ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05197

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 326 del 15/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 15/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/04/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/04/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/04/2020
Stato iter:
06/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2020
MORANI ALESSIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/11/2020

CONCLUSO IL 06/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05197
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo di
Mercoledì 15 aprile 2020, seduta n. 326

   DEIDDA, GALANTINO, BIGNAMI, LUCA DE CARLO, VARCHI e PRISCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 e 9 marzo 2020, è stata prevista l'estensione, all'intero territorio nazionale, del divieto di spostamento dei cittadini dal proprio domicilio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute;

   con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2020 è stata disposta, altresì, la chiusura di tutte le attività commerciali, fatte salve quelle espressamente individuate nell'elenco allegato al medesimo decreto, vale a dire quelle per la vendita di beni primari e lo svolgimento di servizi essenziali;

   l'articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 marzo 2020 ha altresì fatto divieto, a tutte le persone fisiche, di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute: esigenze, tra le quali, sembra non essere ricompreso l'acquisto di beni primari, ove reperibili, nel relativo territorio comunale;

   con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, il Governo, al fine di limitare gli effetti negativi sull'economia determinati dalle limitazioni suindicate ha adottato diverse misure di carattere economico, senza, però, prevedere, alcun controllo sull'andamento dei prezzi di vendita al dettaglio dei citati beni primari;

   i citati provvedimenti – in particolare in un ambito territoriale come quello regionale sardo, caratterizzato da piccole, diffuse e spesso distanti realtà comunali – costringono la cittadinanza ad acquistare i beni primari in questione esclusivamente nelle attività, spesso esclusive, presenti nel territorio comunale;

   tale limitazione – non consentendo, in alcun modo, lo spostamento verso realtà comunali più grandi, ove risultano presenti punti vendita della media e grande distribuzione – da quel che risulta, ha determinato l'impennata dei prezzi dei citati beni primari praticati dalle citate, esclusive rivendite al dettaglio;

   l'aumento dei prezzi in questione determina un ulteriore aggravamento della più ampia crisi economica in atto nel Paese e, le famiglie, già costrette a far fronte alle esigenze della vita quotidiana con risorse economiche limitate, si vedono costrette a dover acquistare i beni primari a prezzi notevolmente superiori a quelli ordinariamente praticati;

   con l'articolo 2, commi 198-203, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), è stato istituito il «Garante per la sorveglianza dei prezzi» al quale è affidato il compito di controllare, verificare e arginare i fenomeni speculativi, se del caso: a) proponendo al Governo azioni mirate o strutturate di riforma dei mercati qualora si riscontrino anomalie o malfunzionamenti; b) segnalando i mercati dove devono essere ampliate o fatte riforme volte ad aumentare l'efficienza e le possibilità di libera concorrenza;

   appare necessaria – pure con l'intervento del citato Garante – l'adozione di misure idonee al contrasto dei richiamati fenomeni speculativi, se del caso, con la revisione delle citate limitazioni, al fine di garantire o il contenimento dei prezzi dei beni primari o, ad almeno un componente del nucleo familiare, anche limitatamente a un solo giorno alla settimana, lo spostamento in altro comune limitrofo per l'acquisto dei citati beni primari, presso punti vendita della media e grande distribuzione –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di contrastare i citati fenomeni speculativi, avuto riguardo, in particolare, ai beni di prima necessità.
(4-05197)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 424
4-05197
presentata da
DEIDDA Salvatore

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  Gli interroganti fanno riferimento all'aumento dei prezzi in diversi settori produttivi, particolarmente con riferimento a beni di prima necessità, durante l'emergenza pandemica da COVID-19.
  Per gli aspetti di competenza del Ministero dello sviluppo economico, come già rappresentato in occasione dell'interrogazione a risposta immediata in Aula Camera del 13 maggio 2020, tengo a precisare che sono state diverse le iniziative messe in campo per fronteggiare la criticità in parola.
  In primo luogo, è stata rafforzata la collaborazione con il sistema camerale ed è stato attivato un tavolo virtuale con le associazioni di categoria rappresentative della produzione e della distribuzione, al fine di individuare soluzioni di sistema che vedano coinvolti tutti gli attori pubblici e privati. Il tavolo, in particolare, permette anche il monitoraggio degli interventi che le categorie autonomamente stanno avviando per contenere i prezzi di vendita dei prodotti.
  In secondo luogo, il Ministero ha rafforzato la collaborazione con tutti gli organismi interessati al monitoraggio sull'andamento dei prezzi, intensificando anche la collaborazione con l'Istat, al fine di estendere il monitoraggio anche a prodotti che non erano precedentemente oggetto di rilevazioni
ad hoc.
  A tal riguardo, secondo il comunicato dell'Istat relativo ai dati provvisori per il mese di settembre, l'inflazione si conferma negativa per il quinto mese consecutivo. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) ha registrato una diminuzione tendenziale dello 0,5 per cento, dovuta, prevalentemente, alle flessioni dei prezzi dei beni energetici. A fronte di tale diminuzione dell'indice generale, per l'insieme dei prodotti che formano il cosiddetto «carrello della spesa» si registra, invece, un incremento dell'1,2 per cento dei prezzi, sebbene inferiore rispetto a quanto registrato dall'Istat per il mese di aprile (+2,5 per cento); continua la crescita per i beni alimentari che su base tendenziale mostrano un aumento dell'1,3 per cento.
  Inoltre, voglio sottolineare ancora una volta che con legge 24 dicembre 2007, n. 244, è stato istituito, presso il Ministero dello sviluppo economico, il «Garante per la sorveglianza dei prezzi», il quale svolge una funzione di monitoraggio sull'andamento dei prezzi e di verifica, su segnalazione delle associazioni dei consumatori e dei cittadini, per arginare eventuali fenomeni speculativi.
  Dalla fine di febbraio al termine del
lockdown, sono pervenute al Garante per la sorveglianza dei prezzi circa duecento segnalazioni (la maggior parte hanno riguardato mascherine e igienizzanti, mentre solo una quindicina hanno riguardato prodotti alimentari), la quasi totalità delle quali, previa verifica circa la loro attendibilità, è stata trasmessa per i seguiti di competenza alla Guardia di finanza o all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm).
  Le segnalazioni in parola evidenziano anomalie poste in essere presso esercizi commerciali fisici, tramite siti di
e-commerce, ma anche tramite annunci sui principali social network. Le principali situazioni di criticità sembrerebbero collegate a circoscritti tentativi speculativi da parte di singoli esercizi che approfittano anche della minore concorrenza.
  Al fine di potenziare l'attività di raccolta e verifica di casi di possibile speculazione e di altre pratiche commerciali scorrette, è in corso anche l'attivazione di una più stretta collaborazione con le Associazioni dei consumatori che potranno raccogliere e filtrare tali segnalazioni sul territorio. Il Ministero dello sviluppo economico sta inoltre predisponendo un
format on-line per la trasmissione delle segnalazioni e la raccolta di tali dati.
  Le segnalazioni pervenute vengono sottoposte ad una istruttoria per verificare l'attendibilità e la non genericità degli elementi forniti, poi vengono condivise, a seconda dei seguiti di competenza, con la Guardia di finanza o con l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato (Agcm), che svolgono un ruolo attivo per arginare le citate pratiche di aumento ingiustificato dei prezzi e pratiche commerciali scorrette.
  Il Ministero dello sviluppo economico garantisce, altresì, il necessario raccordo con i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute, nonché con Inail per quanto riguarda specificamente i «dispositivi di protezione individuale» (dpi).
  Al contempo, si sta garantendo il necessario confronto con gli enti responsabili delle certificazioni di prodotto, al fine di contrastare il fenomeno delle false certificazioni.
  Ciò detto, è opportuno sottolineare che, in base all'attuale normativa, il Garante per la sorveglianza dei prezzi non ha un ruolo attivo dinanzi agli eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi, ma può riferire l'esito delle proprie attività di monitoraggio agli organi accertatori, per sollecitare specifiche iniziative in proposito, o avviare azioni di
moral suasion nei confronti degli operatori economici.
  Sul punto sollevato dagli interroganti, è stata sentita anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), la quale ha riferito quanto segue.
  Nel periodo dell'emergenza sanitaria, l'Autorità ha ricevuto un numero significativo di segnalazioni attinenti a presunti aumenti anomali dei prezzi dei prodotti alimentari e di beni di prima necessità. Gli esposti sono pervenuti dal Ministero dello sviluppo economico, da associazioni di consumatori e da singoli consumatori.
  Sulla base di tali denunce, l'Agcm ha provveduto a inoltrare agli operatori della grande distribuzione organizzata (gdo) richieste di informazioni volte ad acquisire dati sull'andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all'ingrosso di generi alimentari di prima necessità, detergenti, disinfettanti e guanti. Le richieste di informazioni attengono all'attività di oltre 3.800 punti vendita, soprattutto nell'Italia centrale e meridionale.
  L'intervento dell'Autorità si è reso necessario poiché gli accertamenti preliminari, condotti sulla base dei dati Istat, hanno fatto emergere aumenti dei prezzi nel periodo febbraio-marzo 2020, rispetto a quelli correnti nei mesi precedenti, aumenti differenziati a livello provinciale.
  In particolare, l'Agcm ha rilevato:

   una pressione all'aumento della spesa per l'acquisto di beni cosiddetti grocery (alimentari e prodotti per la cura della persona e della casa) dovuta alla limitazione della mobilità dei consumatori che, non potendosi recare presso quelli più convenienti ma più distanti, hanno perso la possibilità di mettere in competizione i punti vendita;

   aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto al dato medio nazionale in aree non interessate da «zone rosse» o da misure rafforzate di contenimento della mobilità.

  L'Agcm ha ritenuto che non tutti gli aumenti registrati siano riconducibili a motivazioni di ordine strutturale (come il maggior peso degli acquisti nei negozi di vicinato, la minore concorrenza tra punti vendita a causa delle limitazioni alla mobilità dei consumatori, le tensioni a livello di offerta causate dal forte aumento della domanda di alcuni beni durante il lockdown e dalla limitazione alla produzione e ai trasporti indotte dalle misure di contenimento dell'epidemia) bensì alcuni aumenti rilevati potrebbero essere ricondotti a fenomeni speculativi, e dunque a comportamenti non diligenti da parte degli operatori.
  Una volta completata la raccolta delle evidenze informative, l'Agcm procederà alla valutazione dei comportamenti adottati dagli attori del mercato nel periodo dell'emergenza sanitaria, al fine di comprendere se e in che modo gli stessi possano sussumersi nelle fattispecie di pratiche commerciali scorrette vietate dal decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 recante «Codice del consumo». Conseguentemente, l'Autorità adotterà i più opportuni provvedimenti, ove siano rilevati comportamenti non diligenti da parte di professionisti a detrimento degli interessi economici dei consumatori.
  Per quello che attiene all'aumento di prezzo di quella specifica categoria di prodotti cosiddetti «dispositivi di protezione individuale» (dpi), quali disinfettanti, igienizzanti, mascherine di protezione delle vie respiratorie e similari, già agli inizi di febbraio, l'Oms segnalava il rischio del prossimo esaurimento delle scorte globali. Nella seconda metà di febbraio, i prodotti in parola hanno visto un aumento repentino dei prezzi soprattutto sui siti di
e-commerce. Di conseguenza, il Governo ha adottato numerose iniziative per arginare il citato fenomeno.
  In primo luogo, sono stati centralizzati gli acquisti da parte del Ministero della salute e della Protezione civile per tutti gli ambiti nazionali.
  L'ordinanza 25 febbraio 2020, n. 639 del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio, recante «Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili», ha infatti disposto che il Dipartimento della protezione civile provveda all'acquisizione dei dispositivi di protezione individuali e che tali ordini abbiano priorità assoluta rispetto ad ogni altro ordine, anche già emesso. La medesima ordinanza ha disposto, inoltre, il divieto di esportare dpi fuori dal territorio nazionale senza previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile.
  Con decreto-legge del 17 marzo 2020, n. 18 («decreto cura Italia»), sono state poi previste misure specifiche in materia di produzione e fornitura di dispositivi medici, al fine di contenerne l'aumento dei prezzi.
  Con l'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza del 26 aprile 2020, infine, è stato fissato per le mascherine chirurgiche un prezzo massimo di vendita al consumo, per ciascuna unità, pari ad euro 0,50 (al netto dell'imposta sul valore aggiunto).
  In conclusione, alla luce di quanto esposto emerge il massimo impegno del Governo ad evitare ogni aumento ingiustificato dei prezzi dei prodotti, anche alimentari, e si ricorda che allo stato della normativa vigente in Italia spetta all'Agcm ogni potere sanzionatorio nei confronti degli operatori, laddove si configurino pratiche commerciali scorrette ai sensi degli articoli 20 e seguenti del codice del consumo. Rimetto, dunque, al dibattito parlamentare ogni valutazione circa l'opportunità di dotare la figura del Garante dei prezzi, istituita presso il Ministero dello sviluppo economico, di strumenti volti a garantire che, al mero monitoraggio, segua un'azione efficace e rapida di contenimento di prezzi, nonché di proporre interventi, anche di carattere normativo, per tutelare i diritti di utenti e consumatori rispetto a dinamiche di tipo speculativo.

La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico: Alessia Morani.