ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04794

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 309 del 21/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/02/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04794
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Venerdì 21 febbraio 2020, seduta n. 309

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si è appreso da organi di stampa che il procuratore generale, dottor Francesco Salluzzo, si sarebbe espresso circa l'ingolfamento del tribunale di Torino causato dal «boom» di arresti rilevato negli ultimi tempi;

   più precisamente sembrerebbe che, sul territorio torinese, grazie ad un impegno costante delle forze dell'ordine, si sarebbe giunti ad un elevato numero di arresti eseguiti prevalentemente per spaccio di sostanze stupefacenti;

   ebbene, tale dinamica virtuosa, generata dall'efficienza delle forze dell'ordine, si sarebbe scontrata con l'impossibilità di chiedere, poi, l'applicazione di una misura cautelare e con l'impossibilità da parte del tribunale di emettere la successiva ordinanza di custodia cautelare in carcere, perché in alcuni casi, come per lo spaccio di lieve entità, la norma non lo prevede;

   tale complessa situazione caratterizzata da un lato dagli arresti effettuati dalle forze dell'ordine, tutti legittimi e pertanto convalidati e dall'altro, dalla pressoché immediata scarcerazione dei criminali, ingenererebbe nel cittadino la sensazione che «la polizia arresta e la magistratura libera», oltre che una diffusa sfiducia nell'amministrazione della giustizia;

   ebbene, a fronte di tale rappresentazione dei fatti, sembrerebbe che il Salluzzo abbia invitato i pubblici ministeri ad utilizzare di più la liberazione immediata dell'arrestato quando non sia possibile o non intendano chiedere l'applicazione della misura cautelare, invitando al contempo le forze dell'ordine ad un momento di comune riflessione in quanto «il sistema ha una sua soglia di sostenibilità, e così non ce la si fa», suggerendo altresì, come emerge dal titolo di giornale, un «patto» tra i pubblici ministeri e le forze dell'ordine;

   a parere dell'interrogante, se quanto sopra rappresentato corrispondesse al vero, la soluzione prospettata dal procuratore, alquanto impropria, comporterebbe non solo lo svilimento del proficuo lavoro delle forze dell'ordine quotidianamente impegnate, con professionalità e sacrificio, nella lotta alla criminalità per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, ma ancor peggio configurerebbe una anomala ingerenza del potere giudiziario nel potere esecutivo;

   infatti, invitando le forze dell'ordine e i pubblici ministeri a sublimare un «patto» finalizzato a ridurre il carico giudiziario, presumibilmente mediante la riduzione degli arresti facoltativi di cui all'articolo 381 del codice di procedura penale, in qualche modo sembrerebbe invitare i primi a non svolgere le funzioni della polizia giudiziaria cui sono preposti, andando ad invadere una sfera non rientrante nelle sue competenze;

   invero, ogni qualvolta un soggetto venga colto in flagranza di reato per le ipotesi previste dal predetto articolo, le forze dell'ordine giustamente devono azionare la propria facoltà e, solo successivamente sarà devoluto al pubblico ministero il compito di valutare la legittimità e l'efficacia del loro operato;

   per cui, l'invito generalizzato e, a giudizio dell'interrogante, improprio, del procuratore sembrerebbe violare le norme previste in materia di misure precautelari e, soprattutto, le facoltà attribuite alle forze dell'ordine con conseguente ingerenza nel loro operato;

   lo Stato non può e non deve mostrarsi debole di fronte a reati così massivi e odiosi come lo spaccio di stupefacenti, che una norma discutibile ha definito di lieve entità, prospettando soluzioni in linea con scelte legislative sempre più buoniste lassiste che hanno prodotto nel corso degli anni pericolosi meccanismi di disattivazione della certezza della pena –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare, anche di carattere normativo, per rendere maggiormente incisive le norme in materia e se non ritenga necessario procedere ad una verifica ispettiva presso la procura della Repubblica e il tribunale penale di Torino, in relazione alle dinamiche illustrate in premessa.
(4-04794)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

traffico di stupefacenti

protezione del consumatore