ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05348

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 23/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA DIGITALIZZAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/04/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/04/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA DIGITALIZZAZIONE delegato in data 24/04/2020
Stato iter:
08/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/07/2020
PISANO PAOLA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALIZZAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/07/2020

CONCLUSO IL 08/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05348
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Giovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione. — Per sapere – premesso che:

   tra fine marzo e inizio aprile 2020, nell'ambito del progetto europeo PEPP-PT (Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing) è stata presentata una app per tracciare e contenere la diffusione del coronavirus. In pratica, ogni Paese aderente propone ai propri cittadini un'app che permetterà di «localizzare, tramite bluetooth, gli utenti e informare chi si è trovato per almeno 15 minuti accanto a una persona risultata positiva al Covid-19»;

   i Paesi che si sono subito dimostrati interessati sono Germania, Austria, Francia, Italia, Malta, Spagna e Svizzera;

   l'epidemiologo Marcel Salathé, che aveva prestato il suo volto nella presentazione del progetto europeo per la piattaforma di monitoraggio, ha deciso di lasciare il progetto, pubblicando una nota in cui afferma che «Non faccio più parte di PEPP-PT. Non so più in quale direzione sta andando il progetto e non ho più fiducia in quello che sta accadendo». In particolare, Salathé ha criticato la mancanza di trasparenza. «Per ora PEPP-PT non è abbastanza aperta e trasparente»;

   nella discussione sulle app per il tracciamento del coronavirus, la questione della privacy resta il punto cruciale. Soprattutto, considerato che si tratta di un progetto che coinvolge più Paesi e risulta difficile assicurarne il rispetto da parte di tutti, così come assicurare che i dati non vengano custoditi per altri scopi;

   in Italia, la piattaforma scelta dal Governo per tracciare gli spostamenti dei cittadini e prevedere nuovi focolai di coronavirus, è la App «Immuni», proposta gratuitamente al Governo italiano dalla Bending Spoons;

   il progetto del software è stato elaborato infatti della milanese Bending Spoons, che verrà affiancata dalla società di marketing Jakala e dalla rete lombarda di poliambulatori del Centro Medico Santagostino;

   tra i soci di minoranza dell'azienda Bending Spoons anche la holding dei tre figli di Silvio Berlusconi e Veronica Lario (Luigi, Eleonora e Barbara), il fondo Nuo Capital, che investe in Italia con capitali cinesi e StarTip, veicolo della famiglia Tamburi. Sempre la holding H14 dei tre figli di Berlusconi è anche in Jakala, società di marketing fondata e controllata da François e Matteo de Brabant che, come soci di minoranza, ha Paolo Marzotto, il fondo Ardian e Davide Serra e, attraverso una holding, Renzo Rosso, le famiglie Dompè e Branca, i Lucchini, Giuliana Benetton e la stessa Mediobanca;

   il sito per la sicurezza Ofcs Report ha sottolineato che vi sono «diverse perplessità che stanno circolando tra gli addetti: una per tutte l'assenza di esperti di sicurezza informatica nella squadra di valutazione delle proposte (non solo sul contact tracing) arrivate al dicastero del Ministro Pisano. Molti si sono infatti chiesti come possano valutare appieno le proposte tecniche se non hanno tutte le competenze necessarie. Sicurezza e privacy vanno a braccetto, perché non c'è privacy senza sicurezza e l'assenza di un esperto del settore grida vendetta e lascia spazio a tesi complottiste»;

   il presidente del Copasir Raffaele Volpi, non ha escluso un'audizione di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere, per chiarire «le forme scelte dal commissario per l'affidamento e la conseguente gestione dell'applicazione (…) ritenendo che si tratti di materia afferente alla sicurezza nazionale» –:

   quali siano le modalità di assegnazione del progetto di cui in premessa e le modalità di gestione dei dati sensibili; per quali scopi verranno gestiti tali dati, se solo per scopi sanitari, oppure se ne verranno fatti altri usi e per quanto tempo saranno archiviati; se e come il Governo intenda chiarire gli aspetti più controversi dell'app sopra richiamata; se e come si intenda garantire la privacy dei cittadini e proteggere la loro sicurezza e quella nazionale dalle criticità segnalate.
(4-05348)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 368
4-05348
presentata da
CUNIAL Sara

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo 4-05348, con il quale l'interrogante chiede di sapere quali siano le modalità di individuazione e assegnazione della soluzione tecnologica di contact tracing e le modalità di gestione dei dati sensibili; per quali scopi verranno gestiti tali dati, se solo per scopi sanitari, oppure se ne verranno fatti altri usi e per quanto tempo saranno archiviati; se e come il Governo intenda chiarire gli aspetti più controversi dell'app sopra richiamata; se e come si intenda garantire la privacy dei cittadini e proteggere la loro sicurezza e quella nazionale dalle criticità segnalate.
  Al riguardo, rappresento quanto segue.
  Per quanto attiene alla procedura di selezione ed assegnazione della soluzione tecnologica di
contact tracing, mi ricollego a quanto illustrato in più sedi parlamentari. Dopo la disamina svolta dal «Gruppo di lavoro data-driven per l'emergenza Covid-19» (sui cui lavori rinvio alle relative relazioni, di cui ho promosso la pubblicazione nel sito https://innovazione.gov.it/task-force-dati-le-relazioni-delle-attivita-dei-gruppi-che-hanno-valutato-le-app/), con nota del 10 aprile 2020 a firma mia e del Ministro della salute è stata trasmessa al Presidente del Consiglio dei ministri una breve relazione riepilogativa nella quale era precisato che l'app «Immuni» era risultata la più idonea come base per la realizzazione del sistema nazionale di contact tracing digitale. Alla nota sono state allegate tutte le relazioni predisposte dal gruppo di lavoro.
  Nella medesima giornata, il Presidente del Consiglio dei ministri ha chiesto al commissario di procedere rapidamente, nell'ambito dei poteri conferiti dall'articolo 122 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, a valutare le modalità con cui dare attuazione alla proposta ricevuta.
  Con ordinanza n. 10/2020, il commissario, raccordandosi con la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha stipulato il contratto con il quale la società sviluppatrice dell'
app, allo scopo esclusivo di fornire un proprio contributo, volontario e personale, utile per fronteggiare l'emergenza da COVID-19 in atto, ha concesso la licenza d'uso aperta, gratuita, perpetua e irrevocabile del codice sorgente e di tutte le componenti dell'app «Immuni», nonché si è impegnata, sempre gratuitamente e pro bono, a completare gli sviluppi software necessari per la messa in esercizio del sistema nazionale di contact tracing digitale.
  Precisata la procedura di selezione ed assegnazione della soluzione tecnologica di
contact tracing, mi preme puntualizzare i profili di privacy richiamati dall'onorevole interrogante.
  Al riguardo, invero, già nel corso delle audizioni presso le competenti Commissioni parlamentari, ho affermato che l'adozione del sistema di
contact tracing sarebbe dipesa dall'approvazione di una norma primaria, indispensabile per delimitarne il campo e le modalità di azione, oltre che fornire il necessario quadro di garanzie per i cittadini utilizzatori anche sotto il profilo della privacy.
  Tale intervento è stato varato: in data 30 aprile 2020 è stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, recante Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19. L'articolo 6, rubricato «Sistema di allerta Covid-19» contiene le disposizioni miranti a dare risposta agli aspetti che più hanno ingenerato legittime domande e anche timori, cui pure si fa riferimento nell'interrogazione (quali siano le modalità di gestione dei dati sensibili; per quali scopi verranno gestiti tali dati; se e come si intenda garantire la privacy dei cittadini e proteggere la loro sicurezza e quella nazionale).
  In particolare, viene individuato il titolare del trattamento dei dati nel Ministero della salute, che si coordina, nel rispetto del regolamento (UE)2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (articolo 28), con i soggetti competenti in relazione alla tipologia di dati trattati.
  Sono poi previste misure tecniche e organizzative idonee a garantire la sicurezza dei diritti e le libertà degli interessati; tali misure sono adottate dal Ministero della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, garantiranno che:

   a) gli utenti riceveranno, prima dell'attivazione dell'applicazione, informazioni chiare e trasparenti sulle finalità e sulle operazioni di trattamento;

   b) i dati personali raccolti dall'applicazione saranno esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell'applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al Covid-19;

   c) il tracciamento dei contatti sarà basato sul trattamento di dati di sola prossimità dei dispositivi, resi anonimi oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati. A tale proposito specifico espressamente che è esclusa in ogni caso la geolocalizzazione dei singoli utenti;

   d) per evitare il rischio di reidentificazione degli interessati saranno garantite tutte le adeguate misure di sicurezza dei sistemi e dei servizi di trattamento;

   e) i dati relativi ai contatti stretti saranno conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo, stabilito dal Ministero della salute, strettamente necessario al tracciamento. È previsto che alla scadenza del termine siano cancellati in modo automatico.

  Circa gli scopi di utilizzo, la norma precisa che i dati raccolti attraverso l'applicazione non possano essere utilizzati per finalità diverse da quella dell'app, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, statistici o di ricerca scientifica, nel rispetto del diritto europeo.
  Con riguardo agli aspetti di sicurezza, è chiaramente affermato che la titolarità della piattaforma così come la sua gestione saranno pubbliche, con infrastrutture localizzate esclusivamente sul territorio nazionale, e affidate ad amministrazioni o enti pubblici o società interamente in mano pubblica. I programmi sviluppati saranno
open source, aperti e verificabili, secondo le previsioni di legge.
  Infine, viene stabilita una durata temporalmente limitata del trattamento e dell'utilizzo dell'applicazione, fino al termine dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, data entro la quale tutti i dati personali trattati sono definitivamente cancellati o resi anonimi. Giova evidenziare che su tale disposizione il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole, ritenendo il sistema di
contact tracing prefigurato, coerente con i princìpi e le disposizioni in materia di protezione dei dati personali.
  Si tratta, dunque, di un intervento normativo, che verrà posto all'esame del Parlamento e che trova la sua chiave nella proporzionalità, ragionevolezza, e nella volontarietà. Infatti la modalità di tracciamento dei contatti tramite l'applicazione è complementare alle ordinarie modalità in uso nell'ambito del Servizio sanitario nazionale e che l'eventuale mancato utilizzo dell'applicazione non comporta alcuna conseguenza pregiudizievole ed è assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento.

La Ministra per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione: Paola Pisano.