ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05562

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05562
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   FRATOIANNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende la dirigenza del gruppo Coca-Cola HBC Italia avrebbe imposto ai propri dipendenti in cassa integrazione COVID-19 di rinunciare alla maturazione di una parte dei ratei degli istituti contrattuali, senza per altro integrare l'importo dell'ammortizzatore sociale così da arrivare alla piena retribuzione;

   nonostante il gruppo Coca Cola stia già usufruendo degli ammortizzatori sociali previsti, come il ricorso alla cassa integrazione, ha comunque paventato che l'eventuale accoglimento delle istanze dei lavoratori porterebbe addirittura ad un rilevante ridimensionamento della forza lavoro;

   l'azienda ha giustificato la propria posizione adducendo una diminuzione delle vendite a seguito dell'emergenza sanitaria, con chiusure di stabilimenti e riduzione del personale, come peraltro già avvenuto più volte negli ultimi anni;

   nel frattempo ai manager verrebbero comunque garantiti, dalla stessa azienda, premi economici e avanzamenti di carriera;

   a parere dell'interrogante, specialmente in questa fase di grave emergenza sanitaria, i lavoratori andrebbero premiati e non mortificati, per il grande impegno e il senso di responsabilità con il quale continuano ad assicurare il proprio lavoro e quindi il profitto alle aziende, anche mettendo a rischio la propria salute;

   i lavoratori che operano nella filiera dell'agro-alimentare hanno continuato a lavorare pure in pieno lockdown assumendosi tutti i rischi conseguenti per la loro salute e sicurezza e quella delle loro famiglie;

   appare sorprendente e inaccettabile che nel momento in cui tutte le altre multinazionali del settore agro alimentare, d'accordo con le organizzazioni di rappresentanza, hanno messo in campo soluzioni per tutelare e premiare i lavoratori e il loro coraggio, la Coca-Cola non solo decida di non adeguarsi alle scelte concertate ma paventi ulteriori tagli al personale;

   nell'area Nord ovest i lavoratori e le lavoratrici Coca-Cola in cassa integrazione sono oltre 200 e 70 solo a Milano, lo stabilimento di Nogara ne conta quasi 300. Anche a Marcianise il gruppo Coca-Cola HBC Italia ha attivato la cassa integrazione per gran parte dei dipendenti del sito. Il provvedimento interessa circa 140 lavoratori oltre ai dipendenti del settore commerciale;

   le richieste delle organizzazioni sindacali come, ad esempio, un'integrazione all'indennità di cassa o la maturazione dei ratei di retribuzione differita sono state rifiutate dall'azienda che invece ha preferito procedere con un corposo piano di avanzamenti professionali e retributivi che riguarda soltanto le posizioni apicali e il management –:

   quali iniziative di competenza si intendano assumere affinché anche da parte del gruppo Coca-Cola HBC Italia siano riconosciute ai lavoratori forme di premialità e la continuità retributiva, nonché tutte le ulteriori garanzie che risultano aver stabilito tutte le aziende del settore alimentare grazie ad un proficuo confronto con le organizzazioni sindacali e, soprattutto, affinché siano garantiti anche in futuro gli attuali livelli occupazionali.
(4-05562)