ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05073

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 323 del 02/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 02/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 02/04/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 08/04/2020
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 08/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05073
presentato da
FERRO Wanda
testo presentato
Giovedì 2 aprile 2020
modificato
Mercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 324

   FERRO, PRISCO, BELLUCCI, CARETTA, LUCASELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, FOTI, SILVESTRONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   è ormai noto che le mascherine per proteggersi dal contagio da Covid-19 sono diventate un caso, ma a far discutere non è solo la loro drammatica carenza e le difficoltà di approvvigionamento, che si fa sempre più urgente, o i prezzi saliti di almeno 10 volte, per cui anche la procura ha aperto un'inchiesta;

   a creare tensioni in queste ore tra regioni e Governo, come riportato dai principali organi di stampa nazionali, è la notizia poco confortante che riguarda una fornitura di mascherine Ffp2, destinate agli operatori sanitari, che erano passate attraverso il sistema di distribuzione della Protezione civile e che si sono rivelate non adatte all'uso sanitario e, pertanto, ritirate;

   il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, ricevuta comunicazione dal commissario Arcuri, ha inviato agli Ordini dei medici dei capoluoghi di regione una circolare invitando a «sospendere immediatamente la distribuzione e l'utilizzo di quanto ricevuto, informando eventuali medici o strutture che ne fossero già in possesso»;

   in particolare, si legge nella circolare, «Il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri mi ha appena informato che le mascherine contenute in involucri che riportavano la dizione maschere Ffp2 equivalenti, inviati dalla Protezione civile in data odierna agli Ordini dei medici dei capoluoghi di Regione, non sono dispositivi autorizzati per l'uso sanitario dalla Protezione civile»;

   le rappresentanze di medici e personale ospedaliero stanno chiedendo chiarimenti sulla possibilità che altri lotti della stessa fornitura siano stati consegnati al personale al lavoro negli ospedali;

   come confermato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, «Purtroppo non abbiamo una produzione nazionale di mascherine e dpi perché in passato è stata considerata a basso margine per gli operatori economici e ora ne paghiamo le conseguenze. È compito del commissario Arcuri razionalizzare le strutture che possono essere riconvertite per la produzione, lo stiamo valutando»;

   nonostante molte aziende abbiano convertito la loro normale produzione in fornitura di Dpi, le amministrazioni pubbliche, come ospedali, forze armate e forze dell'ordine, che si approvvigionano attraverso il mercato elettronico, potranno continuare ad acquistare tali dispositivi soltanto se certificati, con conseguente aggravio burocratico, certamente inconciliabile con la corsa contro il tempo per sconfiggere questo male invisibile, ma letale –:

   come sia stato possibile l'invio di mascherine non autorizzate per l'uso sanitario e quale sia la modalità di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e, in particolare, delle mascherine;

   se anche le amministrazioni pubbliche potranno beneficiare della deroga di cui all'articolo 15 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18.
(4-05073)