ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04833

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 312 del 26/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: DE CARLO LUCA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 26/02/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04833
presentato da
DE CARLO Luca
testo di
Mercoledì 26 febbraio 2020, seduta n. 312

   LUCA DE CARLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   a seguito di quanto previsto dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004, con l'istituzione del Giorno del ricordo, lo Stato italiano si propone di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale»; sono molteplici gli enti, le associazioni, movimenti e organizzazioni che danno luogo ad incontri, conferenze, commemorazione atte al «ricordo» della tragedia dei martiri ed esuli di Istria, Fiume e Dalmazia;

   per il 2 marzo 2020 l'Anpi ha organizzato nel comune di Maserada sul Piave (Treviso) un incontro conferenza il cui relatore sarà il partigiano Mario Bonifacio, classe 1928, nato a Pirano in Istria;

   Bonifacio fu gappista, membro dei Gap (Gruppi di azione patriottica) e prese parte alle azioni persecutorie compiute dai comunisti italiani che nel 1945 scelsero di non riconsegnare le armi per continuare la rivoluzione comunista e attuare quella che ai più alti livelli istituzionali, già il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito «pulizia etnica» e che, per realizzarla sequestrarono, spesso di notte, molti, presunti, «nemici del popolo», fra cui il segretario comunale di Pirano, Domenico Muiesan, allora rifugiatosi a Trieste. Muiesan era «Impiegato presso la Ragioneria del comune di Pirano, nell'ottobre del 1943 riparò a Trieste, dove l'11 maggio 1945 fu sequestrato e seviziato. Venne quindi trasferito nelle carceri di Pirano e poi di Capodistria da dove si persero le sue tracce». Questa è la descrizione della sua vicenda fatta dal Quirinale nel momento in cui la sua famiglia ricevette da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Medaglia d'onore ai congiunti degli infoibati quale famiglia con uno, o più, infoibati. Di Muiesan furono note le modalità del sequestro, la prigionia, le sevizie subite, i dileggi diurni e gli interrogatori notturni, ma nulla si seppe sulla sua morte e ignota fu la sepoltura. Le accuse di furto che i GAP mossero nei confronti del segretario comunale di Pirano furono poi totalmente smentite dal processo che portò all'assoluzione di Domenico Muiesan;

   la presenza di un membro dei Gap di Pirano ad un incontro di formazione e divulgazione storica, il cui argomento cardine sono le Foibe e il dramma dell'esodo potrebbe essere per l'interrogante occasione di revisionismo storico, nonché di oltraggio ai martiri delle Foibe e di offesa alle famiglie degli esuli, in particolare nei confronti di Annamaria Muiesan Gaspari, esule da Pirano d'Istria nel 1945, figlia del suddetto segretario comunale di Pirano –:

   se il Governo si al corrente di quanto evidenziato in premessa e se intenda adottare iniziative di competenza per salvaguardare e rinnovare una memoria condivisa di fatti così tragici della storia nazionale, nel rispetto dello spirito e dei princìpi sottesi alla legge n. 92 del 2004, con i quali appaiono in contrasto incontri per l'interrogante quantomeno fuorvianti come quello segnalato in premessa.
(4-04833)