ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 336 del 07/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05544
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero della salute ha autorizzato l'uso in deroga del clorpirifos metile, un insetticida organofosfato commercializzato per la prima volta nel 1965 dalla Dow Chemicals (oggi Corteva dopo la fusione con DuPont), oggi formalmente bandito nell'Unione europea. La sostanza attiva è autorizzata per i prodotti Reldan, Sundek Cimice e Sundek Smart Cimice, per situazioni di emergenza fitosanitaria, per un periodo massimo di 120 giorni, ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009, per il controllo della cimice asiatica (Halyomorpha halys) sulle colture di melo, pero, pesco e nettarino;

   a gennaio 2020 la Commissione europea ha adottato il regolamento per lo stop alla licenza (dopo due proroghe negli ultimi sei anni: nel 2013 e nel 2018) per il mercato europeo dei pesticidi clorpirifos e clorpirifos metile. I Paesi dell'Unione europea avevano dato «l'ok» a dicembre alla proposta della Commissione, a seguito della conferma, da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), di danni sulla salute umana, in particolare genotossicità ed effetti neurotossici, oltre che un potenziale danno al Dna;

   lo «stop» alla licenza è un riconoscimento da parte delle istituzioni europee di prove scientifiche rigorose ed indipendenti sulla tossicità del clorpirifos-etile, specie per il neurosviluppo. L'esposizione comporta una riduzione del quoziente intellettivo, perdita di memoria di lavoro, aumentato rischio di autismo e altri disturbi dello sviluppo neurologico e comportamentale nei bambini, anche a bassissimi livelli di esposizione tanto che nessun livello può essere ritenuto scevro da rischi. Secondo le stime dei ricercatori, il clorpirifos è responsabile di una riduzione media del quoziente intellettivo di 2,5 punti in ogni bambino che vive in Europa ed è stato valutato che annualmente i costi in Europa per danni cognitivi da queste molecole ammontino a ben 194 miliardi di euro. Diversi studi indicano il clorpirifos come interferente endocrino, alterando in particolare l'attività della tiroide. Oltre alla neurotossicità, la sostanza è stata anche associata a disturbi metabolici quali diabete, obesità, tumori al seno, ai polmoni e infertilità maschile. Sebbene il clorpirifos-metile sia meno documentato, ha lo stesso meccanismo d'azione e una tossicità simile;

   secondo i dati ufficiali di monitoraggio dell'Unione europea, il clorpirifos-etile è ampiamente presente nei frutti venduti sul mercato dell'Unione europea, indipendentemente dallo status delle autorizzazioni nazionali e si ritrova anche nelle acque;

   la Commissione europea ha anche fissato un periodo di tolleranza fino al 29 febbraio 2020 durante il quale i rivenditori sono autorizzati a vendere gli stock rimanenti. Mentre fino al 16 aprile, gli agricoltori potranno impiegare le loro scorte;

   fonti autorevoli affermano che non sarà facile reperire il prodotto commerciale. Si tratta infatti di una nuova etichetta con autorizzazione del 17 aprile 2020, data in cui non è prevista la produzione in quantità massicce di prodotti contenenti queste sostanze –:

   se e come il Governo intenda tutelare la salute degli agricoltori, dei consumatori e dei residenti in aree agricole soggette alla diffusione di queste sostanze;

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo per mettere fine al sistema delle deroghe che permette di agire in antitesi con la normativa europea, il principio di precauzione e la tutela della salute pubblica;

   se il Governo non ritenga urgente adottare iniziative per prevedere il divieto totale di utilizzo di fitofarmaci o biocidi, che contengono sostanze chimiche di sintesi pericolose per la salute umana e per l'ambiente, soprattutto nelle aree frequentate da soggetti vulnerabili come bambini, donne in gravidanza e anziani;

   se il Governo intenda rispettare le direttive europee e tutelare gli agricoltori italiani che potrebbero vedersi rifiutare i prodotti dalla grande distribuzione organizzata del resto d'Europa.
(4-05544)