ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05416

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: FIORAMONTI LORENZO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 29/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 29/04/2020
Stato iter:
06/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2020
MANFREDI GAETANO MINISTRO - (UNIV. E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/11/2020

CONCLUSO IL 06/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05416
presentato da
FIORAMONTI Lorenzo
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   FIORAMONTI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   data l'attuale fragile situazione economica in cui versa il nostro «sistema Paese», aggravata dall'emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus COVID-19, assume evidenza la questione dell'adempimento dei canoni per i contratti di locazione ad uso abitativo e non, di cui all'articolo 2 della legge n. 431 del 1998, all'articolo 1 della legge n. 392 del 1978 e all'articolo 27 e seguenti della stessa legge n. 392 del 1978;

   tale situazione ha travolto anche il mondo dell'università e della ricerca, dove la repentina adozione di forme alternative alla didattica frontale ha consentito agli studenti di continuare a seguire le attività curriculari dalle rispettive abitazioni;

   l'adozione di tali misure ha pertanto garantito la continuità nell'esercizio del diritto allo studio e il ritorno alle proprie abitazioni di provenienza per gli studenti fuorisede, nei limiti delle autorizzazioni riconosciute dai rispettivi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri emanati;

   se, da un lato, le disposizioni emanate hanno permesso il ritorno degli studenti fuorisede nelle proprie abitazioni, dall'altro li hanno esposti — in particolare quegli studenti che lavorano per sostenere le spese legate agli studi e al proprio sostentamento — a un esborso senza tutele per il versamento dei rispettivi canoni di locazione per alloggi attualmente inoccupati, considerato il probabile slittamento a settembre della riapertura delle università;

   inoltre, gli studenti che rientrano nelle fasce di reddito bassa e media risultano essere maggiormente esposti al rischio di dover abbandonare gli studi –:

   quali iniziative normative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per affrontare le problematiche esposte in premessa, connesse al contenimento ed alla prevenzione della diffusione del virus COVID-19, per garantire a pieno il diritto allo studio anche alle fasce meno abbienti di studenti fuorisede.
(4-05416)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 424
4-05416
presentata da
FIORAMONTI Lorenzo

  Risposta. — La questione posta fa riferimento ad uno degli aspetti su cui il Governo, sin dall'inizio della emergenza sanitaria, ha posto maggiore attenzione dal momento che è risultata immediatamente chiara la necessità di individuare misure specifiche e tempestive per far fronte alle esigenze degli studenti universitari fuori sede — e, più in generale, delle loro famiglie — che, più degli altri loro colleghi, hanno sofferto le limitazioni imposte a tutta la popolazione per effetto della crisi epidemiologica che ha investito il Paese.
  Proprio in quest'ottica, il Governo ha deciso di intervenire in maniera importante con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, cosiddetto «decreto Rilancio».
  In sede di conversione di tale decreto, infatti, grazie alle giuste sollecitazioni dei gruppi parlamentari, è stato incrementato il fondo per il sostegno alle locazioni di ulteriori 20 milioni di euro, da destinarsi esclusivamente alle locazioni di immobili abitativi degli studenti fuori sede.
  Tale misura, invero, viene a inserirsi nel più ampio contesto di aiuti adottati in corso d'anno dal Ministero dell'università e della ricerca, che, fin da subito, ha assegnato un ruolo centrale alla tutela del diritto allo studio, nella piena consapevolezza che l'emergenza che stiamo vivendo è, purtroppo, in grado di originare o accrescere diseguaglianze, che non possono essere tollerate.
  In questa ottica, allora, ricordo che nell'ambito dei fondi previsti per l'emergenza COVID, ulteriori 20 milioni di euro sono stati destinati agli studenti che necessitino di un contributo economico per l'acquisto di dispositivi digitali e di servizi per la didattica; 165 milioni di euro sono stati destinati all'esonero, totale o parziale, dalle tasse universitarie (in tal modo, di fatto, estendendo la cosiddetta no tax area); per le medesime finalità, inoltre, altri 8 milioni di euro sono stati riservati agli studenti delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Sempre al fine di promuovere il diritto allo studio universitario, infine, il Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio agli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi è stato incrementato di 40 milioni di euro.
  A queste, rilevanti, misure di ordine economico, il Governo ha aggiunto, in piena intesa con le regioni — alle quali compete primariamente la materia del diritto allo studio — una specifica disposizione, nell'ambito del decreto-legge 14 agosto. 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 cosiddetto «decreto Agosto», che va, fortemente, nella direzione della tutela degli studenti fuori sede.
  Con l'articolo 33, comma 2, si è introdotta, infatti, una deroga a beneficio degli studenti universitari fuori sede che, a causa della situazione conseguente alla crisi epidemiologica, avrebbero potuto vedersi pregiudicati lo status di «studente fuori sede» e, conseguentemente la fruizione delle relative borse di studio.
  Con tale disposizione, dunque, si prevede che — sia per l'anno accademico in corso di conclusione, sia per quello che sta per iniziare — il riconoscimento della condizione di «fuori sede» possa essere soddisfatta anche da chi prenda alloggio nel luogo della sede del corso per un periodo inferiore a 10 mesi — condizione che sino ad oggi risultava indispensabile, ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, per l'ottenimento della borsa di studio — e che, proprio in ragione della possibilità che essa sia venuta meno per via delle intervenute limitazioni alla libertà di circolazione, potrà essere soddisfatta anche da chi abbia alloggiato fuori sede per soli 4 mesi.
  Tale previsione normativa è stata, dunque, motivata dalla necessità di evitare che la grave situazione di emergenza vissuta dal Paese per effetto della crisi epidemiologica da Covid-19, potesse in qualche modo pregiudicare una forma di aiuto agli studenti e alle loro famiglie, in molti casi, ritenuta indispensabile.
  Concludo, rassicurando circa le intenzioni del Governo a voler proseguire nell'adozione di ulteriori iniziative volte a supportare i nostri studenti fuori sede e le nostre università, allo scopo di superare questo frangente così complesso e continuare a dare piena effettività al diritto allo studio costituzionalmente sancito.
  

Il Ministro dell'università e della ricerca: Gaetano Manfredi.