ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 322 del 01/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIACOMONI SESTINO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/04/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05071
presentato da
GIACOMONI Sestino
testo di
Mercoledì 1 aprile 2020, seduta n. 322

   GIACOMONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» sono stati adottati interventi a sostegno di famiglie e imprese italiane danneggiate dall'emergenza Covid-19;

   si tratta solo di una prima risposta, del tutto insufficiente, cui dovrà necessariamente seguire un'ulteriore azione per affrontare le gravissime conseguenze che l'emergenza sta causando sull'economia del Paese, prima che diventino irreversibili;

   appare urgente un'azione finalizzata ad assicurare alle famiglie più in difficoltà e alle imprese di tutte le dimensioni la «liquidità ponte» necessaria per sopravvivere al temporaneo fermo delle attività. È possibile metterla in campo rapidamente attivando risorse europee e puntando in particolare sul ruolo di Cassa depositi e prestiti, Banca europea degli investimenti e Fondo europeo degli investimenti;

   il sistema bancario italiano può giocare un ruolo parimenti decisivo per fare affluire il danaro a famiglie e imprese. Non si tratta, tanto, di richiedere risorse aggiuntive, ma di adottare, come sostenuto dal presidente di Confindustria, un meccanismo virtuoso di sostegno basato sulla garanzia dello Stato. Lo Stato si fa garante nei confronti del sistema bancario che, a sua volta, assicura subito credito e liquidità a famiglie e imprese, generando un forte effetto moltiplicatore. Questo fenomeno produce un impatto sul bilancio dello Stato diluito nel tempo che può essere compensato in trenta anni;

   il Governo e il Parlamento non possono permettersi di perdere altro tempo: bisogna consentire ai cittadini che sono rimasti improvvisamente e incolpevolmente senza reddito di acquistare beni di prima necessità, alle madri e ai padri di far crescere i loro figli. Bisogna garantire alle imprese la possibilità di pagare i fornitori, ma anche di anticipare gli stipendi ai dipendenti, tutelando il lavoro anche attraverso forme di credito vincolato al pagamento della cassa integrazione;

   si deve evitare che le imprese finiscano per essere acquisite a prezzi di saldo dall'estero e che le attività commerciali cadano nelle mani di «strozzini» e della malavita. Per questo l'interrogante apprezza l'azione dell'Abi volta alla velocizzazione dei processi, ma è necessario che anche il Governo imprima una forte accelerazione sul piano dei prestiti con garanzia dello Stato, attraverso la Cassa depositi e prestiti che, a sua volta, deve poter operare sotto il controllo della Commissione di vigilanza, organo questo che, per responsabilità dei gruppi di maggioranza, non viene convocato da mesi e che risulta di fatto paralizzato –:

   se il Governo non intenda adottare subito, con la massima urgenza e senza perdere altro tempo, nuove iniziative di carattere eccezionale finalizzate a garantire risorse e liquidità a centinaia di migliaia di famiglie e di imprese colpite dalla crisi, garantendone la sopravvivenza e dunque, in ultima istanza, la sopravvivenza stessa del Paese.
(4-05071)