ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04994

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 319 del 25/03/2020
Trasformazioni
Trasformato il 02/11/2020 in 5/04922
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 24/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/03/2020
Stato iter:
02/11/2020
Fasi iter:

TRASFORMAZIONE EX-ART.134 IL 02/11/2020

TRASFORMATO EX-ART. 134 IL 02/11/2020

CONCLUSO IL 02/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04994
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Mercoledì 25 marzo 2020, seduta n. 319

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo i dati del Ministero della giustizia al 29 febbraio 2020 in Italia i detenuti erano 61.230, a fronte di una capienza regolamentare delle carceri pari a 50.931 posti, di cui effettivamente disponibili circa 47.000;

   l'articolo 123 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, prevede che, fino al 30 giugno 2020, «la pena detentiva è eseguita, su istanza, presso l'abitazione del condannato o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, ove non sia superiore a diciotto mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena», salvo che riguardi alcune specifiche tipologie di detenuti, e che, «salvo si tratti di condannati minorenni o di condannati la cui pena da eseguire non è a superiore a sei mesi, è applicata la procedura di controllo mediante mezzi elettronici o altri strumenti tecnici resi disponibili per i singoli istituti penitenziari»;

   poiché nel medesimo decreto si prevede altresì che «con provvedimento del capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia (...) è individuato il numero dei mezzi elettronici e degli altri strumenti tecnici da rendere disponibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, che possono essere utilizzati per l'esecuzione della pena con le modalità stabilite dal presente articolo, tenuto conto anche delle emergenze sanitarie rappresentate dalle autorità competenti», risulta evidente che la detenzione domiciliare sia subordinata alla effettiva disponibilità del braccialetto elettronico;

   negli ultimi anni l'utilizzo di tali dispositivi ha subito un forte incremento, determinando una scarsa disponibilità degli apparecchi da parte dell'Amministrazione;

   numerosi detenuti sono impossibilitati a lasciare le strutture detentive, a causa della mancata esecuzione delle ordinanze di concessione di misure alternative alla detenzione per l'indisponibilità dei nuovi braccialetti;

   l'Amministrazione, nel dicembre 2016, avviava una procedura ad evidenza pubblica per la fornitura di braccialetti elettronici conclusasi nell'agosto del 2018 con l'aggiudicazione definitiva dell'appalto a Rti Fastweb: il servizio prevede, per un periodo minimo di 27 mesi, la fornitura di 1000-1200 braccialetti mensili per l'intera durata triennale fino al 31 dicembre del 2021;

   l'erogazione del servizio sarebbe dovuta partire da ottobre 2018, previa nomina da parte del Ministero dell'interno di una commissione di collaudo, ma tale organo è stata nominato dal Ministero solo a fine novembre 2018 e ad oggi, dal sito della Polizia di Stato, risulta che la procedura di collaudo sia ancora aperta; infatti, è stato pubblicato esclusivamente il decreto di approvazione del verbale di collaudo positivo relativo alla fase 1 e non risulta invece il «piano di collaudo della fase 2» che rappresenta la base di tutte le attività di verifica di conformità della fornitura e che deve essere sottoposto a valutazione e approvazione da parte dall'Amministrazione;

   secondo quanto riportato da un articolo de «Il Dubbio» pubblicato il 18 marzo 2020, dalla relazione tecnica allegata al decreto-legge «Cura Italia» emerge che al momento e fino al 15 maggio siano disponibili solo 2600 braccialetti, sebbene il contratto con Fastweb (che decorre dal 31 dicembre 2018) preveda la fornitura di 1000-1200 braccialetti mensili per un totale di 15 mila braccialetti che, invece, in teoria avrebbero dovuto essere già disponibili alla data odierna;

   il braccialetto elettronico rappresenta uno strumento indispensabile per ridurre il sovraffollamento carcerario, alla luce dei recenti gravissimi episodi accaduti negli istituti carcerari –:

   se il Governo sia a conoscenza delle ragioni per le quali la procedura di collaudo risulti essere in così estremo ritardo;

   se il Governo sia in grado di fornire chiarimenti e indicazioni precise su modalità e tempi con cui i nuovi braccialetti elettronici saranno messi a disposizione, così da consentire l'esecuzione delle misure di detenzione domiciliare già disposte e di quelle altresì previste con l'entrata in vigore del decreto.
(4-04994)