ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05529

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 335 del 06/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 06/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/05/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05529
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Mercoledì 6 maggio 2020, seduta n. 335

   GIACHETTI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   da alcuni giorni davanti alla sede del comune di Torino, in piena emergenza Covid, alloggiano in tende e sacchi a pelo di fortuna diverse decine di senzatetto che trovavano fino al 3 maggio 2020 rifugio nei dormitori di emergenza del comune di Torino di Piazza d'Armi, chiusi dallo stesso comune;

   la Vice Sindaca di Torino ha motivato ieri la decisione di chiudere il rifugio dormitorio, con servizi igienici e strutture riscaldate per un centinaio di persone, «per motivi di ordine pubblico e perché non si potevano scongiurare rischi di assembramento»;

   lo spettacolo di queste ore in piazza Palazzo di Città, sotto i portici e nei punti estremi della piazza davanti al comune, è quanto di più degradante e inumano si debba assistere, con forme di assembramento ancora più rischiose e illogiche sul piano della sicurezza e dell'igiene, innanzitutto per i senzatetto;

   la fotografia appare quella di un campo profughi di un paese in guerra, essendovi accampate decine di persone che non hanno servizi igienici, cibo, aiuti e assistenza di alcun tipo;

   appare inaccettabile all'interrogante che decine di persone si trovino in questa grave situazione umanitaria senza che vi siano iniziative o possibili soluzioni –:

   se risulti quali siano state le ragioni della chiusura del centro di accoglienza dormitorio di Piazza d'Armi senza un'alternativa adeguata a questa emergenza;

   quali iniziative di competenza intendano adottare i Ministri interrogati, alla luce dell'emergenza sanitaria e in raccordo con le autorità competenti (prefetto, sindaco, presidente della regione), riguardo alla possibilità di riaprire con la massima urgenza il centro di accoglienza comunale e per garantire, almeno per le prossime ore e in attesa di una soluzione, servizi igienici e aiuti alimentari alle persone accampate in piazza Palazzo di Città.
(4-05529)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-05529
presentata da
GIACHETTI Roberto

  Risposta. — In relazione alla problematica richiamata dall'interrogante nell'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
  Sulla base delle notizie acquisite dall'amministrazione comunale risulta che il sito umanitario di piazza d'Armi di Torino, gestito dalla Croce rossa italiana, viene istituito allo scopo di offrire riparo, per i soli mesi più freddi dell'anno, a coloro che risultino privi dei requisiti per accedere ai classici dormitori, ad esempio per mancanza di documenti validi.
  Gli ospiti del sito in argomento, pari a circa 80-90 persone per notte, sono soliti trovare autonomamente altre collocazioni con la chiusura del dormitorio programmata per il mese di marzo di ogni anno.
  Quest'anno, il comune di Torino, in applicazione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri adottati in conseguenza della emergenza epidemiologica da Covid-19 ne ha prorogato l'apertura fino al 4 maggio 2020.
  L'amministrazione comunale ha precisato di avere prontamente avviato, a seguito della chiusura del predetto sito, costanti colloqui con le persone senza fissa dimora, individuando tempestivamente sistemazioni alternative, presso altri dormitori cittadini, per 17 delle 33 persone sino ad allora registrate, in possesso di documenti validi.
  Tale immediato ricollocamento non è stato invece possibile per i soggetti privi di regolare documentazione i quali, già dalla chiusura del sito umanitario, hanno dato inizio ad un presidio in piazza Palazzo di Città con il proposito di ottenere una nuova sistemazione. Da quella data, altre persone, compresi cittadini stranieri estranei alla chiusura del dormitorio di piazza d'Armi, si sono accampate sotto i portici della piazza e il loro numero, nei giorni seguenti, ha raggiunto le 50 unità.
  In considerazione di quanto sopra, il 12 maggio 2020, a seguito di un'ordinanza del sindaco di Torino e d'intesa con la prefettura e la questura, si è proceduto all'accompagnamento delle persone presenti in piazza d'Armi presso un
hub temporaneo, appositamente allestito al fine di adottare tutte le misure sanitarie necessarie alla tutela della salute dei soggetti interessati.
  La questura di Torino, nel contempo, ha posto in essere tutti gli accertamenti atti a verificare la posizione dei cittadini stranieri presenti i quali, in poche ore, sono stati ricollocati presso strutture del comune di Torino o centri di accoglienza per stranieri presenti in varie località della provincia, fatta eccezione per un cittadino nigeriano trasferito presso il centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) Brunelleschi di Torino e per un cittadino marocchino destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
  L'attività svolta ha consentito il ricollocamento di 49 persone in poche ore.
  Nei giorni successivi all'operazione del 12 maggio 2020 sono state, inoltre, trovate idonee soluzioni per altre 24 persone senza fissa dimora, rintracciate dall'amministrazione comunale in varie zone del capoluogo, molte delle quali mai state in piazza d'Armi.
  Si assicura che l'evolversi della vicenda descritta è stata costantemente monitorata dalla prefettura di Torino, d'intesa con il sindaco della città, al fine di valutare congiuntamente le iniziative più idonee da intraprendere.
  

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.