ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05292

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 21/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05292
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Martedì 21 aprile 2020, seduta n. 328

   FRATOIANNI. — Al Ministro della salute — Per sapere – premesso che:

   da un articolo pubblicato su «Repubblica.it» il 18 aprile 2020 si apprende che in Lombardia, al San Raffaele Resnati, sarebbe possibile, per privati e aziende, accedere ai tamponi per scoprire se si è positivi o meno al coronavirus;

   esisterebbero quindi dei laboratori che, privatamente e per cifre molto variabili, offrono la possibilità di effettuare i test diagnostici per il Covid-19;

   il San Raffaele li fornirebbe per un costo intorno ai 120 euro, altri addirittura al doppio;

   a parere dell'interrogante è inaccettabile che, mentre si negano o vanno al rilento i test agli operatori sanitari, ai pazienti e al personale delle residenze per anziani, così pure a chi presenta evidenti sintomi, ci sia un mercato privato dei tamponi;

   è del tutto evidente che i cittadini, non solo lombardi, hanno il diritto di sapere cosa stia accadendo in relazione al numero dei tamponi effettuati e al loro approvvigionamento e chi di dovere ha l'obbligo di fare quanto è in suo potere per aumentare il più possibile il numero di tamponi analizzati dal servizio sanitario regionale;

   per evitare qualsiasi tentativo di speculazione sulla salute a parere dell'interrogante ogni risorsa disponibile nella lotta al contagio da Covid-19 deve essere messa a disposizione di un piano di salute pubblica;

   il San Raffaele ha precisato di eseguire tamponi esclusivamente ai pazienti, al personale sanitario proprio e di strutture sanitarie e socio-sanitarie regionali e di effettuare altresì tamponi all'interno delle convenzioni di medicina del lavoro instaurate con alcune aziende per gli adempimenti di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008 ed, eccezionalmente, a soggetti possibilmente portatori del virus Sars-Cov-2, e quindi possibilmente infettanti, e solo su richiesta specifica del medico di medicina generale o di altri medici specialisti;

   soltanto a causa di un disguido amministrativo, uno dei poliambulatori della società H San Raffaele Resnati ha erogato a poche persone la prestazione – già contattate per il rimborso dovuto – associando un codice errato;

   nonostante tali giustificazioni, dal momento che il caso esposto in premessa non sembra sia l'unico episodio, è indispensabile vigilare su una possibile corsa di alcune strutture sanitarie private a effettuare test e tamponi dietro compenso, creando un'evidente disparità rispetto a chi non ha adeguate risorse economiche o non riesce ad accedere ai controlli del servizio sanitario pubblico che, al momento, pare non essere in grado di soddisfare ogni necessità –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   quali iniziative di competenza intenda assumere affinché ogni risorsa disponibile nella lotta al contagio da Covid-19 venga messa a disposizione di un piano di salute pubblica;

   quali iniziative di competenza intenda assumere per vigilare affinché non cresca e si diffonda, in Lombardia come nel resto del Paese, un mercato privato di tamponi e altri test diagnostici per il Covid-19 offerti a pagamento da strutture sanitarie private ai cittadini e alle imprese.
(4-05292)