ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04889

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 315 del 04/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUCCHINI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
PAROLO UGO LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020
GAVA VANNIA LEGA - SALVINI PREMIER 04/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/03/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04889
presentato da
LUCCHINI Elena
testo di
Mercoledì 4 marzo 2020, seduta n. 315

   LUCCHINI, BADOLE, D'ERAMO, GOBBATO, RAFFAELLI, PAROLO, VALBUSA, VALLOTTO, BENVENUTO e GAVA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'introduzione nell'ordinamento delle due nuove tasse, plastic tax e sugar tax, previste dalla legge di bilancio per il 2020, le cui disposizioni sono da attuare rispettivamente entro il mese di maggio e di agosto dell'anno 2020, ha già portato una contrazione degli investimenti nel nostro Paese da parte di grandi colossi industriali;

   dalle filiere produttive della plastica si ottengono centinaia di prodotti, impiegati in numerosi settori industriali e classificabili in tre famiglie, gli stampati in plastica, i film per imballaggio e le fibre sintetiche, tutti prodotti provenienti dalla petrolchimica, che è perciò un settore abilitante e di importanza strategica per la competitività dell'intero sistema industriale;

   per quanto riguarda la filiera interessata dalla plastic tax, introdotta dal comma 651 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, il registro delle imprese delle camera di commercio industria artigianato e agricoltura (II e III trimestre 2019) conta 1.301 imprese produttrici di imballaggi in plastica con 28.333 addetti, nonché 892 imprese di fabbricazione di macchinari per imballaggi, e 25.768 addetti, di cui circa la metà in Emilia-Romagna;

   in linea generale, le quattro regioni industriali del nostro Paese, ossia l'area «Lover» – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, insieme con il Piemonte, rappresentano il 70 per cento dell'industria italiana della produzione e trasformazione della plastica;

   anche la filiera bieticolo-saccarifera, già in crisi da diversi anni e oggi rappresentata in Italia dalla sola cooperativa bolognese Coprob-Italia Zuccheri, teme ripercussioni generate dall'introduzione della sugar tax, prevista dai commi da 661 a 676 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2020, che, come spiegato dalle organizzazioni di categoria, colpirà soprattutto le aziende agroalimentari che producono succhi e bevande utilizzando prioritariamente frutta italiana;

   a ciò si aggiunge anche l'allarme lanciato dalle imprese operanti nel settore beverage, che annunciano riduzioni del 10 per cento dei volumi, del 3,5 per cento dei ricavi e del 5 per cento degli addetti su un totale di 5 miliardi di euro di ricavi e 80 mila addetti, tra diretti e indiretti;

   la sola previsione della futura entrata in vigore della sugar tax ha già portato una contrazione degli investimenti nel nostro Paese da parte di grandi colossi industriali come, ad esempio, la Coca-Cola Hbc Italia che evidenzia un impatto devastante con un'ulteriore spesa per l'azienda di 140 milioni di euro all'anno con il conseguente aumento dei prezzi – previsto tra il 15 e il 20 per cento – a fronte di un calo dei consumi del 10 per cento, che potrebbe portare anche alla chiusura di parte degli impianti con gravi ripercussioni occupazionali;

   le due tasse plastic tax e sugar tax colpiscono soprattutto le imprese italiane concentrate nelle quattro regioni maggiormente industrializzate del Paese, che purtroppo sono anche quelle maggiormente colpite dalla diffusione della contaminazione dal Covid-19, con perdite ingenti che incrementano giorno dopo giorno, raggiungendo previsioni disastrose che metteranno in ginocchio l'economia italiana;

   il Governo ha dimostrato l'intenzione di aiutare con incentivi economici le imprese in crisi –:

   se i Ministri interrogati, in considerazione della crisi economica inaspettata creata dall'emergenza sanitaria che colpisce proprio i territori ove si verifica la maggiore concentrazione delle imprese interessate dall'introduzione della plastic tax e della sugar tax, non ritengano opportuno adottare iniziative per un rinvio dell'applicazione delle due nuove tasse.
(4-04889)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-04889
presentata da
LUCCHINI Elena

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Nel merito della questione, sulla scorta delle osservazioni pervenute dal Ministero dello sviluppo economico, si fa presente che, con la legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 634-658), è stata introdotta la cosiddetta «
Plastic tax», ossia l'imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego («MACSI»), fissata nella misura di 0,45 euro per chilogrammo di plastica.
  
L'iter di approvazione della Plastic Tax è stato preceduto da un tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, alla presenza del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente.
  La
ratio che sottende alla nuova imposta, in coerenza con gli obiettivi della direttiva europea n. 2019/904/UE, è quella di arginare la crescente produzione di imballaggi e contenitori monouso di plastica e di ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente.
  Per quanto riguarda la filiera interessata dalla «
Plastic tax», il registro delle imprese della Cciaa (camera di commercio industria artigianato e agricoltura), nel II e III trimestre 2019 conta 1.301 imprese produttrici di imballaggi in plastica con 28.333 addetti, nonché 892 imprese di fabbricazione di macchinari per imballaggi con 25.768 addetti (di cui circa la metà in Emilia Romagna).
  Dalle filiere produttive della plastica si ottengono centinaia di prodotti, impiegati in numerosi settori industriali e classificabili in tre famiglie: gli stampati in plastica, i film per imballaggio e le fibre sintetiche.
  Tutti i materiali plastici utilizzati in ciascuno dei prodotti appartenenti a queste tre famiglie provengono dalla petrolchimica, settore abilitante e di importanza strategica per la competitività dell'intero sistema industriale.
  In termini produttivi, gli input necessari a produrre imballaggi sono polimeri provenienti dalla petrolchimica, che in Italia vengono ottenuti prevalentemente nei poli chimici di Marghera, Ferrara, Brindisi, Priolo, Ragusa e Mantova.
  La principale impresa chimica italiana ha un fatturato di 3,9 miliardi di euro e 4.143 addetti. Il commercio all'ingrosso di imballaggi conta in Italia 3.989 imprese che occupano 59.533 addetti.
  Alla luce della finalità dell'imposta, inoltre, nel corso delle riunioni del tavolo tecnico, si è convenuto di escludere dal suo ambito di applicazione, oltre a quei contenitori monouso che non potrebbero essere realizzati se non con materiali plastici (dispositivi medici o contenitori dei preparati medicinali), anche tutti i contenitori monouso realizzati con materiali plastici compostabili.
  Per quanto concerne l'impegno del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, prioritaria è l'individuazione di politiche a sostegno dell'economia circolare e la definizione di misure per favorire il riciclo e il reimpiego dei materiali.
  In tale contesto, il Ministero cofinanzia progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati ad incentivare
l'ecodesign dei prodotti e la corretta gestione dei rifiuti favorendo, in particolare, l'allungamento del ciclo di vita dei prodotti e lo sviluppo di tecnologie per la prevenzione, il recupero, il riciclaggio ed il trattamento di categorie di rifiuti attualmente non serviti da un'adeguata filiera di gestione.
  I progetti sono inoltre tesi a sviluppare nuove tecnologie per la prevenzione, il recupero, il riciclaggio ed il trattamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), nonché di altre tipologie di rifiuti, tramite l'emanazione di specifici bandi e accordi.
  Lo stesso Ministero è, inoltre, impegnato nell'istruttoria per l'emanazione di più decreti ministeriali che attribuiscono incentivi, sotto forma di credito di imposta o di contributi a fondo perduto, tra i quali:
  1) decreto ministeriale — legge n. 145 del 2018 — articolo 1 — comma 76 — Modalità di fruizione del credito d'imposta per le imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, ovvero che acquistano imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell'alluminio;
  2) decreto ministeriale — legge n. 58 del 2018 (convertita in decreto-legge n. 34 del 2019) — articolo 26-
bis — comma 3 — Attuazione delle disposizioni in materia di agevolazioni e crediti di imposta per l'uso o l'avvio a riciclo di imballaggi riutilizzabili;,
  3) decreto ministeriale — legge n. 58 del 2018 (convertita in decreto-legge 34 del 2019) — articolo 26-
ter — comma 5 — Definizione dei requisiti tecnici e delle certificazioni idonee ad attestare la natura e le tipologie di materie e prodotti, ai fini delle agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo;
  4) decreto ministeriale — legge n. 141 del 2019 (convertita in decreto-legge n. 111 del 2019) — articolo 7 — comma 2 — Definizione delle modalità per l'ottenimento del contributo economico a fondo perduto – sino ad un massimo di cinquemila euro – per esercizi commerciali di vicinato, di media e grande struttura che attrezzano spazi dedicati alla vendita ai consumatori di prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina, o per l'apertura di nuovi negozi che prevedano esclusivamente la vendita di prodotti sfusi, nonché per la verifica dello svolgimento dell'attività di vendita per un periodo minimo di tre anni a pena revoca del contributo;
  5) decreto ministeriale — legge n. 141 del 2019 (convertita in decreto-legge n. 111 del 2019) — articolo 4-
quinquies — comma 1 — Definizione delle modalità per il riparto del fondo denominato «Programma sperimentale mangiaplastica» al fine di contenere la produzione di rifiuti in plastica attraverso l'utilizzo di eco-compattatori da parte dei comuni;
  6) decreto ministeriale — legge n. 160 del 2019 — articolo 1 — comma 658 — Definizione delle modalità applicative necessarie alla fruizione del credito d'imposta per le imprese attive nel settore delle materie plastiche per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili secondo lo standard EN 13432:2002.
  Tali provvedimenti costituiscono leve finanziarie per la prevenzione della formazione del rifiuto, nonché per l'aumento della domanda e l'ampliamento del mercato del riciclo.
  Oltre a ciò il Ministero sta provvedendo a redigere tre regolamenti che disciplinano la cessazione della qualifica di rifiuto della frazione merceologica «plastica»:
  1) il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di plastica proveniente da un'operazione di selezione, costituita da una miscela di due o più polimeri;
  2) il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto «scarto di
pulper»;
  3) il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto delle «plastiche miste per recupero chimico».
  La cessazione della qualifica di rifiuto –
End of Waste (EoW) – costituisce un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti. Al valore e al vantaggio ambientale si accompagna anche la valenza economica dell'EoW, data dal fatto di disporre, all'esito di opportune operazioni di riciclo e recupero non più di un rifiuto ma di un prodotto che, in quanto tale, avrà un mercato e quindi un valore economico.
  In ultimo per quanto riguarda il rinvio dell'applicazione della
plastic tax e sugar tax nel decreto-legge di rilancio n. 34 del 2020 è previsto il differimento dal 1° gennaio 2021 dell'entrata in vigore di entrambe le imposte.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.