ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04917

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 317 del 11/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: BAZZARO ALEX
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 10/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 10/03/2020
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 10/03/2020
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 10/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/03/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/03/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 18/03/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04917
presentato da
BAZZARO Alex
testo di
Mercoledì 11 marzo 2020, seduta n. 317

   BAZZARO, ANDREUZZA, FOGLIANI e VALLOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   da quanto riportato su «il gazzettino.it» del 5 marzo 2020, si apprende che l'Italia non abbia chiesto l'anticipo del Fondo di solidarietà dell'Unione europea per l'emergenza acqua alta di novembre 2019 che ha colpito Venezia;

   il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, istituito con regolamento (CE) n. 2012/2002, dell'11 novembre 2002, integra i fondi pubblici stanziati dallo Stato beneficiario e permette all'Unione europea di sostenere finanziariamente i propri membri, in caso di gravi catastrofi naturali;

   la domanda di intervento del Fondo, insieme alla stima dei danni, deve essere presentata alla Commissione europea entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe; la riforma del 2014 ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di chiedere il versamento di un anticipo, che non può superare il 10 per cento dell'importo totale del contributo finanziario previsto a titolo del Fondo; la concessione dell'anticipo viene decisa dalla Commissione dopo aver verificato la disponibilità delle risorse;

   tale anticipo non sembra essere chiesto dal Governo italiano alla Commissione europea, nonostante i gravi danni subiti dal patrimonio immobiliare storico-culturale dei comuni della laguna di Venezia e nonostante la messa in sicurezza e la tutela del patrimonio culturale colpito dal fenomeno calamitoso rappresentino uno degli interventi urgenti fondamentali ammessi al Fondo;

   in questo modo, l'Italia ha perso l'occasione di ottenere immediatamente una somma di risorse da aggiungere a quelle già impegnate nel proprio bilancio;

   da quanto si apprende dal giornale, l'Italia avrebbe stimato i danni diretti totali in circa 5,6 miliardi di euro e, attualmente, la Commissione europea sta valutando il soddisfacimento delle condizioni della domanda, da sottoporre successivamente al Parlamento europeo e al Consiglio, secondo la procedura ordinaria;

   secondo gli interroganti, la mancata richiesta dell'anticipo da parte del Governo rischia di costare cara al nostro Paese e soprattutto a Venezia che tuttora con grande coraggio cerca di sollevarsi dagli ingenti danni patiti, in quanto prima arriveranno le risorse prima la città potrà far fronte alle attività necessarie a restituire integrità al proprio patrimonio culturale per i veneziani e per il mondo intero –:

   quali siano i motivi per i quali il Governo italiano non abbia chiesto alla Commissione europea il versamento immediato dell'anticipo del Fondo di solidarietà dell'Unione europea, visto che era legittimato a farlo, e quali siano gli intenti del Governo in merito a quanto riportato in premessa.
(4-04917)