ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05556

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: GAVA VANNIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 07/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05556
presentato da
GAVA Vannia
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   GAVA e FOGLIANI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, alla data del 6 maggio 2020 l'arrivo di immigrati clandestini in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo è passato da 842 arrivi nel 2019 a 4.069, con un aumento di circa il 400 per cento, tutto ciò nonostante l'emergenza epidemiologica da COVID-19 in corso;

   ancora più grave appare la situazione relativamente alla cosiddetta rotta Balcanica e, sebbene ancora non siano certi i numeri, pare che negli ultimi 10 giorni tramite tale rotta si sono registrati 250 arrivi in Italia, e quasi 200 nel mese di aprile 2020;

   l'Italia è il primo Paese confinante con nazioni non appartenenti all'area Schengen e, nonostante la responsabilità della Slovenia di effettuare tutti i controlli relativamente ai flussi migratori illegali, ancora oggi, tuttavia, la gestione di tali flussi risulta in capo esclusivamente all'Italia;

   il confine italo-sloveno è da considerarsi a tutti gli effetti una zona a rischio ingressi illegali e quindi zona rossa che fabbisogna urgentemente di risposte concrete da parte del Governo;

   la polizia slovena ha, di fatto, blindato i confini con l'Italia, erigendo veri e propri muri fisici e barricate sulle strade, mentre le medesime misure non sono state adottate dal Governo relativamente alla gestione della rotta migratoria di origine balcanica e, pertanto, quotidianamente, ancora si assiste a ingressi illegali nel territorio italiano, con ciò mettendo in difficoltà il sistema di sicurezza, creando problematiche di molteplice tipo e minando la sicurezza sanitaria nel nostro Paese;

   allo stato attuale, cioè senza un'adeguata struttura munita di più postazioni di fotosegnalamento, si va a creare un disservizio alla frontiera di Fernetti, alla Polmare di Trieste e in questura, dove, soprattutto, il personale del gabinetto di polizia scientifica ha sempre gli stessi operatori impegnati, non solo per l'emergenza migratoria, ma anche nella normale routine delle operazioni di ordine pubblico e dei normali interventi di sopralluogo in relazione ai reati che ne prevedono l'utilizzo;

   alla luce di quanto sopra e ancora in attesa di una decisa posizione del Governo con la Slovenia anche sul versante diplomatico, risulta pertanto necessario istituire un hotspot permanente nel territorio di confine con tale Stato, al fine di identificare rapidamente, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti, in modo da poterne identificare la persona e la provenienza;

   tale struttura consentirebbe di concentrare tutti i rintracci in un luogo solo, con il beneficio di ridurre le potenziali contaminazioni sanitarie e dando la possibilità di garantire una sicurezza che ovviamente è difficile da mantenere allo stato attuale;

   con il miglioramento delle condizioni meteorologiche e nonostante l'emergenza epidemiologica in corso, aumenteranno gli arrivi migratori e, dunque, l'hotspot pare la soluzione migliore per la concreta sicurezza sia degli operatori delle forze dell'ordine a cui sono demandati tali compiti sia degli stessi migranti, quale posto unico di sosta per l'identificazione, per prestare loro le prime cure, garantendo la salute di tutti;

   attualmente le forze dell'ordine si trovano a dover fronteggiare quotidianamente e con lodevole impegno tale emergenza sempre con gli stessi uomini e contestualmente a dover far fonte anche all'attività ordinaria ad esse demandata, come ad esempio sopralluoghi e servizi di ordine pubblico –:

   quali iniziative il Ministro intenda assumere relativamente all'istituzione di un hotspot a Trieste, per fermare i flussi migratori illegali dalla Slovenia, anche con l'utilizzo di parte della dotazione già a disposizione della polizia di Venezia che ha competenza in tutto il Triveneto, nonché per potenziare, anche con personale aggregato, l'ufficio immigrazione della questura e il gabinetto provinciale di polizia scientifica di Trieste.
(4-05556)