ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 317 del 11/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: TONELLI GIANNI
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 11/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/03/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04945
presentato da
TONELLI Gianni
testo di
Mercoledì 11 marzo 2020, seduta n. 317

   TONELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la mattina di domenica 8 marzo 2020, il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, ha chiesto al Presidente del Consiglio Conte un confronto immediato, con la massima urgenza, insieme al Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria, Sicilia, Abruzzo, Umbria e Province autonome di Trento e Bolzano, in relazione alle ultime disposizioni, adottate nella notte in materia di coronavirus;

   la chiusura, infatti, della Lombardia e di altre 14 province, ha gettato parecchio scompiglio in tutta Italia la cui conseguenza più grave è stata la fuga dalle zone rosse dei fuori sede verso le altre regioni con il rischio di spostare i focolai nelle regioni ancora immuni;

   la richiesta al Governo che riguardava la Sardegna, in particolare, era di interrompere per 20 giorni i collegamenti con l'isola, motivata dall'esigenza di contrastare meglio la diffusione del virus e prevenire una possibile eccessiva pressione sulle strutture sanitarie regionali, ma la proposta, in quel momento, ha avuto un esito negativo;

   a quel punto, il presidente Solinas, come molti altri presidenti delle regioni, soprattutto del centro-sud, ha emanato un'ordinanza regionale con la quale imponeva l'isolamento fiduciario domiciliare per 14 giorni a tutti coloro che erano rientrati sull'isola dalle zone rosse con l'obbligo di comunicare tale circostanza al proprio medico di base e rimanere reperibili per ogni eventuale attività di sorveglianza;

   peraltro, in Sardegna non sono rientrati solo i residenti, ma sono arrivati anche i proprietari delle seconde case di vacanza per scappare dalle restrizioni imposte agli abitanti delle zone rosse;

   in tale situazione di massima allerta, il prefetto di Oristano, massimo rappresentante territoriale del Governo, avrebbe convocato informalmente in un corridoio della provincia numerosi sindaci, seppure in tre gruppi, per discutere dell'ordinanza regionale appena adottata dal presidente Solinas, in sostanza contravvenendo così al divieto già vigente di assembramento, predisposto fin dall'inizio dal Presidente dei Consiglio come misura di contenimento del virus, creando una possibile situazione di contagio;

   peraltro, a distanza delle successive ventiquattro ore, è intervenuto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 marzo 2020 che ha, infine, esteso le misure di contenimento previste per le zone rosse a tutta Italia, dimostrando quindi che il provvedimento regionale adottato dal presidente della regione Sardegna fosse assolutamente in linea con i provvedimenti governativi –:

   di quali elementi disponga circa i fatti illustrati in premessa e, ove confermati, se non si ravvisi nel comportamento del prefetto di Oristano un fatto grave da stigmatizzare, eventualmente valutando anche i presupposti per assumere iniziative disciplinari.
(4-04945)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-04945
presentata da
TONELLI Gianni

  Risposta. — In merito a quanto segnalato nell'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
  Il rapido diffondersi del contagio da coronavirus, che ha indotto il Governo ad adottare misure restrittive di contenimento dell'epidemia, ha cominciato ad interessare la regione Sardegna sul finire del mese di febbraio; la prima segnalazione di un caso sospetto risale al 31 gennaio 2020, mentre il primo caso di positività accertato sull'isola è datato 3 marzo 2020 e riguarda un paziente di rientro da un soggiorno a Rimini.
  Il presidente della regione Sardegna ad inizio emergenza ha emanato alcune ordinanze, ai sensi dell'articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.
  Le prime due, in data 22 e 23 febbraio 2020, prevedevano essenzialmente misure di carattere sanitario e controlli da effettuare sui passeggeri in arrivo nei porti e aeroporti della Sardegna. La successiva ordinanza del 27 febbraio 2020 individuava misure di informazione e prevenzione da esporre nelle scuole, nei locali delle pubbliche amministrazioni, negli esercizi commerciali, nonché misure di profilassi per i soggetti provenienti dalla Cina o da comuni italiani interessati dal contagio.
  In data 8 marzo 2020, con ordinanza n. 4, veniva introdotto l'isolamento fiduciario per le persone provenienti dalla Lombardia nonché da alcune province interessate dal contagio. Tale misura è stata poi successivamente estesa con l'ordinanza n. 5 del 9 marzo 2020, a tutti i soggetti che avevano fatto ingresso in Sardegna nei 14 giorni precedenti alla data di emanazione dell'ordinanza stessa.

  Va evidenziato che nessuna delle citate ordinanze regionali prevedeva il «divieto di assembramento» e, a livello nazionale, tale divieto è stato introdotto solo a decorrere dal 10 marzo 2020 con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2020.
  Il rapido succedersi di disposizioni sia a livello nazionale che regionale, relative alle misure di contenimento del contagio da Covid-19, progressivamente vieppiù più restrittive, ha dato luogo a incertezze interpretative ed applicative in alcuni comuni della provincia.
  Tale situazione, considerate le ricadute che le nuove misure stavano producendo sui comportamenti ed abitudini della cittadinanza, ha indotto alcuni sindaci della provincia a rappresentare l'opportunità e l'urgenza di un confronto con la prefettura per individuare linee di condotta uniformi sul territorio ed adottare comportamenti coerenti sul territorio provinciale, evitando differenti trattamenti tra cittadini di comuni diversi.
  In tale contesto, il prefetto di Oristano, sollecitato più volte sia direttamente che indirettamente con quesiti e richieste di chiarimento, pervenutigli sia per iscritto che per le vie brevi, ha ritenuto opportuno esaudire la richiesta di un confronto urgente convocando, in data 6 marzo 2020, i sindaci della provincia ad una riunione da tenersi il successivo 9 marzo 2020 nei locali della prefettura.
  L'esame congiunto delle problematiche emerse sotto il profilo applicativo, avrebbe, difatti consentito di superare il senso di disorientamento di alcuni comuni, soprattutto di piccole e medie dimensioni, nella fase di attuazione delle misure di contenimento dell'epidemia adottate a livello nazionale.
  Va rilevato che al momento dell'invio (6 marzo 2020) della citata formale convocazione, l'ordinanza n. 5 del presidente della regione Sardegna, datata 9 marzo 2020, non era ancora stata adottata.
  I contenuti della medesima, resi noti il giorno prima della riunione in Prefettura, sono stati, secondo quanto riferito dalla medesima, solo brevemente esaminati nel corso della riunione,
  Alla riunione hanno preso parte, oltre ai sindaci anche il questore di Oristano, i comandanti provinciali dell'arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, della Capitaneria di porto e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
  Per quanto attiene alle modalità organizzative della predetta riunione del 9 marzo 2020 trattandosi di un incontro cui avrebbero dovuto partecipare 77 sindaci, la prefettura ha ritenuto opportuno utilizzare la più grande delle sale riunioni, situata al piano terra dell'edificio, che non richiedeva quindi l'utilizzo di ascensori, e che avrebbe consentito di mantenere agevolmente la distanza interpersonale di almeno un metro tra ciascuno dei partecipanti,
  Al fine di ridurre ai minimo il rischio di contagio, i partecipanti sono stati suddivisi, inoltre, in tre sessioni di lavoro.
  Ogni riunione ha avuto inizio in orari diversi e a ciascuna sessione di lavoro della durata di un'ora e mezza sono stati invitati al massimo 26 sindaci, La sala è stata debitamente arieggiata all'inizio e alla fine di ciascuna sessione.
  Va rilevato che a seguito dell'iniziativa non sono emerse situazioni di contagio e che numerosi sindaci, al termine della riunione, hanno espresso apprezzamento per l'iniziativa ringraziando per il confronto sui temi e per gli orientamenti ricevuti.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.