ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04910

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 316 del 05/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: BILOTTI ANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/03/2020
Stato iter:
23/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/12/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/12/2020

CONCLUSO IL 23/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04910
presentato da
BILOTTI Anna
testo di
Giovedì 5 marzo 2020, seduta n. 316

   BILOTTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si apprende da organi di stampa, il 20 febbraio 2020 ad Olevano sul Tusciano, in provincia di Salerno, Massimo Salvatore, di 38 anni, ha tentato di uccidere la moglie colpendola con una roncola affilata tra il collo e la gola;

   l'uomo, datosi alla fuga, dopo poche ore è stato trovato senza vita in un rudere di campagna;

   la 34enne è stata trasportata all'ospedale di Battipaglia e poi al Ruggi d'Aragona di Salerno in gravissime condizioni;

   secondo le dichiarazioni rese dai familiari alla stampa, nei mesi precedenti alla violenza la donna aveva più volte denunciato la pericolosità del marito alle autorità preposte, senza ottenere tutela: in particolare il primo rapporto dei carabinieri sui maltrattamenti del marito risalirebbe allo scorso agosto; nel mese di ottobre 2019 ci sarebbero state nuove denunce;

   la legge 19 luglio 2019, n. 69, il cosiddetto «Codice Rosso», reca «Disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere»;

   nello specifico, l'articolo 1 integra l'articolo 347 del codice di procedura penale, vertente sull'obbligo della polizia giudiziaria di riferire al pubblico ministero le notizie di reato acquisite. Con la norma citata l'articolo 347 viene modificato al fine di estendere ai delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza il regime speciale attualmente previsto per i gravi delitti indicati dall'articolo 407, comma 2, lettera a), numeri da 1) a 6), del codice di procedura penale: in tal modo, la polizia giudiziaria sarà sempre tenuta a comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato, anche in forma orale;

   l'articolo 3 integra l'articolo 370 del codice di procedura penale, imponendo alla polizia giudiziaria l'adozione di un percorso preferenziale nella trattazione delle indagini delegate dal pubblico ministero che riguardino i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza. Con pari tempestività dovranno essere documentati e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria i risultati degli accertamenti compiuti;

   a più di sei mesi dall'entrata in vigore della nuova normativa, come confermato anche dallo stesso Ministero della giustizia, si è registrato un numero crescente di denunce e arresti –:

   quali elementi intenda fornire in relazione ai fatti narrati in premessa e se reputi opportuno avviare un monitoraggio, per quanto di competenza, al fine di verificare la corretta applicazione della legge suddetta, con particolare riferimento all'articolo 3.
(4-04910)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 445
4-04910
presentata da
BILOTTI Anna

  Risposta. — Sulla base delle notizie acquisite dagli uffici giudiziari competenti si rileva che veniva iscritto un procedimento penale a seguito del tentato omicidio-suicidio commesso da Salvatore Massimo nei confronti della moglie Sonia Bianchi in Olevano sul Tusciano il 20 febbraio 2020.
  Nel ricostruire la genesi del richiamato procedimento, deve evidenziarsi che, nel caso in questione, la polizia giudiziaria delegata sentiva la persona offesa con le modalità previste dalla legge sul cosiddetto codice rosso.
  Nell'occasione, Bianchi Sonia raccontava di essere vittima da tempo di offese e minacce da parte del marito e di aver subito in due/tre occasioni anche violenza fisica; in particolare, nell'estate del 2018, veniva schiaffeggiata; successivamente, nell'inverno del 2019 – ma presumibilmente la donna, tenuto conto della data di escussione a s.i.t., si riferiva sempre all'anno 2018 – le veniva lanciato addosso del latte caldo e veniva schiaffeggiata. La Bianchi ribadiva l'intenzione di non voler sporgere querela. La donna precisava che il marito non era in possesso di armi e che non era mai stata minacciata con un'arma, non aveva mai fatto ricorso a cure mediche e che l'uomo non aveva dipendenze di alcun tipo.
  La persona offesa non aveva inteso sporgere querela, ma si riservava di interessare i servizi sociali ed elencava i precedenti di Salvatore Massimo, tra i quali figurava una denuncia risalente al 2004 per i reati di lesioni e ingiurie sporta dalla stessa Bianchi e successivamente rimessa.
  Successivamente, quest'ultima veniva nuovamente ascoltata al fine di monitorare l'andamento della situazione familiare per accertare se vi fossero stati altri episodi di violenza e chiedere espressamente se intendesse sporgere querela nei confronti del marito. Sulla scorta delle indagini svolte e considerando che per ben 3 volte la p.o. aveva dichiarato di non voler procedere nei confronti del marito – elemento certamente pregiudizievole, in chiave prognostica, per un proficuo esito dibattimentale – la Procura avanzava richiesta di archiviazione al Gip sede in data 20 dicembre 2019. Il giudice per le indagini preliminari disponeva l'archiviazione con decreto del 7 gennaio 2020.
  In data 21 gennaio 2020 i Carabinieri della stazione di Olevano sul Tusciano trasmettevano Cnr n. 28/1/20 con la quale comunicavano che Bianchi Sonia, il giorno precedente, a seguito di un'aggressione posta in essere dal marito con l'utilizzo di un coltello, sottoposto a sequestro, sporgeva querela nei confronti dello stesso per il reato di maltrattamenti e nei confronti della suocera, Fago Mastrangelo Graziella, per il reato di cui all'articolo 612, comma 2 , del codice penale.
  La predetta notizia di reato dava origine al procedimento penale sopra indicato n. 569/20/21 nell'ambito del quale la persona offesa veniva nuovamente sentita con le modalità previste dalla legge n. 69 del 2019.
  Nell'occasione la donna dichiarava che il giorno precedente era stata minacciata di morte con l'utilizzo di un coltello dal marito ed era stata colpita con due pugni sferrati per impedirle di mettere in moto l'automobile e recarsi dai carabinieri, uno dei quali le aveva causato una lesione alle labbra, che interveniva anche la suocera, Fago Mastrangelo Graziella, la quale inveiva verbalmente nei suoi confronti minacciandola di morte.
  La Bianchi raccontava, inoltre, che prima di tale episodio vi erano stati, dall'anno 2018, altri due/tre casi di aggressione fisica, che nell'ultimo periodo si erano intensificati sia gli episodi di violenza che la gelosia morbosa del marito.
  In data 4 febbraio 2020, considerato che le formalità richieste dalla legge sul cosiddetto codice rosso erano state già espletate, veniva richiesta la riapertura delle indagini preliminari
ex articolo 414 del codice di procedura penale, dovendosi procedere a nuove investigazioni finalizzate eventualmente alla richiesta di una misura cautelare.
  Veniva quindi disposta la riapertura delle indagini e l'iscrizione di un nuovo procedimento a carico di Salvatore Massimo per il reato di cui all'articolo 572 del codice penale.
  Nel corso dell'ulteriore trattazione del procedimento, in data 20 febbraio 2020 Salvatore Massimo attingeva con una coltellata alla gola Bianchi Sonia, cagionandole una lesione al collo giudicata guaribile in giorni 30 e si suicidava mediante impiccagione.
  Premessa la ricostruzione cronologica dei fatti menzionati nel corpo dell'interrogazione e pur considerato che nello specifico caso trattato la persona offesa intendeva più volte ritirare le denunce sporte, si conferma l'intenzione di procedere ad un monitoraggio volto a verificare le ricadute applicative della disciplina procedurale introdotta con il cosiddetto codice rosso.
  

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.