ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04569

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 294 del 28/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: NOJA LISA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/01/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 28/01/2020
Stato iter:
28/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/05/2020
SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/05/2020

CONCLUSO IL 28/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04569
presentato da
NOJA Lisa
testo di
Martedì 28 gennaio 2020, seduta n. 294

   NOJA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 9 aprile 2019, la Camera dei deputati ha approvato la mozione n. 1-00157 che impegnava il Governo pro tempore «a mettere in atto tutte le iniziative concrete – facendo valere, nelle opportune sedi istituzionali, il peso del nostro Paese nell'attuale panorama brevettuale europeo – affinché l'Italia, in qualità di Paese europeo sul “podio” degli Stati membri per numero di brevetti depositati, possa ottenere il trasferimento della sezione specializzata della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti (Tub) ad oggi assegnata a Londra, al fine di garantire la piena funzionalità dello stesso Tub»;

   tra le città, italiane, Milano è apparsa subito una candidatura particolarmente competitiva, poiché rappresenta un'eccellenza mondiale nella specializzazione di brevetti chimici e farmaceutici e proprio nel capoluogo lombardo si registra già il 32 per cento dei brevetti nazionali depositati;

   risulta come, in considerazione di ciò, siano state avviate interlocuzioni per favorire tale candidatura, nell'eventualità in cui si concretizzi effettivamente il trasferimento della sezione specializzata della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti;

   ciononostante, secondo alcune indiscrezioni apparse recentemente sugli organi di stampa, sembrerebbe che l'attuale Governo non sarebbe intenzionato a considerare la candidatura del capoluogo lombardo –:

   a che punto sia l’iter relativo al trasferimento della sezione specializzata della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti (Tub) e se il Governo intenda favorire la candidatura di Milano come sede di tale trasferimento.
(4-04569)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 349
4-04569
presentata da
NOJA Lisa

  Risposta. — Dopo il recesso del Regno Unito dall'Unione europea lo scorso 31 gennaio, è tornato d'attualità il tema della sorte della sede di Londra del Tribunale unificato dei brevetti (TUB), su cui circola da tempo la proposta di presentare una candidatura italiana. La questione presenta complessi risvolti giuridici e istituzionali.
  Secondo quanto stabilito dal suo accordo istitutivo, il TUB si articolerà in un tribunale di primo grado e in una Corte d'Appello. Mentre per quest'ultima è prevista un'unica sede, in Lussemburgo, il tribunale di primo grado si comporrebbe di una divisione centrale, a Parigi, con sezioni a Monaco di Baviera e Londra. È prevista inoltre per gli Stati parte la possibilità di istituire divisioni secondarie del tribunale di primo grado, con competenza geografica limitata al territorio nazionale («divisione locale») o estesa ad un gruppo di Paesi («divisione regionale»). In questo quadro, si ricorda che l'Italia si è già vincolata per ospitare a Milano una divisione locale del tribunale di primo grado, di cui sono già state predisposte le infrastrutture necessarie.
  Conviene ricordare in premessa che l'istituzione del TUB e la questione dello spostamento della sede londinese presentano una serie di differenze rispetto alle note questioni legate all'avvenuta ricollocazione della sede dell'agenzia europea del farmaco (EMA).
  Pur essendo entrambi i trasferimenti motivati dall'uscita del Regno Unito dall'Unione, EMA costituisce un'agenzia completamente inserita nel quadro giuridico-istituzionale UE, già perfettamente funzionante al momento della sua ricollocazione. Il TUB, al contrario, costituisce l'oggetto di un trattato internazionale non ancora entrato in vigore, poi confluito in una cooperazione rafforzata, volto alla creazione
ex novo di un organismo avente competenze giurisdizionali specifiche esclusivamente nei confronti degli Stati parte di tale cooperazione rafforzata. Per questo motivo, ogni questione relativa alle sedi delle sezioni del tribunale dev'essere logicamente affrontata successivamente al tema dell'entrata in vigore dell'accordo internazionale che lo istituisce.
  A tale elemento si lega nuovamente e inevitabilmente il recesso del Regno Unito dall'Unione europea. Come infatti chiariti dalla Commissione europea, l'accordo sul TUB è aperto solo agli Stati membri dell'Unione europea e il sistema del brevetto unificato è parte dell'
acquis comunitario. Dunque il Regno Unito decadrà dall'intero sistema del brevetto unificato al termine del periodo transitorio, attualmente previsto scadere il 31 dicembre 2020, salva un'estensione dello stesso, al momento peraltro esclusa da Londra. Lo scorso marzo il Governo britannico ha quindi reso noto di non voler più partecipare all'accordo sul TUB e di ritirarsi pertanto dai lavori del «PrepComm» (il comitato tecnico in cui sono rappresentati i 25 Stati firmatari dell'accordo TUB che sovrintende all'adozione delle misure preparatorie per l'entrata in funzione del tribunale).
  La questione del trasferimento della sede da Londra verso un'altra città europea resta tuttavia in ogni caso condizionata dall'entrata in vigore dell'accordo istitutivo del TUB, su cui è venuta a pesare da ultimo la sentenza pronunciata dalla Corte costituzionale federale tedesca lo scorso 20 marzo. La Corte — contrariamente alle attese — ha accolto per vizio procedurale di forma (l'atto non sarebbe stato approvato dalla maggioranza parlamentare dei 2/3 del Bundestag, necessaria per le modifiche della Legge Fondamentale tedesca) il ricorso presentato da un privato avverso la legge tedesca di ratifica dell'accordo TUB, stabilendone la nullità. Benché sussista, almeno a livello formale, la possibilità che il Bundestag ratifichi in futuro con le maggioranze richieste l'adesione tedesca al TUB (che, ai sensi dell'articolo 89 dell'Accordo istitutivo, è necessaria per l'entrata in vigore dello stesso), la sentenza della Corte Federale Costituzionale ha inferto un duro colpo al procedimento di entrata in vigore dell'Accordo. Una valutazione politica in tal senso da parte di Berlino appare altresì subordinata all'interesse a partecipare a un sistema brevettuale di cui il Regno Unito non sia più parte.
  Allo stato attuale, gli unici dati certi rimangono quindi l'uscita definitiva del Regno Unito dal TUB il 1° gennaio 2021 (salvo proroga del periodo transitorio, che come si è già detto è stata sin qui esclusa da parte britannica) e il protrarsi dell'incertezza circa l'entrata in vigore dell'accordo TUB, che viene a dipendere di fatto dalle determinazioni che il Governo tedesco assumerà a seguito della pronuncia della Corte costituzionale federale.
  Tutto ciò va ovviamente tenuto in considerazione nel valutare la possibile candidatura di una città italiana ad ospitare la divisione centrale del tribunale di primo grado del TUB attualmente prevista a Londra. Prima della formalizzazione di tale candidatura occorre infatti che esista di fatto una possibilità di candidarsi e, perché ciò accada, è necessario anzitutto che l'accordo entri in vigore e che ne consegua la necessità di ricollocare la sede londinese a seguito della decadenza del Regno Unito dalla partecipazione al sistema del tribunale unificato dei brevetti alla fine del 2020.
  Tenendo conto di queste premesse indispensabili, nel momento in cui se ne verificassero le condizioni il Governo, si impegnerà ad assumere tutte le iniziative concrete affinché l'Italia possa partecipare al processo di assegnazione della nuova sede, con il fine di dimostrare l'effettiva capacità e credibilità della propria azione.
  Parte di questo sforzo dovrà essere l'individuazione di quella candidatura nazionale che, sulla base di criteri oggettivi, risulti la più idonea ad ottenere il trasferimento nel nostro Paese della sezione specializzata della divisione centrale del TUB ad oggi assegnata a Londra e in grado di far valere — nel processo competitivo tra i Paesi aderenti al TUB che con ogni probabilità condurrà all'individuazione della nuova sede — il peso dell'Italia nel contesto brevettuale europeo.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ivan Scalfarotto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

brevetto