ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GRILLO GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
15/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/05/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2020

CONCLUSO IL 15/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05277
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Martedì 21 aprile 2020, seduta n. 328

   GRILLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   l'11 aprile 2020 un corteo funebre ha attraversato alcune strade di Messina, per accompagnare la salma del sig. Rosario Sparacio, fratello dell'ex boss Luigi detto Gino Sparacio;

   i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 sospendono su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose alla presenza di gruppi di persone, compresi i funerali;

   tale notizia è stata riportata sulle principali testate giornalistiche sia locali che nazionali con fotografie che testimoniano il reale svolgimento di tale evento, ovvero la presenza di un corteo funebre con un non meglio specificato numero di persone a bordo di auto e motocicli;

   domenica 12 aprile 2020 alle ore 16,39 sul sito ilmessaggero.it viene pubblicato un articolo dal titolo «Messina, 100 persone in corteo funebre per il fratello dell'ex boss: è polemica», dove si raccontava di tale avvenimento avvenuto in città nelle ore precedenti;

   in una nota stampa del 13 aprile il sindaco De Luca afferma che «venerdì scorso, nel primo pomeriggio, il signor Sparacio Rosario, già gravemente malato, è deceduto all'interno della propria abitazione. Constatato il decesso, trascorse le canoniche 24 ore di osservazione, nel pomeriggio di sabato 11 aprile il feretro è stato trasportato dall'abitazione sita in via del Santo fino al Camposanto in via Catania dove è stato deposto in attesa della tumulazione. Non si è trattato né di un corteo funebre né di una celebrazione religiosa, che sono peraltro vietati dalle disposizioni del DPCM come ribadite dallo stesso Arcivescovo di Messina che, da oltre un mese, ha vietato la celebrazione dei funerali. Dunque, quanto in modo becero è definito 'corteo funebre con oltre cento persone non è altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto, in numero non superiore alla trentina. Sulla partecipazione al trasporto del feretro da parte dei parenti e dei soggetti che sono ripresi nelle fotografie diffuse dalla stampa sta già indagando la Questura, alla quale competono in via esclusiva questo genere di attività e sulle quali mi corre l'obbligo di osservare il massimo riserbo, ragione per la quale fino ad ora non avevo inteso entrare nel merito della questione»;

   tale messaggio è stato pubblicamente condiviso da profili Facebook apparentemente riconducibili a parenti del defunto, con un post Facebook, che condivideva le parole del primo cittadino e citava testuali parole: «condividiamo perché anche il sindaco ha dato ragione alla mia famiglia! Grazie Cateno De Luca hai le p..., non perché hai dato ragione ma perché sei coerente e onesto in tutto e per tutto!» –:

   se siano state avviate iniziative, per quanto di competenza, volte a verificare l'accaduto e, in caso affermativo, se effettivamente si sia trattato di un assembramento in violazione delle norme di distanziamento sociale adottate, se da tali fatti siano emersi contagi da Covid-19 e, per quanto di competenza, se siano stati posti in essere atti consequenziali di accertamento di responsabilità.
(4-05277)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-05277
presentata da
GRILLO Giulia

  Risposta. — In relazione alla vicenda segnalata con l'atto di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
  Nel periodo di riferimento, a seguito dell'entrata in vigore delle norme in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, le celebrazioni liturgiche sull'intero territorio nazionale erano consentite esclusivamente con la partecipazione dei celebranti e nel rispetto della normativa vigente. Venivano pertanto vietati tutti i riti che implicavano l'elemento dell'aggregazione o qualsiasi altra forma di assembramento o raggruppamento di fedeli.
  Con specifico riferimento ai riti funebri, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 consentiva la benedizione della salma e il suo trasferimento al cimitero, ma senza la partecipazione dei congiunti.
  È in questa cornice che si inserisce la notizia del decesso di Rosario Sparacio, avvenuto il 10 aprile 2020, fratello del più noto Luigi, ex capo dell'omonimo clan.
  In base alle risultanze investigative e alle verifiche condotte dalla squadra mobile della questura di Messina, in raccordo con la competente autorità giudiziaria procedente, si è potuto ricostruire l'episodio della cerimonia funebre in questione, tenutasi l'11 aprile 2020.
  In particolare, è emerso che, verso le ore 15, il feretro è stato seguito da un corteo improvvisato, costituito per lo più da amici e familiari del defunto. Il gruppo, partito dall'abitazione dove era avvenuto il decesso, si è dapprima recato nei pressi di una sala biliardi, dove ha sostato per una quindicina di minuti, per poi procedere fino alla Chiesa di Santa Maria Consolata, meglio nota come Chiesa di Don Orione. Il corteo si è infine mosso, in numero più ristretto, verso il Gran Camposanto, distante circa 200 metri dalla Chiesa di Don Orione. Gli accompagnatori non hanno tuttavia avuto accesso al cimitero, e sono rimasti in attesa fuori dai cancello dell'ingresso principale.
  A seguito dell'episodio, la squadra mobile della questura di Messina ha avviato le indagini per ricostruire l'accaduto, raccogliendo testimonianze e facendo ricorso ai filmati delle telecamere di sicurezza installate nelle zone interessate dall'evento.
  Nei confronti delle persone così individuate, che hanno partecipato alla cerimonia, sono stati notificati i provvedimenti sanzionatori previsti per la violazione delle disposizioni in materia di contenimento della diffusione del COVID-19.
  Due degli identificati, gravati dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, sono stati, altresì, deferiti all'autorità giudiziaria.
  Risultano infine ancora in corso di approfondimento e valutazione, per l'eventuale adozione di provvedimenti di competenza, le posizioni di ulteriori soggetti partecipanti a vario titolo all'episodio in questione.
  Attesa la grande eco che ha avuto la vicenda, anche sul web, gli inquirenti hanno monitorato i siti
internet e i social network sui quali parenti ed amici del defunto hanno pubblicato post e messaggi di critica nei confronti dei giornalisti delle testate locali che hanno riportato la notizia, ritenendoli responsabili di un sensazionalismo poco attento al dolore di chi ha perso una persona cara.
  La prefettura di Messina ha comunque assicurato che le Autorità locali continueranno a vigilare con il massimo impegno, al fine di assicurare il rispetto della legalità sui territorio.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.