ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05547

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 07/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORELLI ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 07/05/2020
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/05/2020
Stato iter:
16/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2020
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/10/2020

CONCLUSO IL 16/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05547
presentato da
IEZZI Igor Giancarlo
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   IEZZI, MORELLI e GIGLIO VIGNA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 6 maggio 2020 i gestori di bar, ristoranti e locali di Milano (più di settemila attività in città) hanno disposto in segno di protesta davanti all'Arco della Pace centinaia di sedie vuote in fila, a simboleggiare i loro locali che ancora non possono accogliere persone;

   gli esercenti hanno voluto così manifestare contro il Governo per la gravissima crisi economica che li ha colpiti durante l'emergenza sanitaria in corso a causa della mancanza di prospettive e per chiedere sostengo e regole chiare per la riapertura del comparto;

   difatti, come denunciato ai microfoni della trasmissione «Mattino Cinque» e riportato dalla stampa, gli imprenditori locali, rimasti chiusi già da due mesi, non potranno riaprire secondo le condizioni dettate dal Governo, essendo le spese da sostenere (anche tasse, affitti e bollette) troppo elevate rispetto al fatturato, che sarà inevitabilmente più basso rispetto a quanto avveniva prima dell'emergenza sanitaria;

   pur manifestando pacificamente per delle legittime ragioni e nel rispetto di tutte le regole sanitarie imposte dall'emergenza COVID-19, secondo quanto riportato dalla stampa gli stessi esercenti sarebbero stati sanzionati dagli agenti del commissariato Sempione con multe da 400 euro ciascuna per ogni manifestante;

   se quanto sopra fosse confermato e se i manifestanti fossero stati effettivamente multati, a parere dell'interrogante si tratterebbe di una lesione gravissima ai diritti e alle libertà costituzionali e di una decisione perciò ingiusta;

   sempre a parere dell'interrogante andrebbe invece espressa piena solidarietà ai manifestanti ed anche agli agenti della polizia di Stato obbligati dal Governo a dover procedere con queste assurde sanzioni nei confronti di onesti cittadini e lavoratori in piena crisi economica;

   difatti, nonostante l'emergenza sanitaria, deve essere comunque garantito e tutelato l'esercizio del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero come assicurato anche dall'articolo 21 della Costituzione –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, in particolare se corrisponda al vero che gli esercenti che hanno partecipato alla manifestazione davanti all'Arco della Pace a Milano siano stati multati e quali ne siano state le ragioni;

   qualora tale circostanza venisse confermata, se e quali iniziative di competenza si intendano assumere, anche in autotutela, per disporre l'annullamento delle sanzioni irrogate.
(4-05547)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 16 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 410
4-05547
presentata da
IEZZI Igor Giancarlo

  Risposta. — In relazione ai quesiti posti dall'interrogante appare opportuno, in primo luogo, evidenziare come con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 siano state disposte misure urgenti, volte a contenere e prevenire la diffusione del virus COVID-19 attraverso l'imposizione, tra l'altro, di necessarie limitazioni alla circolazione delle persone.
  In particolare, sin dalle prime fasi dell'emergenza sanitaria in corso, sono state sospese tutte le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli che avrebbero determinato un inevitabile assembramento e un conseguente, elevato rischio di contagio.
  La corretta applicazione delle disposizioni normative nazionali è stata assicurata dalle forze dell'ordine e dalle polizie locali che, in occasione di raduni di più persone, hanno sempre cercato di instaurare un dialogo con i presenti, invitandoli a recedere dai comportamenti assunti in violazione dei divieti.
  Nella maggior parte dei casi tale approccio, improntato al buon senso e alla ragionevolezza, ha consentito di evitare assembramenti illegittimi; solo in casi isolati si è reso necessario l'intervento delle forze di polizia.
  Per quanto concerne, in particolare, la manifestazione dei ristoratori milanesi del 6 maggio 2020, la locale questura ha informato di aver ricevuto, già nei giorni precedenti, un preavviso della manifestazione di protesta che alcuni titolari di pubblici esercizi milanesi avrebbero messo in atto nella centrale piazza Sempione, avente carattere prevalentemente simbolico.
  In tal senso, l'organizzatore era stato reso edotto dei divieti in vigore sugli assembramenti e delle regole sugli spostamenti individuali ma, ciò nonostante, lo stesso aveva confermato la volontà di effettuare comunque l'iniziativa di protesta, collocando 150 sedie al centro della piazza e assicurando la presenza di solamente 4 esercenti.
  Nel corso della mattinata del 6 maggio 2020, un gruppo di una ventina di ristoratori ha posizionato circa 50 sedie al centro della suddetta piazza, con sopra dei cartelli di dissenso contro le iniziative del Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria e la decisione di proseguire la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione.
  Con il protrarsi dell'iniziativa nel corso della mattinata si sono uniti ai manifestanti altri ristoratori e sono giunti sul posto anche giornalisti ed emittenti televisive.
  Dopo alcune ore e a seguito di ripetuti inviti a concludere la manifestazione e a disperdere l'assembramento creatosi, si è reso necessario l'intervento del personale della polizia di Stato per sanzionare l'assembramento in una zona centralissima di Milano.
  In particolare sono state elevate sanzioni nei confronti di 15 soggetti presenti per violazione dell'articolo 1, comma 1, lettera
d) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, ovvero per divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici.
  Ciò premesso, va rilevato come in tutte le occasioni in cui sono intervenute, nello svolgimento dei propri compiti istituzionali di controllo, le forze di polizia si sono sempre limitate ad applicare la normativa vigente volta a garantire il rispetto delle misure di contenimento del COVID-19 a tutela della salute dell'intera collettività e dunque per il loro operato non può ravvisarsi alcuna ingiusta compressione del diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.