ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 319 del 25/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAZZETTI ERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 25/03/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05016
presentato da
MAZZETTI Erica
testo di
Mercoledì 25 marzo 2020, seduta n. 319

   MAZZETTI e SOZZANI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   le prospettive economiche e industriali del nostro Paese e mondiali, come diretta conseguenza della emergenza sanitaria in atto, sono drammatiche. Si sta assistendo a un vero e proprio crollo di molte attività economiche e produttive con un rischio evidente sulla tenuta stessa del tessuto produttivo nazionale e per le prospettive di caduta del prodotto interno lordo;

   come appreso dalla stampa nazionale sulle stime imminenti per l'Italia pesa una forte incertezza; «si dice c'è l'elevato rischio» che la crescita sia decisamente più debole. Lo afferma il Fmi nell'Article IV, spiegando che anche se le stime «riflettono parte dei rischi al ribasso» del coronavirus «l'incertezza resta molto alta sulla diffusione e sull'impatto del Covid-19». Il Fondo prevede così che il prodotto interno lordo italiano cali nel 2020 dello 0,6 per cento, mentre il debito pubblico salirà al 137 per cento del prodotto interno lordo e il deficit al 2,6 per cento;

   per fare ripartire il prodotto interno lordo in Italia bisogna far ripartire le grandi infrastrutture che il Paese ha abbandonato, per creare occupazione e crescita e dare lavoro ai giovani;

   una delle priorità del nostro Paese è, infatti, quella legata alla realizzazione e alla conclusione nel nostro Paese delle opere infrastrutturali, nonché alla urgente messa in sicurezza e alla manutenzione di quelle già esistenti;

   come affermato dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia davanti a emergenza Coronavirus «Occorre attivare una domanda pubblica sulle infrastrutture italiane e europee che vada a compensare il calo della domanda privata, visto che i consumi arretreranno», e insieme «aprire un fronte sul credito per aiutare nel periodo di transizione le imprese che avranno cali di fatturato»;

   come affermato dal leader della Uil Carmelo Barbagallo «si deve affrontare l'emergenza subito e in tutto il Paese, per tutelare tutti i lavoratori dalle conseguenze di questa vicenda sanitaria, ma bisogna anche sbloccare gli investimenti. Ci sono 100 miliardi, fermi, per le opere infrastrutturali: è da qui che bisogna ripartire per la ripresa economica»;

   l'elenco delle opere infrastrutturali bloccate si allunga sempre di più e questo avviene, non solo, perché mancano le risorse, ma perché esse si sono impantanate nella palude della burocrazia, anche a causa di un codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016), ad avviso degli interroganti, pensato male e scritto peggio;

   avviare i cantieri delle opere pubbliche è la grande priorità del Paese. Una priorità da affrontare snellendo le procedure con un cronoprogramma chiaro ed efficace; il decreto legislativo n. 50 del 2016 prevede, infatti, che le amministrazioni aggiudicatrici sono tenute a redigere un programma triennale dei lavori pubblici –:

   se non si ritenga opportuno, in questi momenti di particolare urgenza nazionale, adottare iniziative per prevedere che siano redatti programmi annuali, oltre che quelli triennali conformemente al codice dei contratti, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalle stazioni appaltanti;

   se il Ministro interrogato, per quanto sopra richiesto, non ritenga opportuno conseguentemente adottare iniziative per definire con urgenza anche le relative specifiche risorse in ottemperanza al codice dei contratti.
(4-05016)