ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05423

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 29/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 29/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05423
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   PALAZZOTTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a seguito delle denunce delle Ong Mediterranea, SeaWatch e AlarmPhone e delle inchieste pubblicate dal quotidiano Avvenire firmate dal giornalista Nello Scavo sulla morte di 12 migranti in quella che viene ricordata come la «strage di Pasquetta», emerge la circostanza che una flotta fantasma di imbarcazioni libiche sarebbero manovrate da Malta per compiere respingimenti illegali di migranti dalla Sar maltese verso le coste libiche e che tale «cooperazione» andrebbe avanti da mesi;

   sempre secondo Avvenire Frontex avrebbe avvisato tra il 9 e l'11 aprile 2020 tutti i competenti Centri nazionali di coordinamento per il salvataggio marittimo (Mrcc), compreso quello italiano, della presenza in area Sar di competenza europea, nello specifico in quella maltese, di quattro imbarcazioni, con oltre 250 persone a bordo, tra cui uomini, donne incinte e bambini, rimasti senza soccorso per i successivi cinque giorni;

   di queste due sono arrivate autonomamente nei porti siciliani attraversando l'intera Sar maltese e quella italiana senza ricevere nessuna assistenza, una è stata soccorsa dall'imbarcazione Aita Mari, la quarta è stata respinta con un'operazione dai contorni oscuri attraverso l'utilizzo di un peschereccio libico – che fino al 2011 batteva bandiera maltese – partito dal porto di Malta nella serata del 14 aprile e riapparso a Tripoli nella tarda mattinata di mercoledì 15 aprile, con 56 superstiti e cinque migranti morti, mentre 7 persone sarebbero cadute in mare durante la navigazione;

   a seguito di questo respingimento illegale i superstiti sono stati riportati nei campi di prigionia libici, dove sono documentate le torture e le violenze che subiscono i rifugiati;

   Malta, che ha gli stessi obblighi internazionali dell'Italia sul soccorso in mare, ha deciso di non adempiervi, ad avviso dell'interrogante rendendosi responsabile di atti assolutamente illegali, tra cui l'omissione di soccorso, non intervenendo in nessuno dei casi segnalati;

   sulla morte di 12 persone causata dall'attesa di una delle quattro imbarcazione per oltre cinque giorni senza acqua, cibo né assistenza sanitaria, è evidente, a giudizio dell'interrogante, la responsabilità dell'Europa e del nostro Paese che aveva, in quanto area Sar contigua, una competenza diretta sul soccorso, come dimostra la circostanza che Frontex lo abbia avvisato;

   il fatto che Malta non adempia ai propri obblighi giuridici, etici e morali non può in nessun caso giustificare un'omissione di soccorso da parte del nostro Paese, essendo il proprio Mrcc informato della condizione di pericolo e del mancato intervento di Malta;

   l'Alto commissariato Onu per i rifugiati nei giorni scorsi ha ribadito come «Potevano essere tutti salvati», mentre Frontex attribuisce chiaramente le responsabilità alle autorità marittime dei singoli Paesi –:

   se il Governo sia a conoscenza delle circostanze riportate in premessa sui respingimenti illegali operati da Malta attraverso l'uso di imbarcazioni libiche;

   quali iniziative abbia assunto il nostro Paese affinché si agisse tempestivamente per il soccorso delle imbarcazioni richiamate in premessa, visto che l'Mrcc italiano era stato informato della loro presenza da Frontex e dato che la contiguità della propria zona Sar con quella maltese determina, sulla base delle convenzioni internazionali, una responsabilità anche diretta del nostro Paese negli interventi di salvataggio e quali siano i motivi dei ritardi e dei mancati soccorsi;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere affinché il Governo maltese rispetti le convenzioni internazionali sul soccorso in mare e i diritti umani delle persone in condizione di pericolo nel Mediterraneo, dal momento che quello esposto in premessa non sembra l'unico caso in cui il Governo di Malta abbia deciso di non adempiere ai propri obblighi e di compiere degli atti ad avviso dell'interrogante assolutamente illegali, come l'omissione di soccorso.
(4-05423)