ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 10/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/02/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04684
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302

   MURONI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   si potrebbe parlare di cronaca di una sconfitta in relazione al fatto che l'Italia è il Paese che ospita 60 milioni di ecologisti e che «dobbiamo usare l'energia del sole»; l'Italia è il Paese in cui finora sono stati spesi e dissipati nel nulla investimenti privati pari a 300 milioni di euro spesi per non costruire 14 grandi centrali solari termiche a concentrazione, quelle che nel resto del mondo producono elettricità, concentrando con specchi l'energia del sole. Si tratta di un'invenzione italiana, di una tecnologia italiana, ma gli impianti realizzati in Italia sono pari a zero;

   l'associazione imprenditoriale di categoria, l'Anest, giorni fa si è riunita in assemblea e ha deliberato lo scioglimento. Il settore industriale del solare termodinamico in Italia è morto ancora in fasce, senza essere riuscito a costruire nemmeno una centrale, ucciso ancora «bambino» da quelli che appaiono all'interrogante politici assetati di consenso, da comitati «nimby» del no-a-tutto, da funzionari pubblici corrivi, da norme contraddittorie e tardive, da piani energetici, climatici e ambientali pieni di verbi coniugati nel modo condizionale del periodo ipotetico dell'irrealtà;

   l'Italia non vuole questa fonte di energia pulita perché gli specchi – asseriscono i comitati «nimby» – «devasteranno il nostro territorio» e perché «non è questo il modello di sviluppo che vogliamo»;

   questo non accade all'estero, in Australia, Cina, Usa, Messico, India, Egitto che ha annunciato 1,2 GWe, e Spagna, che è già forte (ha almeno 40 centrali da 50 Mw e le più forti società di ingegneria), Dubai; al solare termodinamico guarda anche l'Oman, per esempio con un progetto cui sta pensando l'italiana Salini Impregilo nella dissalazione con un impianto ibrido fotovoltaico e termodinamico;

   si evidenzia che dei 14 progetti mai completati sui quali sono stati investiti per nulla 300 milioni di euro, la maggior parte erano stati avviati in Sardegna. Non uno ha raggiunto la fase costruttiva. A tutt'oggi sono riusciti ad arrivare all'autorizzazione due impianti in Sicilia – ad Aidone e a Gela – per un totale di 53,5 megawatt;

   già nel 2011, ai tempi del Governo Berlusconi, fu avviato il primo studio di impatto ambientale con un progetto dell’«archistar» Italo Rota. Progetto splendido, in teoria sarebbero bastati appena 2 anni per realizzarlo. Erano previste potenza e produzione di energia elettrica di 12,5 megawatt elettrici, ottenuti coprendo di specchi 350 mila metri quadrati su un'area complessiva di 500 mila metri quadrati con un investimento di 88 milioni di euro, dei quali fondi per opere civili, strutture e impianti sviluppati, spesi nella zona A, sono 44 milioni. Nei 2 anni di lavoro previsti dal progetto sarebbero stati creati almeno 150 posti di lavoro diretti e indiretti e poi la centrale per la sua operatività avrebbe impiegato 30 operai su 3 turni per i 25-30 anni di esercizio;

   di nulla in nulla, sono scivolati nella memoria remota i Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1 e ora il Governo Conte 2. Ma per il progetto di Gela gli anni sono passati invano; sono stati firmati e controfirmati molti documenti in carta protocollata e sentenze del Tar, ma sul terreno non è stato piantato nemmeno un paletto (articolo di Jacopo Gilberto, pubblicato sul Sole24ore) –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere affinché un settore imprenditoriale ed economico d'eccellenza quale è quello del solare termodinamico possa finalmente avere una normativa di settore, quale l'attesissimo decreto «Fer2» e un sistema di incentivazione di tecnologie sperimentali, in sostituzione di una normativa oramai obsoleta e che dà luogo a ulteriore burocrazia, che ha il solo effetto di far fuggire all'estero imprese e investimenti che invece dovrebbero essere un volano per i territori in termini occupazionali, economici ed energetici tutelando al tempo stesso l'ambiente.
(4-04684)