ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05434

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 29/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05434
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   PASTORINO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come è stato costantemente ricordato ai più alti livelli istituzionali in occasione del 75° anniversario della Liberazione, il 25 aprile è la data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all'oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base;

   parole chiare e decise, eppure c'è chi ancora non perde occasione per polemizzare sterilmente. Come Fabio Cenerini, coordinatore provinciale e capogruppo comunale spezzino di Forza Italia, che in relazione al 25 aprile sul suo profilo Facebook afferma di leggere: «boiate (...) tipo “resistiamo perché abbiamo imparato da voi”», post così commentato da Emilio Iacopi: «L'essere comunista è una malattia inguaribile»;

   Emilio Iacopi è brigadiere dell'Arma dei carabinieri in servizio e capogruppo Lega al comune di Sarzana, città con un'importante storia antifascista insignita della Medaglia d'argento al Valor Militare per il grande contributo della sua popolazione alla lotta partigiana e alla liberazione dal nazifascismo;

   il rappresentante leghista, già balzato all'onore delle cronache locali per aver definito i comunisti «malati mentali», nel mese di agosto 2019 ha accusato, sempre sui social, il Presidente della Repubblica di essere un «traditore della Patria», gesto inammissibile in alcun caso e ancora più grave se pronunciato da un consigliere comunale appartenente alle Forze armate, che così facendo, ad avviso dell'interrogante, ha anche violato il suo giuramento, compiendo un vero e proprio atto d'insubordinazione e d'incitamento alla sedizione;

   come se non bastasse Iacopi, il 25 aprile, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post, poi rimosso, raffigurante un cecchino che spara a chi canta «Bella Ciao» dai balconi. Ennesimo atto inaccettabile. Si tratta di servitore dello Stato in possesso di un porto d'armi, che a giudizio dell'interrogante volutamente istiga alla violenza e all'odio, incita ad atteggiamenti contrari alla legalità e al senso dello Stato;

   immagini e dichiarazioni aberranti che vanno ben oltre la libertà di espressione tutelata dalla Costituzione. La reazione della sindaca di Sarzana è stata dura, ma non basta, quanto avvenuto richiederebbe le dimissioni del consigliere. Rappresentare le istituzioni richiede responsabilità nonché l'obbligo di rispettare i principi e i valori fondanti della nostra democrazia, le conseguenze sociali di questi comportamenti retrivi sono devastanti;

   il consigliere leghista, dopo aver provato a giustificarsi così: «Quel post era sulla mia bacheca da giorni, è stato usato dalla sinistra per fare solo polemica, per me è stata una goliardata», nella serata dell'Anniversario della Liberazione si scusa, su Facebook, minimizzando: «Ho commesso una leggerezza, dovuta anche alla mia poca dimestichezza con le tecnologie», parole insufficienti e in un certo senso offensive vista la superficialità con cui viene trattato il fatto;

   è inaccettabile che un rappresentante istituzionale offenda la memoria di quanti sacrificarono la loro vita per restituire dignità, libertà e democrazia al nostro Paese. Con riferimento a quanto accaduto, il Ministro della difesa ha domandato l'avvio di un'indagine che chiarisca la vicenda, a tutela dell'immagine dell'Arma dei carabinieri e di tutta la Difesa –:

   se il Ministro della difesa intenda chiarire se l'indagine per accertare la vicenda sia stata effettivamente avviata e quali contestazioni siano state formulate rispetto agli inaccettabili e reiterati, come descritto in premessa, comportamenti assunti dal brigadiere Iacopi, a giudizio dell'interrogante, evidentemente incompatibili con la sua appartenenza all'Arma dei carabinieri;

   se e quali iniziative di competenza, in particolare normative, il Governo intenda adottare affinché, soprattutto da parte di colore che ricoprono cariche pubbliche rappresentative, non siano diffusi messaggi che contrastano con i valori fondanti della nostra democrazia.
(4-05434)