ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04992

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 319 del 25/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 24/03/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 24/03/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 24/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/03/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/03/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 26/03/2020
Stato iter:
08/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/07/2020
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/07/2020

CONCLUSO IL 08/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04992
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 25 marzo 2020, seduta n. 319

   DELMASTRO DELLE VEDOVE, GALANTINO, DONZELLI e MOLLICONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione del 18 marzo 2020 in Commissione il primo firmatario del presente atto chiedeva delucidazioni in ordine alle mascherine e ad altri dispositivi, quali ventilatori di sicurezza, che la Cina avrebbe, secondo dichiarazioni del Governo italiano, inviato all'Italia;

   in particolar modo, l'interrogante chiedeva di sapere, alla luce degli ufficiali ringraziamenti del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e di altri componenti del Governo alla Cina, se mascherine e dispositivi vari per affrontare l'emergenza coronavirus fossero stati donati dalla Cina all'Italia o se fossero stati acquistati e, in tal caso, quale fosse il motivo dei ringraziamenti;

   sempre maggiori fonti di stampa avanzano, infatti, dubbi in ordine alla cessione gratuita di mascherine e di dispositivi di sicurezza dalla Cina a favore dell'Italia;

   alla predetta interrogazione non vi è ancora stata risposta alcuna;

   recentemente, l'autorità giudiziaria della Repubblica Ceca ha sequestrato un enorme quantitativo di mascherine e respiratori automatici provenienti dalla Cina;

   secondo i primi comunicati si sarebbe trattato di mascherine e respiratori sottratti a imprese ceche da criminali che intendevano rivenderli lucrando eccessivamente sul prezzo, sino a quando l'autorità ha disposto il sequestro e la confisca di tutto il materiale;

   sembrerebbe, tuttavia, che gran parte degli scatoloni sequestrati recassero la bandiera cinese e quella italiana, con scritte in italiano e in cinese e la scritta «Siamo con voi - Forza Italia»;

   parrebbe quindi che il predetto materiale fosse destinato all'Italia ed è invece rimasto bloccato a Praga;

   si tratterebbe o di materiale destinato all'Italia e, diversamente, rimasto in Repubblica ceca o di materiale italiano riciclato;

   in ogni caso, ad avviso dell'interrogante, è evidente che quanto sopra apre a scenari inquietanti in ordine al materiale sanitario destinato all'Italia, apparentemente a fini umanitari, e che poi potrebbe essere stato dirottato su una sorta di «mercato nero per sciacalli» –:

   se il Governo sia a conoscenza dei gravissimi fatti riportati in premessa, se abbia assunto contatti con il Governo ceco o intenda assumerli per comprendere l'accaduto e/o collaborare con le autorità ceche per fare chiarezza sulla vicenda e quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare per verificare se lo Stato cinese sia consapevole del fenomeno, alla luce del controllo e della direzione della economia, in particolare delle esportazioni, che vige in Cina;

   se il Governo non ritenga di dover chiedere chiarimenti all'ambasciatore cinese in relazione all'accaduto;

   se il Governo intenda adottare iniziative volte a definire protocolli per evitare che presunti e ipotetici, ancorché per ora non confermati, aiuti umanitari cinesi finiscano nelle mani di ignobili trafficanti.
(4-04992)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 368
4-04992
presentata da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

  Risposta. — Onorevole Deputato Delmastro Delle Vedove, rispondo alla Sua interrogazione n. 4-04992.
  A fronte dell'emergenza, la Farnesina ha fornito massimo sostegno alla Protezione civile e all'ufficio del commissario Arcuri nel reperimento del materiale medico-sanitario indicato da queste strutture come prioritario. Sin dall'inizio della crisi, l'intera rete di ambasciate, consolati e uffici ICE è stata attivata per individuare sui mercati internazionali possibili fornitori, dando priorità al reperimento di: dispositivi di protezione personale (mascherine), ventilatori ad alta intensità per la respirazione assistita e bombole di ossigeno. Abbiamo raccolto circa 650 segnalazioni di potenziali fornitori, da più di sessanta Paesi, poi trasmesse alle strutture deputate all'approvvigionamento di materiali medico-sanitari. Molti dei fornitori individuati sono stati o sono in contatto con l'ufficio del commissario Arcuri per la conclusione di contratti di fornitura. Quest'azione ha consentito di acquisire milioni di mascherine e centinaia di respiratori – oltre ad altro materiale medico-sanitario – da Brasile, Cina, Egitto, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti e Sud Africa, solo per citare alcuni dei principali Paesi di origine delle forniture. Allo stesso tempo, interventi puntuali e mirati hanno consentito l'arrivo di forniture medico-sanitarie bloccate dal divieto all'esportazione deciso da alcuni Paesi. A questo nostro sforzo si è accompagnata la solidarietà dei
partner internazionali. Una solidarietà geograficamente variegata, frutto e testimonianza del capitale di simpatia e amicizia di cui l'Italia gode, delle ottime relazioni che il nostro Paese intrattiene e dell'azione di sensibilizzazione svolta – a tutto campo – dalla nostra rete. E poi concretizzatasi in aiuti umanitari, provenienti da governi e privati da ogni parte del mondo. Non solo dispositivi e attrezzature, ma anche squadre di medici e altro personale sanitario.
  Con specifico riferimento alla Cina, le forniture essenziali al nostro sistema sanitario sono state inviate tempestivamente anche grazie al ponte aereo tra le città di Pechino, Shanghai, Shenzhen e Guangzhou e gli aeroporti di Roma e Milano. Come esplicitato fin da subito, le forniture sono in parte donate e in parte acquistate. Ciò è comprensibile se si tiene conto delle ingenti quantità di cui si necessita. Essendo la Cina tra i maggiori produttori al mondo di forniture sanitarie non sorprende che essa sia stata la principale fonte di approvvigionamento non solo per l'Italia, ma anche per moltissimi altri Paesi. Gli stessi Stati Uniti, la Francia e la Germania si sono rivolti a Pechino per le proprie esigenze di materiali sanitari in questa emergenza.
  Per quanto riguarda lo specifico caso della Repubblica Ceca, il ricercatore ceco Lukàš Lev Červinka ha pubblicato sulla propria pagina Facebook la notizia di un carico di mascherine e respiratori che erano stati sequestrati dalle autorità giudiziarie ceche, indicando che si trattava di materiale destinato, almeno in parte, all'Italia a titolo di aiuto umanitario da parte delle autorità cinesi. Immediatamente la nostra rappresentanza a Praga si è attivata contattando l'ufficio del Governo, il Ministero degli esteri e il Ministero dell'interno per ottenere i chiarimenti necessari sulla vicenda, e ciò ancor prima che la notizia venisse ripresa dai mezzi di informazione italiani, il 21 marzo. Da quanto si è appreso dalle autorità ceche, malgrado il riserbo che circonda naturalmente le attività di indagine penale, un sequestro di materiale sanitario ha avuto effettivamente luogo. Secondo una dichiarazione pubblica del Ministro dell'interno Hamacek, il materiale sequestrato sarebbe stato oggetto di un tentativo di truffa ai danni del Ministero della salute ceco, truffa consistente nel rivendere detto materiale al doppio del suo prezzo. Lo stesso Ministro ha confermato che una parte del materiale era destinata all'Italia (101.600 mascherine) e ha assicurato che «l'Italia non avrebbe perso nulla». Sono continuate le pressioni dell'Ambasciata (per le vie brevi) per recuperare e far inviare in Italia le mascherine a noi destinate.
  Il 22 marzo le autorità ceche, anche per effetto di questa forte azione di sensibilizzazione della nostra Ambasciata, hanno deciso di attingere alle proprie scorte e di compensare l'Italia per la perdita subita, inviando nel nostro Paese 110.000 mascherine, quindi un quantitativo superiore del 10 per cento a quello sequestrato. La decisione è stata formalizzata in una lettera del Ministro degli esteri ceco, Petricek, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Di Maio, Il materiale è giunto in Italia il 24 marzo, con un autobus partito da Praga e messo a disposizione dal Ministero degli esteri ceco. Con lo stesso autobus è stato effettuato peraltro il rimpatrio di alcuni connazionali. La protezione civile ha assunto in carico il materiale il 24 marzo. Successivamente, a titolo di solidarietà e nel quadro delle più generali relazioni di amicizia con la Repubblica Ceca, quest'ultima ha inviato, il 29 marzo, materiale sanitario supplementare all'Italia: 10.000 tute protettive e campioni di mascherine per la stampa in 3D.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.