ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05443

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 333 del 30/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUBISUTTI AURELIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 30/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 30/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 30/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05443
presentato da
BUBISUTTI Aurelia
testo di
Giovedì 30 aprile 2020, seduta n. 333

   BUBISUTTI, VIVIANI, GASTALDI, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI, LOSS, MANZATO e PATASSINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il 25 marzo 2020 il sito «Wine business» conosciuto a livello internazionale ha annunciato che in Francia i vignaioli naturali, al termine di una battaglia durata quasi dieci anni, hanno ottenuto il riconoscimento formale, da parte delle autorità d'Oltralpe, all'esistenza del «vino naturale»;

   in tutto il mondo non esiste una definizione unica di «vino naturale» in quanto è difficile specificare cosa sia «naturale»; inoltre le attuali regolamentazioni europee proibiscono l'uso del termine «vini naturali», che include un'importante nicchia del settore; pertanto le autorità francesi hanno deciso di aggirare l'ostacolo legislativo creando una nuova denominazione dal nome «vin méthode nature», stabilendo un elenco di criteri e un protocollo di screening dedicati, messo a punto dal neonato Sindacato del vino naturale, unicamente a questa nuova denominazione;

   inoltre, i produttori che decidono di far parte di questa denominazione avranno il permesso di mettere un'etichetta su ogni bottiglia con la scritta «vin methode nature». Questa iniziativa potrebbe creare una concorrenza sleale fra i produttori di vino europei, già duramente provati dall'emergenza legata al coronavirus, e confusione fra i consumatori che potrebbero essere fuorviati dalla presenza di un'etichetta con termini non riconosciuti a livello europeo;

   nato a novembre 2019 proprio con l'obiettivo di accelerare l'iter del riconoscimento governativo, il sindacato è presieduto dal vignaiolo della Loira Jacques Carroget, in collaborazione con il Ministero dell'agricoltura e l'Inao – Istituto nazionale dell'origine e della qualità;

   per poter utilizzare la dicitura, il vino deve essere prodotto da uve raccolte a mano da viti biologiche certificate e prodotto con un lievito indigeno. Durante il processo di vinificazione tutte le pratiche di filtrazione a flusso incrociato sono vietate, come sono altresì proibite pastorizzazioni flash, termovinificazione e osmosi inversa. Sono ammessi fino a 30 milligrammi per litro di solfiti in tutti i tipi di vino. E per distinguere tra vini naturali che contengono solfiti e vini naturali che invece ne sono privi, sono stati creati due loghi appositi. Ogni anno una commissione controllerà i vini che hanno richiesto la denominazione; se non conforme ai parametri stabiliti, il vino dovrà essere commercializzato con un marchio diverso, così da non indurre in errore i consumatori;

   si prevede che nei prossimi mesi si troveranno questi loghi sulle bottiglie prodotte da un centinaio di aziende francesi (ma anche da un paio di vignaioli italiani e altrettanti spagnoli), per un totale di 1.000 ettolitri di vino, già certificato e conforme alle regole stabilite dal Sindacato del vino naturale;

   con ristoranti, bar, enoteche di tutto il mondo chiusi, a cui si aggiungono ritardi e disdette di ordini, anche le aziende vitivinicole sono in forte difficoltà: un problema che si riscontra sia sul mercato nazionale sia per quanto riguarda le esportazioni. Dall'inizio dell'emergenza coronavirus il numero di bottiglie rimaste ferme in cantina è in continuo aumento, anche se alcune produzioni d'eccellenza, hanno già visto esaurire le scorte;

   in questo momento a soffrire maggiormente sono i produttori che attuano la vendita diretta e quelli che lavorano in larga parte con i Paesi stranieri, oltre alle vendite ovviamente bloccate per tutto il comparto della ristorazione –:

   se sia a conoscenza di questa iniziativa francese e come intenda procedere, nelle opportune sedi europee, al fine di contrastare questo riconoscimento del vino naturale francese che può essere fuorviante per il consumatore e, altresì, contrario alle disposizioni europee;

   quali iniziative intenda mettere in campo per tutelare i vini italiani, soprattutto in questo momento di emergenza, visto che le aziende vitivinicole italiane producono vini di alta qualità, rinomati in tutto il mondo).
(4-05443)