ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05210

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 326 del 15/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 15/04/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05210
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 15 aprile 2020, seduta n. 326

   RAMPELLI e VARCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con colpevole ritardo rispetto alla dichiarazione dello stato di emergenza da Covid-19, il 7 aprile 2020 è stato firmato un decreto interministeriale, secondo cui «i porti italiani non assicurano i requisiti necessari per la classificazione e definizione di Place of Safety (“luogo sicuro”)», per cui i porti italiani non possono accogliere gli sbarchi al di fuori dell'area Sar italiana;

   nonostante ciò, è di poche ore fa la notizia del recente sbarco, solo l'ultimo in ordine di tempo, di 101 migranti nel porto di Pozzallo, arrivati in autonomia a bordo di un gommone e per i quali è stata trovata una sistemazione in un centro tra Comiso e Ragusa, considerato che l’hot spot di Pozzallo è stato blindato a seguito della notizia di un 15enne egiziano risultato positivo al test per il coronavirus, che ha destato grande allarme tra i cittadini;

   il giovane egiziano era stato trasferito a Pozzallo da Porto Empedocle, dopo essere approdato a Lampedusa, insieme a un gruppo di 67 persone, con un barchino di fortuna partito da Sabratha, in Libia;

   tutta la struttura dove si trova il migrante è stata posta in quarantena e sarebbero stati programmati i tamponi sia agli altri migranti sia agli operatori del centro e alle forze dell'ordine che lo presidiano; la stessa procura di Ragusa ha aperto un fascicolo contro ignoti per rifiuto e omissione di atti di ufficio e per delitto colposo contro la salute pubblica, per verificare se ci sono state negligenze o responsabilità nel trasferimento del giovane migrante da Porto Empedocle a Pozzallo;

   secondo quanto denunciato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, «I trafficanti di esseri umani sono animali, dei criminali senza scrupoli che, per aggirare il decreto interministeriale che chiude i porti italiani per la pandemia del Coronavirus, hanno pensato bene di cambiare strategia di trasporto dei migranti. Sapete cosa fanno adesso? Prima li fanno salire su una nave “madre”, poi li trasferiscono su un gommone e li lasciano a 3 miglia dalle nostre coste così le autorità italiane sono costrette a intervenire per salvarli»;

   l'emergenza sanitaria impone un piano sistematico e tempi rapidi per isolare i migranti sbarcati e il ritardo nella gestione dell'emergenza rischia di mettere a repentaglio la tenuta del tessuto sociale di piccole comunità;

   con la bella stagione e le condizioni del mare favorevoli gli sbarchi sono destinati ad aumentare nei prossimi giorni –:

   per quali motivi lo sbarco dei migranti sulle coste italiane continui, nonostante il decreto interministeriale che ha dichiarato l'Italia porto non sicuro;

   se e quali iniziative ispettive il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, per accertare eventuali responsabilità nel trasferimento del giovane migrante egiziano da Porto Empedocle a Pozzallo;

   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere il Governo per adottare un piano nazionale di gestione dei flussi migratori, impedendo gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane e colmando le lacune riscontrate nel citato decreto interministeriale del 7 aprile 2020 che, evidentemente, impedisce lo sbarco alle navi di ong ma non alle barche e ai gommoni «indipendenti».
(4-05210)