ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04585

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 295 del 29/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 29/01/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/01/2020
Stato iter:
13/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/05/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/11/2020

CONCLUSO IL 13/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04585
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 29 gennaio 2020, seduta n. 295

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   diverse organizzazioni avrebbero segnalato una anomala gestione del personale in servizio presso il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria della Calabria, in particolare nelle note si, fa riferimento ad una incomprensibile quanto, ingiustificata mobilità dagli istituti penitenziari al provveditorato regionale e viceversa;

   sembrerebbe che, al Prap di Catanzaro, continuerebbe a permanere personale non stabilizzato, in deroga agli accordi tra il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e le organizzazioni sindacali, secondo cui, sarà definitivamente stabilizzato presso le sedi provveditorali solo il personale distaccato da lungo tempo, con cristallizzazione al 5 luglio 2017, tale circostanza, seppur segnalata svariate volte dal Dap, non ha avuto alcun riscontro;

   inoltre, sembrerebbe che n. 6 unità, già in servizio presso il Prap di Catanzaro, al termine del corso da vice ispettore, sarebbero state impiegate dalla nuova gestione come semplici addetti demansionandoli palesemente;

   ed ancora, dalle denunce sindacali emergerebbe altresì che n. 2 unità appartenenti al ruolo di funzionario giuridico pedagogico, cui spetterebbe l'attività finalizzata al trattamento e alla; rieducazione del detenuto, siano in servizio presso il Prap per svolgere mansioni differenti rispetto a quelle di propria competenza;

   tale improprio utilizzo delle risorse starebbe ingenerando un diffuso malcontento nel personale in servizio presso gli istituti di pena che, tra l'altro, si vedono costretti a dover sopperire alle gravi carenze di personale, anche attraverso il servizio di missione presso istituti distanti tra loro centinaia di chilometri;

   da ultimo, va segnalato che, negli ultimi anni il Nir (Nucleo investigativo regionale), avrebbe subito una drastica riduzione del personale, «defenestrato», quasi a volerne depotenziare le mansioni;

   tale circostanza, sarebbe avvalorata dal fatto che, nonostante il recente provvedimento del capo del dipartimento, in caso di necessità, verrebbe prelevato organico dagli istituti penitenziari, invece di avvalersi del personale stabilizzato presso il provveditorato;

   l'attuale assetto del provveditorato sembrerebbe evidenziare, ad avviso dell'interrogante, una grave lesione della dignità del lavoratore, che vedrebbe mortificata la propria legittima aspirazione di crescita professionale da quelle che appaiono all'interrogante come deleterie dinamiche di potere, e, come sostenuto anche dai sindacati, sarebbe opportuno che venissero adottate le iniziative di competenza al fine di evitare l'utilizzo di posti dedicati come merce di scambio nelle mani di questo o quel dirigente;

   si sottolinea, ancora, che nell'anno 2018 la struttura provveditorale sarebbe stata oggetto di una ispezione ministeriale, per la quale occorrerebbe verificarne gli esiti date le criticità ancora persistenti;

   a parere dell'interrogante se quanto denunciato nelle note sindacali corrispondesse al vero, si sarebbe di fronte ad una grave violazione dei diritti dei dipendenti pubblici;

   tutto quanto descritto metterebbe in luce irregolarità nella gestione e amministrazione degli operatori del corpo mediante atti d'imperio in spregio, a quanto risulta all'interrogante, non solo ai prìncipi di buon andamento e imparzialità sanciti dall'articolo 97 Costituzione, ma altresì di trasparenza –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per garantire i diritti dei dipendenti pubblici;

   se non intenda procedere, per quanto di competenza ad una verifica dell'operato degli organi dirigenziali dell'istituto in relazione alle scelte aventi ad oggetto la mobilità del personale in servizio presso il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per la Calabria.
(4-04585)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 427
4-04585
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — In relazione ai quesiti sollevati nell'atto di sindacato ispettivo in esame, inerente alla gestione delle risorse umane presso il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per la Calabria, si evidenzia quanto segue.
  Si riassumono innanzitutto i dati riferiti al personale del Corpo in servizio, allo stato, presso tutti gli istituti di pena del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per la Calabria, dai quali si evince una relativa carenza organica, peraltro comune a quella risentita da tutti gli istituti penitenziari del territorio della Repubblica, per effetto della modifica dell'organico complessivo del corpo, apportata dal decreto legislativo n. 95 del 2017, che ha ridotto l'organico previsto da n. 45.121 a n. 41.202 unità, nonché alla lunga prassi di arruolamenti nei limiti del
turn over (ovvero di quota dei soggetti cessati):

Ruolo

Organico
Previsto

Forza
Amministrata

  Direttivo

36

31

  Ispettori

188

120

  Sovrintendenti

261

29

  Agenti
  Assistenti

1.547

1.490

  TOTALE

2.032

1.670

  Ai dati numerici complessivi vanno aggiunte n. 16 unità distaccate in ingresso, e sottratte n. 72 unità distaccate in uscita; pertanto, al netto delle entrate e delle uscite, risultano effettivamente amministrate complessive 1.614 unità.
  Il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del Corpo, a seguito del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 in materia di revisione dei ruoli delle forze di polizia, è in corso di svolgimento.
  Stando ai dati riferiti dal competente Provveditorato, l'asserita «eccessiva mobilità» del personale dagli istituti penitenziali calabresi verso il locale Provveditorato non troverebbe effettivo riscontro nella realtà, atteso che, alla data del 9 marzo 2020, erano solo tre le unità di personale del Corpo di polizia penitenziaria provenienti da istituti della regione, in assegnazione provvisoria presso il locale provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria.
  Nella fattispecie, il provvedimento di distacco temporaneo di un dirigente del Corpo presso l'ufficio sicurezza e traduzioni del locale Provveditorato è stato dettato da esigenze di servizio legate all'assenza del direttore titolare del medesimo ufficio, per sopperire al quale è stato conferito incarico provvisorio di reggenza al direttore dell'ufficio Affari generali, personale e formazione, supportato, appunto, dal dirigente di Polizia penitenziaria in questione.
  Quest'ultimo, peraltro, collabora alle attività ispettive svolte in regione, nonché ai processi di competenza del direttore dell'ufficio sicurezza e traduzioni del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per tutte le attività inerenti alla prevenzione della corruzione in ambito regionale. Relativamente a tale provvedimento di assegnazione provvisoria, inoltre, è utile evidenziare che la sede cedente risulta comunque coperta, attesa la presenza di un altro dirigente del corpo ivi in servizio.
  I provvedimenti di assegnazione provvisoria relativi alle due unità del corpo appartenenti al ruolo agenti/assistenti invece, trovano ragione nelle esigenze di servizio conseguenti al depauperamento delle qualifiche esecutive presso il locale Provveditorato, in conseguenza della riassegnazione al Provveditorato stesso, con qualifica superiore, di sei vice ispettori che già vi prestavano servizio nel ruolo agenti/assistenti (provvedimento di questa sede centrale). Tra l'altro, per una delle due unità distaccate, sussistono particolari condizioni ascrivibili all'articolo n. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 marzo 1999, n. 254.
  Le suddette sei unità appartenenti al ruolo ispettori operano in settori nevralgici, ricoprendo, di fatto, con formale ordine di servizio, mansioni confacenti alla qualifica rivestita, ovvero:

   una unità presso il settore Segreteria polizia penitenziaria dell'ufficio I-Affari generali, personale e formazione;

   una unità presso l'ufficio II - Contabilità;

   due unità presso l'ufficio III - Detenuti e trattamento;

   due unità presso l'ufficio IV - Ufficio sicurezza e traduzioni.

  L'assegnazione ai predetti uffici ha tenuto conto delle esigenze dei settori, sinora privi di qualifiche «di concetto», onde elevare la qualità delle attività di competenza, sotto il coordinamento dei dirigenti del Corpo responsabili.
  Tali assegnazioni sono, inoltre, del tutto conformi ai compiti istituzionali e, in ogni caso, coerenti con le previsioni di cui all'articolo 5, comma 3, della legge 15 dicembre n. 395, come modificato dall'articolo 29, comma 1, lettera
b), n. 2 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 172 (attività amministrative di supporto e direttamente connesse ai servizi di istituto). Nel breve periodo di servizio svolto con la nuova qualifica, alcuni hanno manifestato ottime qualità professionali e competenza, riconosciute sia dai responsabili degli uffici stessi che da parte degli altri componenti; altri, invece, hanno palesato maggiori difficoltà di adattamento. Per tale ragione, lo stesso Provveditore non esclude che, dopo un congruo periodo, le assegnazioni possano essere riviste, anche in base al principio della rotazione negli incarichi.
  Relativamente ai funzionari giuridico pedagogici, si evidenzia che la dotazione organica del Provveditorato prevede la presenza di complessive n. 3 unità; allo stato, ne risultano presenti solamente 2, una delle quali con provvedimento di distacco provvisorio proveniente da altra sede. Le due unità presenti sono assegnate, rispettivamente:

   al settore Trattamento dell'ufficio III - detenuti e trattamento. Trattasi, peraltro, di un funzionario inserito, con provvedimento dello scrivente 5 luglio 2018, nella graduatoria dei referenti del Contenzioso per il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria;

   l'altra unità, considerata la carenza dei funzionari dell'organizzazione e delle relazioni è responsabile da molti anni del settore Affari generali e del settore della Formazione regionale, avendo tra l'altro maturato una specifica professionalità in materia.

  Sono assegnate al Nucleo N.i.r. investigativo regionale tre unità di personale, compreso il Comandante. Si tratta di unità regolarmente «stabilizzate» presso il locale provveditorato con provvedimenti di questa sede centrale, assegnate a suo tempo al N.i.r. con provvedimenti formali asseverati dall'ufficio del Capo del Dipartimento. Con analoghi provvedimenti sono state impiegate in passato altre unità (individuate in base alle effettive esigenze discendenti dalle attività di polizia giudiziaria delegate dalle AA.GG. e nel rispetto delle disposizioni in materia), poi restituite alle rispettive sedi, cessate le esigenze.
  Dal 26 al 28 giugno 2018 è stata effettuata dal capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria presso il locale provveditorato una verifica amministrativa di carattere straordinario, a fronte della necessità di verificare la gestione dell'articolazione regionale affetta da alcune presunte irregolarità e malfunzionamenti segnalati nel tempo.
  Il presidente della Commissione ispettiva ha espresso le proprie considerazioni, segnalando, che, in via generale, sono stati avviati tutti i necessari interventi di rinnovamento nella gestione del Provveditorato regionale, con particolare attenzione al Nucleo investigativo regionale.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

soppressione di posti di lavoro

impiegato dei servizi pubblici