ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05262

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: BALDELLI SIMONE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
24/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2020
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/07/2020

CONCLUSO IL 24/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05262
presentato da
BALDELLI Simone
testo di
Martedì 21 aprile 2020, seduta n. 328

   BALDELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   a seguito dell'adozione delle misure di confinamento (lockdown) e il conseguente fermo di molte attività economiche, le normali dinamiche di mercato risultano alterate, in un quadro di crisi economica generale che prevede un calo di diversi punti del prodotto interno lordo, con conseguente incremento della disoccupazione e ricadute negative sull'economia reale e sulle fasce più deboli della popolazione;

   al di là del caso eclatante delle mascherine, si segnalano singolari aumenti di prezzi in diversi settori produttivi, come ad esempio, nella filiera agroalimentare, dove, secondo Coldiretti, i prezzi di frutta e verdura nel mese di marzo 2020 sarebbero saliti a un tasso quaranta volte superiore rispetto al dato medio diffuso dall'Istat, che ha registrato aumenti superiori al 4 per cento;

   esiste presso il Ministero dello sviluppo economico un Osservatorio prezzi e tariffe, sulla cui attività, da tempo, non si hanno più notizie –:

   quali iniziative urgenti di competenza il Governo intenda adottare per monitorare attentamente, con gli strumenti a disposizione, l'andamento dei prezzi di beni e servizi, al fine di tutelare i diritti di utenti e consumatori rispetto a dinamiche di tipo speculativo.
(4-05262)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 24 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 379
4-05262
presentata da
BALDELLI Simone

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento all'aumento dei prezzi in diversi settori produttivi, particolarmente con riferimento a beni di prima necessità, durante l'emergenza pandemica da COVID-19.
  Per gli aspetti di competenza del Ministero dello sviluppo economico, come già rappresentato in occasione dell'interrogazione a risposta immediata in Aula Camera del 13 maggio 2020, tengo a precisare che sono state diverse le iniziative messe in campo fronteggiare la criticità in parola.
  In primo luogo, è stata rafforzata la collaborazione con il sistema camerale ed è stato attivato un tavolo virtuale con le associazioni di categoria rappresentative della produzione e della distribuzione, al fine di individuare soluzioni di sistema che vedano coinvolti tutti gli attori pubblici e privati. Il tavolo, in particolare, permette anche il monitoraggio degli interventi che le categorie autonomamente stanno avviando per contenere i prezzi di vendita dei prodotti.
  In secondo luogo, il Ministero ha rafforzato la collaborazione con tutti gli organismi interessati al monitoraggio sull'andamento dei prezzi, intensificando anche la collaborazione con l'ISTAT, al fine di estendere il monitoraggio anche a prodotti che non erano precedentemente oggetto di rilevazioni
ad hoc.
  A tal ultimo riguardo, l'ISTAT ha riferito che, relativamente ai dati provvisori dell'indice di inflazione (NIC) per il mese di aprile, a fronte di un'assenza di variazione su base tendenziale per l'indice generale dovuta alla diminuzione dei prodotti energetici, si è registrato un incremento del 2,6 per cento dei prezzi dei prodotti che formano il cosiddetto «carrello della spesa» rispetto all'anno scorso e un incremento del 2,8 per cento per i soli beni alimentari.
  Il rapporto ISMEA sull'impatto della crisi sulla domanda e l'offerta dei prodotti alimentari, pubblicato il 30 aprile 2020 ha altresì evidenziato che la distribuzione a domicilio è aumentata del 160 per cento rispetto allo scorso anno. Nel complesso si osserva un notevole incremento dell'
e-commerce e delle consegne a domicilio e si prevede che il progressivo allentamento delle misure restrittive della mobilità aiuterà anche un recupero di concorrenzialità tra i punti vendita.
  Inoltre, voglio sottolineare ancora una volta che con legge 24 dicembre 2007, n. 244, è stato istituito, presso il Ministero dello sviluppo economico, il «Garante per la sorveglianza dei prezzi», il quale svolge una funzione di monitoraggio sull'andamento dei prezzi e di verifica, su segnalazione delle associazioni dei consumatori e dei cittadini, per arginare eventuali fenomeni speculativi.
  Ebbene, dalla fine di febbraio al 3 maggio 2020, sono pervenute al Garante per la sorveglianza dei prezzi più di 180 segnalazioni (di cui 132 hanno riguardato mascherine e disinfettanti e solo una decina hanno riguardato prodotti alimentari).
  Le segnalazioni in parola evidenziano anomalie poste in essere presso esercizi commerciali fisici, tramite siti di
e-commerce, ma anche tramite annunci sui principali social network. Le principali situazioni di criticità sembrerebbero collegate a circoscritti tentativi speculativi da parte di singoli esercizi che approfittano anche della minore concorrenza.
  Al fine di potenziare l'attività di raccolta e verifica di casi di possibile speculazione e di altre pratiche commerciali scorrette, il Ministero dello sviluppo economico sta collaborando con le principali associazioni dei consumatori, predisponendo un
format on-line con l'obiettivo di favorire l'azione di tali associazioni nel raccogliere e filtrare le segnalazioni sul territorio.
  Le segnalazioni pervenute sono sottoposte ad una istruttoria per verificarne l'attendibilità e la non genericità, poi vengono condivise, a seconda dei seguiti di competenza, con la Guardia di Finanza o con l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato (AGCM), che svolgono un ruolo attivo per arginare le citate pratiche di aumento ingiustificato dei prezzi e pratiche commerciali scorrette.
  Il Ministero dello sviluppo economico garantisce, altresì, il necessario raccordo con i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute, nonché con INAIL per quanto riguarda specificamente i «dispositivi di protezione individuale» (DPI).
  Al contempo, si sta garantendo il necessario confronto con gli enti responsabili delle certificazioni di prodotto, al fine di contrastare il fenomeno delle false certificazioni.
  Ciò detto, è opportuno sottolineare che, in base all'attuale normativa, il Garante per la sorveglianza dei prezzi non ha un ruolo attivo dinanzi agli eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi, ma può riferire l'esito delle proprie attività di monitoraggio agli organi accertatori, per sollecitare specifiche iniziative in proposito, o avviare azioni di
moral suasion nei confronti degli operatori economici.
  Sul punto sollevato dall'interrogante, è stata sentita anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), la quale ha riferito quanto segue.
  Nel periodo dell'emergenza sanitaria, l'Autorità ha ricevuto un numero significativo di segnalazioni attinenti a presunti aumenti anomali dei prezzi dei prodotti alimentari e di beni di prima necessità. Gli esposti sono pervenuti dal Ministero dello sviluppo economico, da associazioni di consumatori e da singoli consumatori.
  Sulla base di tali denunce, l'AGCM ha provveduto a inoltrare agli operatori della grande distribuzione organizzata (GDO) richieste di informazioni volte ad acquisire dati sull'andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all'ingrosso di generi alimentari di prima necessità, detergenti, disinfettanti e guanti. Le richieste di informazioni attengono all'attività di oltre 3800 punti vendita, soprattutto nell'Italia centrale e meridionale.
  L'intervento dell'Autorità si è reso necessario poiché gli accertamenti preliminari, condotti sulla base dei dati ISTAT, hanno fatto emergere aumenti dei prezzi nel periodo febbraio-marzo 2020, rispetto a quelli correnti nei mesi precedenti, aumenti differenziati a livello provinciale.
  In particolare, l'AGCM ha rilevato:

   una pressione all'aumento della spesa per l'acquisto di beni cosiddetti grocery (alimentari e prodotti per la cura della persona e della casa) dovuta alla limitazione della mobilità dei consumatori che, non potendosi recare presso quelli più convenienti ma più distanti, hanno perso la possibilità di mettere in competizione i punti vendita;

   aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto al dato medio nazionale in aree non interessate da «zone rosse» o da misure rafforzate di contenimento della mobilità.

  L'AGCM ha ritenuto che non tutti gli aumenti registrati siano riconducibili a motivazioni di ordine strutturale (per esempio, il maggior peso degli acquisti nei negozi di vicinato, la minore concorrenza tra punti vendita a causa delle limitazioni alla mobilità dei consumatori, le tensioni a livello di offerta causate dal forte aumento della domanda di alcuni beni durante il lockdown e dalla limitazione alla produzione e ai trasporti indotte dalle misure di contenimento dell'epidemia), bensì alcuni aumenti rilevati potrebbero essere ricondotti a fenomeni speculativi, e dunque a comportamenti non diligenti da parte degli operatori.
  Una volta completata la raccolta delle evidenze informative, l'AGCM procederà alla valutazione dei comportamenti adottati dagli attori del mercato nel periodo dell'emergenza sanitaria, al fine di comprendere se e in che modo gli stessi possano sussumersi nelle fattispecie di pratiche commerciali scorrette vietate dal decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 recante «Codice del consumo». Conseguentemente, l'autorità adotterà i più opportuni provvedimenti, ove siano rilevati comportamenti non diligenti da parte di professionisti a detrimento degli interessi economici dei consumatori.
  Per quello che attiene all'aumento di prezzo di quella specifica categoria di prodotti cosiddetti «dispositivi di protezione individuale» (DPI), quali disinfettanti, igienizzanti, mascherine di protezione delle vie respiratorie e similari, già agli inizi di febbraio, l'OMS segnalava il rischio del prossimo esaurimento delle scorte globali. Nella seconda metà di febbraio, i prodotti in parola hanno visto un aumento repentino dei prezzi soprattutto sui siti di
e-commerce. Di conseguenza, il Governo ha adottato numerose iniziative per arginare il citato fenomeno.
  In primo luogo, sono stati centralizzati gli acquisti da parte del Ministero della salute e della Protezione civile per tutti gli ambiti nazionali. L'ordinanza 25 febbraio 2020, n. 639 del dipartimento della Protezione civile della Presidenza del consiglio, recante «Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili», ha infatti disposto che il dipartimento della protezione civile provveda all'acquisizione dei dispositivi di protezione individuali e che tali ordini abbiano priorità assoluta rispetto ad ogni altro ordine, anche già emesso. La medesima ordinanza ha disposto, inoltre, il divieto di esportare DPI fuori dal territorio nazionale senza previa autorizzazione del dipartimento della protezione civile.
  Con decreto-legge del 17 marzo 2020, n. 18 (decreto Cura Italia), sono state poi previste misure specifiche in materia di produzione e fornitura di dispositivi medici, al fine di contenerne l'aumento dei prezzi.
  Con l'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza del 26 aprile scorso, infine, è stato fissato per le mascherine chirurgiche un prezzo massimo di vendita al consumo, per ciascuna unità, pari ad euro 0,50 (al netto dell'imposta sul valore aggiunto).
  In conclusione, alla luce di quanto esposto emerge il massimo impegno del Governo ad evitare ogni aumento ingiustificato dei prezzi dei prodotti, anche alimentari, e si ricorda che allo stato della normativa vigente in Italia spetta all'AGCM ogni potere sanzionatorio nei confronti degli operatori, laddove si configurino pratiche commerciali scorrette ai sensi degli articoli 20 e seguenti del Codice del consumo. Rimetto, dunque, al dibattito parlamentare ogni valutazione circa l'opportunità di dotare la figura del Garante dei prezzi, istituita presso il Ministero dello sviluppo economico, di strumenti volti a garantire che, al mero monitoraggio, segua un'azione efficace e rapida di contenimento di prezzi, nonché di proporre interventi, anche di carattere normativo, per tutelare i diritti di utenti e consumatori rispetto a dinamiche di tipo speculativo.

Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.