Legislatura: 18Seduta di annuncio: 298 del 03/02/2020
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 03/02/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 03/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 04/12/2020 BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2020
CONCLUSO IL 04/12/2020
GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il Comitato europeo per la prevenzione della tortura Comitato europeo per la prevenzione delle torture (Cpt) ha presentato a Strasburgo il 21 gennaio 2020 un rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia ove si riferisce di abusi, maltrattamenti, condizioni di isolamento inaccettabili soprattutto nel regime speciale del 41-bis e nelle sue «aree riservate». Sul sovraffollamento si afferma che «dal 2016, la popolazione carceraria italiana ha continuato ad aumentare in modo progressivo». Dal 2016 ad oggi, infatti, si registrano quasi novemila detenuti in più e ciò è avvenuto dopo il forte calo seguito alla cosiddetta «sentenza Torreggiani» del 2013 e ai provvedimenti «tampone», varati subito dopo l'esemplare e umiliante condanna dell'Italia per sistematici trattamenti inumani e degradanti nelle nostre carceri;
al 31 dicembre 2019 i detenuti ristretti nelle carceri italiane sono 60.769, a fronte di 50.688 posti regolamentari di cui 3.666 indisponibili per inagibilità e/o ristrutturazioni. La capacità effettiva risulta di 47.022 posti;
il sovraffollamento effettivo è quindi del 129,24 per cento a livello nazionale, con punte che superano il 150 per cento in 46 istituti, in cui 17.418 detenuti sono costretti a vivere in 10.232 posti. Molto sovraffollati sono gli istituti di Larino con il 214 per cento, Taranto 203 per cento, Como 196 per cento, Monza 192 per cento, Milano San Vittore 186 per cento, Lecce 186 per cento, Latina 184 per cento, Brescia 183 per cento, Varese 183 per cento, Busto Arsizio 182 per cento, Lucca 181 per cento;
gli istituti che superano la media del sovraffollamento nazionale sono 97, con ben 35.965 detenuti per 23.385 posti;
questa situazione si ripercuote drammaticamente nella vita detentiva, causando seri problemi igienico-sanitari e fatiscenza dei luoghi, difficile accesso alle cure sanitarie, scarse attività trattamentali quali studio e lavoro, arduo accesso alle misure alternative per l'eccessivo carico di lavoro dei pochi e sottodimensionati educatori, assistenti sociali, psicologi e magistrati di sorveglianza;
l'unico riferimento, peraltro indiretto, al sovraffollamento, nella relazione del Ministro interrogato, è relativo all'edilizia penitenziaria; nelle «comunicazioni al Parlamento» si riscontra una contraddittorietà e sfanghi tra quanto riferito il 28 gennaio 2020 dal Ministro e quanto affermato dal suo gabinetto in risposta al Comitato europeo per la prevenzione delle torture (Cpt) sulla ripresa del sovraffollamento. In Parlamento, il Ministro ha parlato di uno stanziamento, da oggi ai prossimi 13 anni, di circa 350 milioni di euro per creare nuovi posti, senza specificare quanti, se non i pochi già decisi nelle passate legislature relativi ai padiglioni di Lecce, Parma e Trani, per un totale di 592 nuovi posti e altri 400 dei nuovi padiglioni di Taranto e Sulmona che verranno consegnati quest'anno; il suo gabinetto, invece, ha riferito al Comitato europeo per la prevenzione delle torture (Cpt) di 5.000 nuovi posti, che saranno costruiti nei prossimi 5 anni, «al fine di raggiungere l'obiettivo di 60.000 posti di detenzione regolari disponibili», dando per scontato che altri 5.000 posti saranno prossimamente fruibili non si sa come;
si individuano quindi due diversi «piani» di edilizia penitenziaria: il primo, quello riscontrabile nelle comunicazioni del Ministro interrogato che prospetta un piano carceri da qui a 13 anni; il secondo, rintracciabile nella risposta fornita dal suo gabinetto al Comitato europeo per la prevenzione delle torture (Cpt), velocissimo, di 5 anni per 10.000 nuovi posti –:
quali iniziative intenda assumere nell'immediato, per fronteggiare il fenomeno del sovraffollamento penitenziario;
se esista un piano di edilizia penitenziaria scadenzato nel tempo e se intenda farlo conoscere all'interrogante, con riguardo alla costruzione di nuovi istituti penitenziari, di nuovi padiglioni detentivi, alla ristrutturazione e all'adeguamento del patrimonio esistente, il tutto dettagliato nelle differenti caratteristiche di ogni singolo intervento, nei suoi tempi di realizzazione, nei suoi singoli costi; se intenda disporre la pubblicazione sul sito del Ministero della giustizia, tradotto dall'inglese in lingua italiana, sia del rapporto del Comitato europeo per la prevenzione delle torture (Cpt) sulle condizioni di detenzione in Italia, sia della successiva risposta del nostro Paese.
(4-04627)
Risposta. — Si fa riferimento ai quesiti sollevati nell'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante ha chiesto quali iniziative si intenda assumere al fine di fronteggiare il fenomeno del sovraffollamento penitenziario, se esista un piano di edilizia penitenziaria che preveda la nuova costruzione di istituti penitenziari e di nuovi padiglioni detentivi, nonché la ristrutturazione e l'adeguamento del patrimonio esistente e se intenda disporre la pubblicazione sul sito del Ministero della giustizia, tradotto in lingua italiana, il rapporto del Comitato europeo per la prevenzione delle torture sulle condizioni di detenzione in Italia e della successiva nota di risposta del nostro Paese.
Si rappresenta, in via preliminare, che alla realizzazione di nuove strutture destinate all'accrescimento della capacità ricettiva del sistema penitenziario nazionale, concorrono, allo stato, sia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia il Ministero della giustizia, per gli effetti delle nuove competenze a esso attribuite dall'articolo 7 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con legge 11 febbraio 2019, n. 12.
Nuovi posti detentivi: interventi in corso e procedure avviate:
N. |
Istituto |
Intervento |
Posti detentivi |
Fine lavori (indicativo) |
1 |
CR Sulmona |
Nuovo padiglione |
200 |
2020 |
2 |
CC Taranto |
Nuovo padiglione |
200 |
2020 |
3 |
CC Trani |
Nuovo padiglione |
200 |
2020 |
4 |
CR Milano «Opera» |
Nuovo padiglione |
400 |
n. d. |
5 |
CC Cagliari Uta |
Nuovo padiglione – Reparto 41 |
92 |
2020 |
6 |
Ex I P.M. Lecce |
Trasformazione in custodia |
100 |
n. d. |
7 |
CR Milano |
Ampliamento istituto |
200 |
n. d. |
8 |
CR Brescia «Verziano» |
Ampliamento istituto preesistente – aggiudicata gara |
400 |
n. d. |
9 |
Forlì |
Nuovo istituto – Ricorso Consiglio Stato su riappalto |
250 |
n. d. |
10 |
Bolzano |
Nuovo istituto – Attesa |
250 |
n. d. |
11 |
Bologna |
Nuovo padiglione |
200 |
2021 |
12 |
Roma Rebibbia |
Nuovo padiglione |
400 |
n. d. |
13 |
Nola |
Nuovo istituto – aggiudicata gara |
1.200 |
n. d. |
14 |
San Vito al Tagliamento |
Nuovo istituto – Lavori |
300 |
n. d. |
Totale |
4.391 |
Recupero posti detentivi: interventi in corso e procedure avviate:
1 |
CC Milano |
Manutenzione straordinaria II e VI Raggio |
250 |
n. d. |
2 |
CC Livorno |
Recupero padiglione C e D |
250 |
2021 |
3 |
CR Castelfranco |
Adeguamento DPR 230/2000 |
70 |
2021 |
4 |
CR Fossombrone |
Adeguamento DPR 230/2000 |
200 |
2021 |
5 |
CC Napoli |
Adeguamento DPR 230/2000 |
600 |
n. d. |
6 |
CC Bari |
Adeguamento DPR 230/2000 |
40 |
n. d. |
7 |
CC Potenza |
Adeguamento DPR 230/2000 |
100 |
2021 |
8 |
CC Brindisi |
Ristrutturazione sezione |
30 |
2021 |
Totale |
1.540 |
Riguardo tali interventi, stante la competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si partecipa che le date di ultimazione degli stessi, laddove indicate, si rilevano dalle interlocuzioni e dalla corrispondenza intercorsa tra questa Amministrazione e i competenti uffici del predetto dicastero.
Per quanto attiene, invece, agli interventi a cura del Ministero della giustizia, l'Amministrazione penitenziaria porta avanti la propria attività istituzionale finalizzata a riqualificare e valorizzare il patrimonio immobiliare conferitole in uso governativo, sa con l'obiettivo sia di aumentare il numero dei posti disponibili sia di favorire il conseguimento di più adeguate condizioni di vivibilità ai ristretti e agli operatori penitenziari.
Oltre al completamento dei padiglioni detentivi già in corso di costruzione, nel corso dell'anno 2019 sono state promosse e finanziate le attività manutentive degli istituti, attraverso l'assegnazione ai provveditorati regionali della gran parte delle risorse finanziarie disponibili sui capitoli 7300 (investimenti), 7301 (manutenzione straordinaria) e 1687 (manutenzione ordinaria), per l'avvio di significative iniziative di recupero di strutture immobiliari inutilizzate e/o sottoutilizzate, soprattutto nelle aree geografiche di criticità maggiore.
Sono state dunque colte le opportunità offerte dall'esercizio finanziario 2019, che è stato caratterizzato da rilevanti aumenti di risorse sul capitolo della manutenzione ordinaria, fino a circa 25 milioni di euro (valore corrispondente al 50 per cento del fabbisogno, pari a circa 50 milioni di euro, cioè l'1 per cento del valore del capitale immobiliare in uso governativo a questa Amministrazione stimato in 5 miliardi di euro).
Tali interventi conservativi hanno consentito e consentiranno di recuperare i posti inagibili per problemi edili e impiantistici, con l'obiettivo del conseguimento – entro l'anno in corso – di un abbattimento di tali posti a circa 2.700, di modo da tendere al raggiungimento della soglia fisiologica di indisponibilità per l'espletamento dei lavori ciclici di manutenzione, pari al 5 per cento.
Il positivo trend d'aumento dei posti detentivi regolamentari è confermato dalle prossime attivazioni dei nuovi padiglioni presso gli istituti di Lecce e Parma e dalle previsioni di disponibilità, entro il 2020, dei nuovi padiglioni da 200 posti presso gli istituti di Trani, Sulmona e Taranto, raggiungendo così la cifra di circa 51.500 posti detentivi regolamentari.
Sono inoltre in corso d'esecuzione, a cura del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, le opere di realizzazione di un nuovo padiglione detentivo presso la casa circondariale di Agrigento, per ulteriori 150 posti detentivi, con previsione di ultimazione dei lavori nel 2021.
A fronte delle competenze attribuite all'amministrazione penitenziaria dall'articolo 7 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con legge 11 febbraio 2019, n. 12, per contrastare il sovraffollamento, è stato inoltre avviato un piano specifico finalizzato alla realizzazione, all'interno di aree disponibili in alcuni istituti penitenziari, di 25 nuovi padiglioni modulari da 120 posti ciascuno, per complessivi 3.000 nuovi posti detentivi, così come di seguito individuati:
N. |
Istituto |
Intervento |
Posti detentivi |
1 |
CC Santa Maria Capua Vetere |
2 Nuovi padiglioni |
240 |
2 |
CC Perugia |
2 Nuovi padiglioni |
240 |
3 |
CC Rovigo |
2 Nuovi padiglioni |
240 |
4 |
CC Civitavecchia |
1 Nuovo padiglione |
120 |
5 |
CC Viterbo |
1 Nuovo padiglione |
120 |
6 |
CC Vigevano |
1 Nuovo padiglione |
120 |
7 |
CC Monza |
1 Nuovo padiglione |
120 |
8 |
CR Asti |
1 Nuovo padiglione |
120 |
9 |
CC Napoli Secondigliano |
1 Nuovo padiglione |
120 |
10 |
CR Alessandria |
1 Nuovo padiglione |
120 |
11 |
CR Vercelli |
1 Nuovo padiglione |
120 |
12 |
CC Pavia |
1 Nuovo padiglione |
120 |
13 |
CC Padova |
1 Nuovo padiglione |
120 |
14 |
CC Bologna |
1 Nuovo padiglione |
120 |
15 |
CC Reggio Emilia |
1 Nuovo padiglione |
120 |
16 |
CC Ferrara |
1 Nuovo padiglione |
120 |
17 |
CR Spoleto |
1 Nuovo padiglione |
120 |
18 |
IPM Lecce |
1 Nuovo padiglione |
120 |
19 |
CR Reggio Calabria Arghillà |
2 Nuovi padiglioni |
240 |
20 |
CC Vibo Valentia |
1 Nuovo padiglione |
120 |
21 |
CC Gela |
1 Nuovo padiglione |
120 |
3.000 |
Per quanto attiene all'ulteriore potenziamento del patrimonio immobiliare penitenziario, si sta dando attuazione al piano avviato, in collaborazione con l'Agenzia del demanio e il Ministero della difesa, per l'acquisizione e la riconversione in istituti penitenziari di una serie di complessi ex militari, caratterizzati da una configurazione di tipo modulare, che possono convenientemente essere trasformati in penitenziari a trattamento avanzato, ottenibili con investimenti e tempi notevolmente inferiori rispetto alla realizzazione ex novo di un pari numero di complessi e posti detentivi.
Tali interventi di recupero, peraltro, rispondono anche al requisito di mantenimento delle strutture penitenziarie in ambienti urbani, così come evidenziato dal predetto tavolo 1 degli Stati generali dell'esecuzione della pena e, contestualmente, all'esigenza, sotto il profilo ambientale, di non consumare ulteriori suoli agricoli con una nuova edilizia pubblica.
A tal riguardo, sono già state prese in consegna la caserma Bixio a Casale Monferrato e la caserma Battisti a Napoli, con avvio e completamento degli interventi di bonifica e delle attività di diserbo propedeutici alla progettazione dei lavori, mentre è imminente la presa in consegna la caserma Barbetti a Grosseto. Complessivamente, si tratta di interventi di riqualificazione che dovrebbero recare circa 1.000 nuovi posti detentivi in istituti penitenziari particolarmente vocati per le attività di riabilitazione e reinclusione sociale.
Nella fattispecie, per la caserma Battisti di Napoli, in consegna temporanea a questa Amministrazione dal 16 luglio 2019, sono in corso i lavori del tavolo tecnico allargato a regione Campania, comune di Napoli e Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, per la valutazione congiunta dell'attuale situazione tecnica e urbanistica.
Per la caserma Bixio di Casale Monferrato è stato avviato il procedimento per i rilievi architettonici e strutturali per la successiva valutazione di vulnerabilità sismica propedeutica all'attività di progettazione definitiva, la cui impostazione dovrà essere preventivamente concordata con la competente Soprintendenza.
Per la caserma Barbetti di Grosseto, infine, si è in attesa di conoscere la data di sottoscrizione del protocollo d'intesa per la presa in consegna del complesso.
A seguito dell'emergenza edilizia giudiziaria di Bari, dovuta alla chiusura della sede di via Nazariantz, sono state avviate le attività finalizzate allo studio dell'ipotesi realizzativa di una nuova cittadella giudiziaria nelle aree delle ex caserme Capozzi e Milano in Via Alberotanza, trasformabili, rispettivamente, in istituto penitenziario e futura sede collegata della cittadella giudiziaria, con i conseguenti benefici sotto i profili organizzativi.
Si sta infine valutando l'opportunità di pubblicare i testi tradotti in italiano del rapporto del Comitato europeo per la prevenzione delle torture e della successiva risposta.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.