ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05433

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: IOVINO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 29/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05433
presentato da
IOVINO Luigi
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   IOVINO. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   in questo periodo di emergenza causata dal COVID-19, il Governo e il Parlamento si stanno sforzando per sostenere, con varie misure, gli studenti universitari in genere e soprattutto quelli più in difficoltà, sia a causa della condizione socio-sanitaria del Paese sia per le criticità di studio ed economiche che vanno affrontando;

   tutti gli studenti universitari regolarmente iscritti ai corsi di studi possono richiedere il tesserino mensa che garantisce l'accesso ai servizi di ristorazione convenzionati con l'Agenzia per il diritto allo studio della regione, con tariffe agevolate a seconda della tipologia di pasto;

   gli studenti che per criteri di merito e di reddito rientrano tra i beneficiari per le borse di studio hanno diritto a mangiare gratuitamente nelle mense universitarie come stabilito nella normativa sul diritto allo studio, in particolare il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2001, il decreto legislativo n. 68 del 2012 e la legge regionale n. 12 del 2016 e successive modificazioni e integrazioni;

   l'articolo 7 del decreto legislativo n. 68 del 2012, relativo ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP), da garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale, prevede che:

    «c) la voce ristorazione comprende, per gli studenti fuori sede, la spesa relativa al servizio offerto per due pasti giornalieri, dalle mense universitarie o da strutture convenzionate, ovvero la spesa per mangiare in casa; per gli studenti in sede e pendolari, la spesa per un pasto giornaliero»;

   il comma 5 dell'articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2001 recita:

    «Qualora le regioni e le province autonome siano in grado di assicurare il servizio abitativo e di ristorazione gratuitamente e con un'adeguata fruibilità rispetto alla sede del corso di studi, l'importo minimo delle borse per gli studenti fuori sede è ridotto di 1.400 euro su base annua per l'anno accademico 2001/2002 e di 1.500 per quelli successivi, in relazione ai mesi di effettiva erogazione del servizio abitativo, e di 600 euro per un pasto giornaliero su base annua, in relazione ai mesi di effettiva erogazione del servizio di ristorazione. Tale metodo può essere altresì applicato dalle regioni e dalle province autonome per un ulteriore pasto giornaliero per gli studenti fuori sede e per un pasto giornaliero per gli studenti pendolari con le stesse modalità in accordo con le rappresentanze elettive degli studenti»;

   alcune regioni e i relativi enti per il diritto allo studio, come il caso della Campania e dell'Adisurc, a causa dell'emergenza COVID-19 non stanno erogando i servizi di ristorazione da quasi due mesi, ma a quanto consta all'interrogante continuano a trattenere la quota della borsa di studio pagata dagli studenti per i suddetti servizi pur avendo le mense chiuse o inoperose, col fatto che moltissimi studenti fuorisede su tutto il territorio nazionale si trovano lontano dalle rispettive sedi universitarie, data la sospensione delle attività didattiche e dei servizi corollari degli atenei –:

   se il Ministro intenda intervenire al fine di tutelare il diritto allo studio e gli studenti in difficoltà in maniera uniforme sul territorio nazionale, adottando iniziative normative d'urgenza sulla questione o quantomeno assumendo ogni iniziativa di competenza, in raccordo con le regioni e gli enti per il diritto allo studio, per restituire il prima possibile i fondi delle borse di studio non utilizzati in servizi erogati a tutti gli studenti percettori di borse.
(4-05433)