ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05357

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 331 del 24/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 24/04/2020
SCANU LUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/04/2020
CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 24/04/2020
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 24/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 16/06/2020

SOLLECITO IL 13/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05357
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   PERANTONI, LAPIA, SCANU, CADEDDU e CORDA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la Sardegna, fin dall'inizio dell'epidemia nell'isola, ha fatto registrare numeri da record nella diffusione del contagio da Covid-19 tra il personale sanitario: i primi focolai del virus si sono verificati in ambito ospedaliero, dapprima al San Francesco di Nuoro e in seguito, in misura molto più grave e allarmante, al Santissima Annunziata di Sassari, oltre che negli ospedali di Alghero, Olbia, Ozieri, Oristano e Cagliari. Secondo i dati della regione, sul totale dei positivi in Sardegna, il 24 per cento sono operatori sanitari. In particolare, l'84,7 per cento dei contagi degli operatori sanitari sardi è avvenuto in ambienti ospedalieri (per il 69 per cento) e in strutture sanitarie di assistenza (il 15,7 per cento). Solo il 7,8 per cento dei sanitari positivi ha contratto il virus in ambienti extra-ospedalieri; mentre, per il restante 7,5 per cento, non è stato invece possibile ricostruire la catena del contagio. Solo a seguito dell'esplosione – o scoperta – di focolai infettivi all'interno delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), nelle ultime settimane anche in Sardegna sono scattati i controlli a tappeto con tamponi a tutti i pazienti e dipendenti. A fronte dei 1.215 casi di positività al Covid-19 registrati al 19 aprile (796 solo a Sassari, ovvero il 66 per cento), il personale sanitario che si è infettato corrisponde – come detto – a oltre il 24 per cento del totale. Si tratta di un dato impressionante, con percentuali più che doppie rispetto a quelle nazionali. Altro aspetto fortemente negativo è quello che riguarda il numero di tamponi effettuati, poco più di 15.000: una media di soli 3 tamponi giornalieri ogni 10 mila abitanti, tanto da riservare alla Sardegna un allarmante primato negativo a livello nazionale. L'amministrazione regionale ha dapprima provato a minimizzare, quindi ha manifestato reticenza nel comunicare i dati e, infine, parrebbe che quelli diffusi ufficialmente non coincidano con quelli certificati – in percentuali maggiori – dall'Istituto superiore di sanità. La provincia più colpita è quella di Sassari dove, tra ospedali e Rsa, sono stati registrati oltre il 50 per cento dei casi totali e si sono verificati gravi episodi sui quali anche le competenti procure della Repubblica hanno cominciato ad indagare. La situazione più grave si è registrata all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove sono ripetuti gli episodi di positività che si continuano a registrare tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari nei vari reparti, tanto che il nosocomio rischia di diventare un focolaio incontrollato e incontrollabile. A metà marzo, l'intero reparto di cardiologia è stato isolato e blindato, con medici e infermieri bloccati all'interno ed evacuati, a quanto risulta all'interrogante sotto la supervisione del prefetto di Sassari dopo oltre 72 ore; numerosi sono i contagi risultati tra medici, infermieri, specializzandi, operatori socio-sanitari e pazienti di quello e di altri reparti, come cardiochirurgia, nefrologia, ginecologia. Oltre ai casi successivamente registrati in psichiatria e medicina interna. L'ultimo grave episodio si è verificato in geriatria nella settimana di Pasqua: una infermiera e una paziente, ricoverata da fine marzo e poi deceduta, sono risultate positive. Gli esami successivi hanno evidenziato, a quanto consta all'interrogante, la positività al Covid-19 di altri otto operatori sanitari del reparto, nel quale, peraltro, non risulta che, nel frattempo, i ricoveri siano stati sospesi. Da ultimo, si rileva l'apertura, il 18 aprile 2020, della cosiddetta «area grigia» per pazienti sospetti Covid non biologicamente confermati, a conferma del fatto che, sino a tale data, le procedure utilizzate non hanno tenuto conto degli effetti dirompenti correlati al mancato accertamento della positività all'infezione virale prima del ricovero in reparti non adeguati alla gestione di pazienti asintomatici. È inevitabile e urgente, dunque, che si provveda tempestivamente, in un momento di indiscutibile emergenza come questo, per evitare di far precipitare la sanità sarda e sassarese oltre il punto di non ritorno –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle vicende riportate in premessa e se intenda adottare iniziative ispettive, per quanto di competenza, al fine di verificare se siano stati rispettati i protocolli e se medici, infermieri e operatori sanitari tutti siano nelle condizioni di lavorare in sicurezza, per sé stessi e per i pazienti, al fine di assicurare a tutti le necessarie cure e garantire il diritto fondamentale alla salute.
(4-05357)