ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05574

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05574
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza coronavirus ha riacceso, in modo anche drammatico, il dibattito sul finanziamento al servizio sanitario nazionale. Le terribili difficoltà di questo momento sono state imputate anche al taglio di risorse degli ultimi anni, in particolare ai primi del decennio scorso in cui sono state attuate politiche di austerità;

   dal 2000 la Lega ,è in maggioranza in regione Veneto. Dal 2005 ha l'assessorato regionale alla sanità e dal 2010 anche il presidente della regione Veneto. Il primo assessore leghista fu Flavio Tosi che, con Pallora vice-presidente Luca Zaia, fu protagonista dell'approvazione di una specifica delibera di giunta regionale veneta. Con questo atto e relative proroghe, dal 2007 al 2011, per le cliniche private del Veneto, in totale furono previsti, oltre 200 milioni di euro in più sostanzialmente in cambio di meno ricoveri ospedalieri;

   questo periodo, in tema di sanità, è stato caratterizzato da pesantissimi tagli a scapito degli ospedali pubblici mentre per gli ospedali privati il numero dei posti letto, anche se non per tutte le aree, è aumentato. Non si è assistito solo ad una diminuzione del 20 per cento dei posti letto negli ospedali pubblici, ma anche ad un aumento del 16 per cento di posti letto negli ospedali privati. E in particolare, negli ospedali pubblici sono stati tagliati 365 posti letto in area di terapia intensiva;

   i posti letto nel 1999 erano 23.802 di cui 20.382 pubblici (85,7 per cento) e 3.415 privati (14,3 per cento). Con le ultime schede ospedaliere, licenziate nel 2019, i posti letto risultano 17.955 con un calo di 5.847 unità, pari al -24,5 per cento. Questo saldo negativo è il gravissimo risultato di una operazione che addirittura ha previsto il taglio di ben 6.137 (-30,1 per cento) posti letto pubblici a fronte invece di un aumento dei posti letto nelle cliniche private (+ 290 posti letto pari al + 8,5 per cento). Dati forniti dallo stesso dottor Domenico Mantoan, direttore generale area sanità e sociale e fautore della riforma azienda zero in regione Veneto, attuale presidente dell'Aifa;

   dal 2002 al 2019 sono stati tagliati 365 posti letto ospedalieri pubblici (da 1.114 a 749) in area intensiva, pari al -32,7 per cento quasi un posto letto ogni 3 tagliato in questo settore. Il servizio di terapia intensiva è indispensabile in un ospedale per acuti, per garantire sia interventi tempestivi in caso di immediato pericolo di vita, sia monitoraggio e alta intensità di cure in quadri di forte criticità, in ambito chirurgico e medico;

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto, delle criticità relative ai bilanci e al rispetto dei livelli essenziali di assistenza nei servizi della sanità veneta e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda mettere in campo.
(4-05574)