ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05549

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: CAVANDOLI LAURA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 07/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCHETTI RICCARDO AUGUSTO LEGA - SALVINI PREMIER 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 07/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05549
presentato da
CAVANDOLI Laura
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   CAVANDOLI e MARCHETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   dal 4 maggio è iniziata la cosiddetta «Fase due», che consentirà una maggior libertà di spostamento, all'interno della propria regione. Sarà possibile, infatti, uscire di casa anche per far visita ai «congiunti», oltre che per lavoro, salute e situazioni di necessità;

   tuttavia i confini tra diverse regioni restano ancora blindati. Si potrà, infatti, uscire dalla propria regione solamente per motivi di lavoro, di salute, di urgenza o per tornare alle proprie residenze. È impossibile invece varcare il confine per andare a trovare i familiari, fare sport e andare a fare la spesa, ma in Italia ci sono molte città poste sul confine con un'altra regione, con la quale a volte hanno molti più punti di contatto rispetto alla propria;

   risulta particolarmente esplicativo il caso di San Pellegrino in Alpe che si trova in Toscana ma è amministrato dal comune di Frassinoro in provincia di Modena e nel quale il locale «Pacetto» addirittura si trova esattamente a cavallo tra due regioni;

   i territori di confine regionale, infatti, sono caratterizzati da numerosi nuclei familiari residenti nei territori limitrofi, che fisiologicamente ricadono nei comuni immediatamente confinanti, ma situati in territori regionali diversi. Si consideri la peculiarità più in generale del territorio di riferimento, che si incunea tra la Toscana e l'Emilia-Romagna, intrattenendo da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con i territori confinanti; non avendo sul proprio territorio tutti i servizi essenziali, è stata intrecciata instaurata nel tempo una rete di attività e servizi comuni;

   in questa prima fase di emergenza legata al COVID-19, a causa della «chiusura» forzata delle regioni, i cittadini hanno visto moltiplicare le numerose difficoltà che quotidianamente sono costretti ad affrontare, proprio a causa dell'impossibilità di recarsi nelle zone di confine e continuare un rapporto di interscambio che da sempre garantisce la sopravvivenza dei territori;

   è del tutto evidente che non è il confine territoriale a garantire la sicurezza sanitaria. Per questo molti comuni avevano chiesto che si studiassero altre forme di blocco dei movimenti, con restrizioni che però consentissero lo spostamento tra regioni confinanti, introducendo magari un raggio chilometrico e non facendo riferimento a confini istituzionali che valgono solo sulla carta;

   diversamente, tali territori andranno incontro ad un isolamento morale, psicologico, commerciale e produttivo che, quali «terre di confine» si è sempre riusciti ad evitare grazie al rapporto di collaborazione ed interscambio che oggi rischia di essere spezzato da una situazione già sufficientemente drammatica;

   le misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 creano per questi cittadini delle condizioni di disparità e disagio, che potrebbero essere superate, a parere dell'interrogante, con un riconoscimento di spostamento quantomeno nei territori dei comuni situati all'interno delle provincie confinanti, anche oltre il confine regionale. Tale riconoscimento, peraltro, anche se esteso a livello nazionale, riguarderebbe un numero di persone limitato, con un impatto contenuto anche in riferimento al contenimento del contagio;

   suddetta deroga potrebbe essere circoscritta su base chilometrica in quanto per comuni limitrofi si intendono i comuni confinanti nonché quelli posti su territori vicini seppur non contigui, comunque entro un raggio di 20 chilometri, rispetto al comune in cui attualmente ci si trova in attuazione delle disposizioni di contenimento del COVID-19 –:

   quali iniziative il Governo intenda porre in essere al fine di riconoscere la possibilità ai residenti nei comuni limitrofi di spostarsi oltre il limite amministrativo della propria regione, nell'ambito delle sole province confinanti.
(4-05549)