ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05353

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: AMITRANO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05353
presentato da
AMITRANO Alessandro
testo di
Giovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   AMITRANO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   tra le misure più immediate decise dal Governo per fronteggiare l'emergenza derivante dal Covid-19, vi sono senza dubbio le norme volte a prevedere che le pubbliche amministrazioni assicurino lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del personale dipendente;

   da ultimo il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, all'articolo 87, prevede che il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni che devono impegnarsi a limitare la presenza del personale negli uffici, assicurando esclusivamente le attività indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell'emergenza;

   l'articolo 83 dello stesso decreto-legge detta altresì disposizioni urgenti per contenere gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica sullo svolgimento delle attività giudiziarie civili e penali, prevedendo, al comma 6, che i capi degli uffici giudiziari, adottino misure organizzative volte a consentire la trattazione degli affari giudiziari nel rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie dettate per prevenire la diffusione del virus Covid-19, al fine di evitare assembramenti e contatti ravvicinati tra le persone;

   pertanto, anche all'interno dell'amministrazione giudiziaria, è stato necessario cercare di adeguare le peculiarità della forma di prestazione di lavoro agile con le specificità delle attività giudiziarie; in tal senso, il Ministero della giustizia ha emanato il 19 marzo 2020 le nuove «Linee guida sullo svolgimento dell'attività lavorativa per il personale dell'Amministrazione giudiziaria al fine di attuare le misure di contenimento del contagio da COVID-19»;

   già una precedente circolare, in applicazione delle disposizioni governative sulla materia, ha posto l'obiettivo di «limitare, per quanto è possibile, la presenza fisica negli uffici centrali e territoriali, relativamente sia all'utenza esterna sia al personale magistratuale e amministrativo» e ha lasciato a capi degli uffici e dirigenti un'ampia libertà di manovra in tema di lavoro flessibile; a quanto si apprende da numerose segnalazioni da parte sia delle organizzazioni sindacali sia a mezzo stampa, sono emerse sinora numerose resistenze e ritardi nell'applicazione delle norme e delle direttive impartite al fine di favorire l'utilizzo dello smart working all'interno degli uffici giudiziari e nelle articolazioni territoriali del Ministero;

   nello specifico le organizzazioni sindacali, a quanto consta all'interrogante, lamentano la mancanza di predisposizione di piani di raccolta delle richieste dei lavoratori e di autorizzazione del personale avente diritto, oltre che ritardi nell'autorizzazione del personale all'accesso remoto ai sistemi informatici –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della specificità della situazione dell'amministrazione giudiziaria e se intendano procedere all'individuazione di ulteriori misure idonee al fine di conciliare le specificità delle attività ausiliarie delle funzioni giudiziarie con il ricorso allo strumento del lavoro agile nel contenimento dell'emergenza da Covid-19.
(4-05353)