ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04893

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 316 del 05/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: BADOLE MIRCO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 05/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/03/2020
Stato iter:
24/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2020
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/07/2020

CONCLUSO IL 24/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04893
presentato da
BADOLE Mirco
testo di
Giovedì 5 marzo 2020, seduta n. 316

   BADOLE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'edizione online del «corriere delle Alpi» – edizione on line – del 3 marzo 2020, ha riportato la notizia che 15 testate periodiche della provincia bellunese e trevigiana hanno inviato una lettera di protesta al Ministro interrogato a seguito del grave disservizio derivante dai gravissimi ritardi accumulati da Poste italiane che, in oltre un anno, ha fatto registrare ritardi nella distribuzione di oltre 100 mila riviste a cadenza settimanale, mensile e trimestrale. Ritardi che, a seconda della zona, sono arrivati addirittura a un mese, mentre in alcuni casi la consegna non è mai stata effettuata;

   la frequenza e la persistenza con cui si verifica il malfunzionamento del servizio postale, servizio che a norma di legge dovrebbe essere garantito «permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale» stanno causando quindi difficoltà e disagi agli abitanti e agli utenti. La legittima richiesta, da parte degli abbonati, degli arretrati non consegnati, comporta, inoltre, ulteriori costi di spedizione per le testate;

   i contenuti del servizio postale universale sono definiti a livello europeo dalla direttiva 97/67/UE del 15 dicembre 1997 (cosiddetta «prima direttiva postale»), come successivamente modificata dalle direttive 2002/39/UE del 10 giugno 2002 (cosiddetta «seconda direttiva postale») e 2008/6/UE del 20 febbraio 2008 (cosiddetta «terza direttiva postale»). La direttiva stabilisce che il servizio universale corrisponde a un'offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti. Il servizio postale universale deve essere assicurato per almeno cinque giorni a settimana e garantire almeno una raccolta e una distribuzione al domicilio degli utenti degli invii postali;

   il decreto legislativo n. 261 del 1999 rappresenta a tutt'oggi il testo di riferimento per la disciplina generale del servizio postale, con specifico riferimento alla fornitura del servizio universale. Tale decreto ha recepito i contenuti della direttiva 97/67/CE ed è stato successivamente modificato dal decreto legislativo n. 384 del 2003, che ha recepito la «seconda direttiva postale», 2002/39/CE, e dal decreto legislativo n. 58 del 2011, che ha recepito la «terza direttiva postale», la direttiva 2008/6/UE del 20 febbraio 2008. Fornitore del servizio universale è riconosciuta ex lege la società Poste italiane spa per un periodo di quindici anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 58 del 2011 (e quindi fino al 30 aprile 2026);

   il servizio postale universale è affidato a Poste Italiane s.p.a. fino al 30 aprile 2026, sulla base del contratto di programma 2020-2024 che «regola i rapporti tra lo Stato e la società per la fornitura del servizio postale universale. Poste Italiane S.p.A., nel perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica, che prevedono la fornitura di servizi utili al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni mediante l'utilizzo della rete postale della Società»;

   a fronte del contributo che la società riceve per l'onere pubblico, pari a 262,4 milioni di euro all'anno, non sembra corrispondere un servizio di qualità, nonostante sulla «Carta dei servizi postali», pubblicata il 10 ottobre 2017, si legga che «grazie alla presenza capillare su tutto il territorio nazionale, ai forti investimenti in ambito tecnologico e al patrimonio di conoscenze rappresentato dai suoi oltre 140 mila dipendenti. Poste Italiane ha assunto un ruolo centrale nel processo di crescita e modernizzazione del Paese» –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare affinché cessino i frequenti disservizi nella consegna e nella distribuzione della corrispondenza, in modo da garantire anche agli utenti del Veneto un corretto esercizio del servizio postale.
(4-04893)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 24 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 379
4-04893
presentata da
BADOLE Mirco

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento all'implementazione del nuovo modello di recapito a giorni alterni adottato da parte di Poste Italiane nella regione Veneto e alla presenza di disservizi nel recapito di riviste nelle province di Belluno e di Treviso.
  Preliminarmente, si ricorda che il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha disposto il trasferimento all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) delle funzioni in materia di regolazione e vigilanza del settore postale (svolte precedentemente dal Ministero dello sviluppo economico). Conseguentemente, spetta all'Agcom l'«adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» (articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261).
  Pertanto, ai sensi della menzionata normativa, il servizio universale affidato a Poste Italiane deve essere svolto secondo specifici obiettivi di qualità, il cui conseguimento è oggetto di verifica annuale da parte dell'Agcom. Tuttavia, rimane il controllo effettuato con cadenza quinquennale da parte del Ministero dello sviluppo economico sull'affidamento di tale servizio, in base all'analisi predisposta dall'Agcom.
  La citata autorità, sentita con riferimento ai quesiti posti, ha chiarito che nelle province di Belluno e di Treviso è stato implementato il nuovo modello di recapito a giorni alterni di cui alla delibera n. 395/15/CONS, per 40 comuni in provincia di Belluno a partire da ottobre 2015 (prima fase di implementazione) e per 25 comuni in provincia di Treviso a partire da aprile 2018 (seconda fase di implementazione).
  Al fine di avere immediata conoscenza di eventuali disservizi, oltre al coinvolgimento delle associazioni rappresentative, l'Autorità ha ritenuto opportuno interloquire direttamente con i sindaci dei comuni interessati, invitandoli a segnalare immediatamente qualsiasi disservizio e disagio si fosse presentato all'utenza. Tra le segnalazioni qualificate e documentate dai sindaci pervenute all'Autorità, nessuna ha riguardato le due menzionate province.
  Inoltre, l'Agcom informa che, nell'ambito della propria attività di vigilanza, ha avviato un monitoraggio sull'andamento del nuovo modello di recapito adottato da Poste Italiane e che, in base alle ultime analisi delle verifiche in corso, non emergono particolari criticità nelle zone indicate dall'interrogante.
  Inoltre, sulle problematiche sollevate dall'interrogante, è stata direttamente interpellata Poste Italiane S.p.A.
  A tal proposito, l'azienda ha comunicato di aver avviato, a seguito dell'accordo sottoscritto in data 8 febbraio 2018 con le organizzazioni sindacali nazionali, un ulteriore modello di recapito cosiddetto
joint delivery, dedicato alle aree «non regolate».
  Il nuovo modello si fonda su un approccio diversificato in base alle aree di consegna.
  In particolare, contestualmente alla progressiva implementazione del modello di recapito a giorni alterni autorizzato dalla delibera Agcom 395/15/CONS, Poste Italiane rappresenta che, dal 16 aprile 2018, ha avviato una diversa riorganizzazione del modello di recapito nelle restanti aree, fatta eccezione per i grandi centri urbani e che tale riorganizzazione prevede il recapito quotidiano attraverso due reti distinte.
  La prima rete logistica, denominata di base, provvederà nella fascia oraria antimeridiana, in modalità alternata, alla consegna sulla propria area di competenza per tutti i prodotti postali. La seconda rete, denominata linea
Business, opererà quotidianamente consegnando tutti i prodotti postali, tuttavia con un maggior orientamento alla consegna dei prodotti a firma e di quelli e-commerce, anche in fasce orarie pomeridiane (fino alle 19:45) e nei week-end.
  In merito alle doglianze espresse dall'interrogante, Poste Italiane S.p.A. fa sapere che «nella provincia di Treviso il nuovo modello
joint delivery è stato implementato nei mesi di aprile e maggio 2018 mentre nella provincia di Belluno l'implementazione è avvenuta nei mesi di luglio e agosto 2019» e che «dalle verifiche effettuate è emerso che lo svolgimento delle lavorazioni dei prodotti postali nei centri di recapito delle province di interesse avviene nel rispetto degli standard di qualità».
  Per quanto riguarda, in particolare, le criticità rilevate nello svolgimento del servizio di recapito, l'azienda osserva che queste sono riconducibili alla fisiologica fase di assestamento
post-implementazione del suddetto modello e all'assunzione di nuovo personale, nonché agli indirizzi incompleti presenti sulle testate giornalistiche che spesso causano ritardi nella lavorazione.
  Secondo l'azienda, ad oggi le difficoltà riscontrate sarebbero superate, in parte, con la stabilizzazione del personale assunto con contratto a tempo determinato (30 unità nella provincia di Belluno, di cui 18
full-time e 12 part-time), e in altra parte, con la messa a regime del nuovo modello di recapito. Inoltre, l'azienda ha precisato che dallo scorso febbraio sono state effettuate anche delle variazioni nell'orario di presa di servizio di tre linee Business dell'area bellunese ed è stato anticipato l'orario dalle 13,30 alle 10,00, per garantire, nella fascia mattutina, la consegna di quotidiani e settimanali nei comuni limitrofi alla città di Belluno (soprattutto in quelli di Zoldo e Ponte).
  Poste Italiane informa, altresì, che nel novembre 2019, presso la sede dell'associazione «Bellunesi nel Mondo», si è svolto un incontro tra il presidente della stessa ed i rappresentanti territoriali dell'azienda. In tale occasione, si è decisa l'attivazione da parte di Poste Italiane di un'attività di monitoraggio, con
report finalizzati, da un lato, a condividere con l'Associazione le motivazioni dei mancati recapiti quali, ad esempio, indirizzo insufficiente, inesistente, destinatario trasferito e, dall'altro lato, a mettere in campo eventuali azioni concordate.
  Infine, Poste Italiane riferisce che «a causa dell'emergenza sanitaria in atto, non è stato possibile fissare l'incontro con il presidente dell'Associazione per condividere i risultati dei monitoraggi» e che «al momento, non è stata ricevuta alcuna lamentela di disservizi nella consegna di testate giornalistiche da parte dell'Associazione citata», e che, in ogni caso, «dagli esiti dei monitoraggi della regione Veneto non sono state rilevate le criticità nello svolgimento del servizio di recapito, salvo qualche difficoltà che sta emergendo in quest'ultimo periodo a causa dell'emergenza sanitaria COVID-19 in atto».
  In conclusione, dunque, il Ministero dello sviluppo economico, nei limiti delle proprie specifiche competenze in materia, continuerà a monitorare la situazione, affinché gli obiettivi di miglioramento del servizio universale svolto da parte di Poste Italiane siano raggiunti e si possa assicurare un
target in linea con le aspettative dell'utenza, anche in Veneto.
Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.