ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05271

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 21/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
15/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2020
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2020

CONCLUSO IL 15/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05271
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Martedì 21 aprile 2020, seduta n. 328

   ZAN e BENEDETTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in data 22 febbraio 2020 l'ospedale «Madre Teresa di Calcutta», sito in località Schiavonia (comune di Monselice, provincia di Padova), è stato, tramite ordinanza del Ministro della salute d'intesa con il presidente della regione Veneto, di fatto convertito in Covid-hospital, ossia una struttura interamente dedicata al trattamento dei pazienti affetti da coronavirus;

   prima di tale conversione, la struttura sopra citata fungeva da presidio ospedaliero per un bacino di utenza di circa 180 mila abitanti, in particolare per quei cittadini residenti nei comuni compresi nel distretto 5 della Ulss 6 Euganea;

   ad oggi, a questo bacino di utenza non sono garantiti servizi sanitari primari ed essenziali, come un pronto soccorso;

   alle ore 12 del 9 aprile 2020 si è svolta nei pressi dell'ospedale «Madre Teresa di Calcutta» una conferenza stampa di venti sindaci dei comuni del distretto 5 (ex Ulss17) atta a sensibilizzare l'opinione pubblica e i vertici istituzionali e sanitari della regione Veneto circa la necessità di garantire ai cittadini un presidio ospedaliero e servizi sanitari essenziali; a parere degli interroganti tale conferenza stampa si è svolta nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza contro il Covid-19, essendo stati questi sindaci a una distanza tra loro di oltre due metri e protetti dai dispositivi di sicurezza personali prescritti dalla legge;

   in tale occasione è intervenuto il comandante della polizia locale del comune di Monselice, vice commissario Albino Corradin, e ha bloccato la conferenza stampa sopra descritta, tramite un sopralluogo di una pattuglia della polizia locale, che ha identificato i sindaci presenti, rilasciando loro conseguente verbale;

   alla conferenza stampa era presente anche Nicola Cesaro, corrispondente del quotidiano locale Il Mattino di Padova, anch'egli identificato dagli agenti della polizia locale;

   a parere degli interroganti, il sopra descritto intervento della polizia locale potrebbe aver ostacolato le funzioni di questi sindaci in quanto responsabili della condizione di salute della popolazione dei propri territori e leso il diritto di cronaca sancito dall'articolo 21 della Costituzione –:

   se il Governo sia informato dei fatti sopra descritti, se e quali segnalazioni siano state inviate al prefetto e quali iniziative di competenza si intendano porre in essere in relazione a quanto esposto in premessa, alla luce delle funzioni di coordinamento e monitoraggio dell'attuazione delle misure di contenimento spettanti alle prefetture.
(4-05271)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-05271
presentata da
ZAN Alessandro

  Risposta. — In relazione all'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
  L'episodio al quale fa riferimento l'interrogante risale al 9 aprile 2020, quando un gruppo di sindaci della provincia di Padova, in rappresentanza di 20 comuni, si sono dati appuntamento per una conferenza stampa a Monselice (PD), località Schiavonia, dinanzi all'ospedale «Madre Teresa di Calcutta» che, fin dal primi giorni dell'emergenza connessa alla diffusione del contagio da COVID-19, è stato convertito in struttura dedicata esclusivamente alla cura di pazienti affetti da coronavirus.
  Lo scopo dell'iniziativa. era quello di sensibilizzare i vertici della sanità regionale circa la necessità di garantire sul territorio i servizi sanitari essenziali e nasceva dalla preoccupazione per la scelta di convertire in un Covid-
hospital la citata struttura ospedaliera che, prima dell'emergenza sanitaria, fungeva da presidio ospedaliero con un bacino di circa 200 mila utenti.
  La conferenza stampa, tuttavia, non ha avuto luogo per l'intervento della Polizia locale di Monselice che, considerando l'iniziativa in contrasto con il vigente divieto di assembramento, ha invitato i sindaci a rientrare nelle proprie sedi. A fronte del rifiuto di questi ultimi, gli agenti hanno provveduto a redigere un verbale di sopralluogo e hanno chiesto agli interessati di compilare il modulo di autocertificazione previsto dalle disposizioni in materia di contenimento dell'epidemia, allo scopo di verificare se ci fossero state violazioni circa il divieto di spostamento dal proprio comune o se, al contrario, ricorressero le comprovate esigenze previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.
  La stessa autocertificazione è stata richiesta anche all'inviato del «
Mattino di Padova» ma, secondo quanto riferito dal sindaco di Monselice, al giornalista non sarebbe stato in alcun modo impedito di svolgere la propria attività giornalistica.
  Il comando della Polizia locale di Monselice ha precisato di aver sempre operato correttamente, nell'ambito dell'attività di vigilanza e di controllo relativa all'applicazione delle misure di contenimento della diffusione del Covid.
  I sindaci, dal canto loro, hanno ribadito di aver agito quali autorità sanitarie, nell'esercizio delle proprie funzioni, a difesa del diritto alla salute dei propri cittadini, e di aver rispettato il distanziamento sociale e l'obbligo di indossare i prescritti dispositivi di protezione individuale.
  Nella specifica circostanza, la polizia locale si è limitata a redigere un verbale di sopralluogo, non ritenendo di dover procedere all'accertamento delle violazioni amministrative ai sensi dell'articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, espressamente richiamato dall'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in quanto le motivazioni addotte dai primi cittadini apparivano fondate.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.