ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GAVA VANNIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/04/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/04/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05346
presentato da
GAVA Vannia
testo di
Giovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   GAVA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   milioni di imprese, artigiani e professionisti guardano con terrore alle prospettive finanziarie che attendono il Paese di qui ai prossimi mesi; a preoccupare fortemente la classe produttiva del Paese è molto la burocrazia, specie quando quest'ultima si rivela non solo inutile ai fini economici, ma addirittura dannosa e onerosa per le categorie produttive;

   il decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, così come modificato dal decreto legislativo n. 101 del 10 agosto 2018, e recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento italiano al regolamento (Ue) 2016/679, impone a carico dei liberi professionisti una serie di adempimenti in tema di tutela della privacy, che si rivelano puramente formali eppure passibili di pesanti sanzioni in caso di errori o omissioni; tra questi, risulta come incombenza il modulo di censimento dati che i professionisti devono compilare, far sottoscrivere al cliente e conservare adeguatamente al momento dell'avvio di ogni singola pratica; l'oggettiva inutilità di tale passaggio burocratico è dettata dal fatto che è il cliente a rivolgersi spontaneamente al professionista, delegandolo quindi di fatto al trattamento dei propri dati personali; è sempre il cliente a rilasciare al proprio professionista di fiducia un mandato professionale (spesso un'autentica procura ad agire, come capita per gli avvocati) nel quale sono già contenuti tutti i dati di riferimento dei soggetti in causa; sui professionisti grava in ogni caso un obbligo di portata generale e il cui mancato rispetto è sanzionato penalmente, di rispetto del segreto di ogni dato, elemento e circostanza appresa durante l'espletamento del proprio mandato; a parere dell'interrogante è oltremodo necessario un impegno del Governo affinché la farraginosa normativa sulla privacy sia snellita con riguardo agli adempimenti in capo ai soggetti cui è rilasciato un mandato professionale, ritenendo che il documento redatto a tal fine sia sufficiente a dimostrare, fino a prova contraria o a revoca, l'autorizzazione rilasciata di fatto dall'avente diritto al trattamento dei propri dati personali –:

   se e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, il Governo intenda adottare tempestivamente per snellire nel senso indicato in premessa gli adempimenti burocratici oggetto del presente atto.
(4-05346)