ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04554

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 293 del 27/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: GAGLIARDI MANUELA
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 24/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PEDRAZZINI CLAUDIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 24/01/2020
BENIGNI STEFANO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 24/01/2020
SILLI GIORGIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 24/01/2020
SORTE ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 24/01/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/01/2020
Stato iter:
15/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/05/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/05/2020

CONCLUSO IL 15/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04554
presentato da
GAGLIARDI Manuela
testo di
Lunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   GAGLIARDI, PEDRAZZINI, BENIGNI, SILLI e SORTE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   le problematiche del carcere di via Burla nel comune di Parma – costruito nel 1990 e aperto nel 1992 – in vista dell'ampliamento della struttura che oggi vede detenute circa 637 persone – un terzo stranieri – saranno realmente aggravate dall'apertura di un nuovo padiglione per ulteriori 200 detenuti che aprirà senza risorse necessarie, con 200 problemi in più e una sola certezza: le donne e gli uomini della polizia penitenziaria a Parma saranno costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili. L'incremento numerico porterà la presenza, oltre alle 800 unità, facendo divenire Parma la sede del più grade penitenziario della regione, sebbene con una direzione di livello inferiore rispetto a quella di Bologna;

   duecento nuovi detenuti in arrivo nel nuovo padiglione del carcere di Parma, struttura che conta 637 «ospiti» a fronte di una capienza regolamentare di 468. In tutta l'Emilia-Romagna i detenuti sono quasi 3.800, anche se i posti disponibili sono mille in meno e i reclusi stranieri in tutta la regione superano le 1.900 unità;

   la situazione del penitenziario cittadino resta decisamente critica e problematica a partire dalla direzione che vede da anni affidi temporanei che non permette la programmazione di azioni a lungo termine. Già oggi si registra una profonda carenza di personale, con una grave difficoltà nel portare a esecuzione nuovi progetti lavorativi per i detenuti: problematiche che saranno inevitabilmente aggravate con altre 200 persone in più da gestire. Solo per i ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori si registra una carenza del 90 per cento, le figure educative sono invece in carenza del 50 per cento, solo un Commissario quando ne sono previsti 4 ed un unico direttore «in missione» senza il supporto dei due previsti funzionari aggiunti;

   a fronte di una capienza regolamentare di 468 unità, il reparto detentivo maggiormente interessato dai nuovi ingressi è quello della media sicurezza, ma anche le sezioni di Alta sicurezza (a Parma vi è il circuito AS1 che sono gli ex 41-bis e il circuito AS3) registrano un incremento dei flussi in entrata, mentre sono stabili i 66 detenuti in regime di 41-bis, il cui reparto è comunque alla massima capienza possibile;

   il trasferimento a Parma di circa 50 detenuti AS3 dal mese di luglio 2019 ad oggi e, recentemente, l'assegnazione dal carcere di Voghera di 10 detenuti AS1, sette dei quali con ergastolo ostativo, che portando a 129 gli ergastolani presenti ovvero il 20 per cento dei reclusi, ha compromesso la vivibilità delle stanze detentive per i detenuti con lunghe condanne e, spesso, costretto i detenuti a vivere con un compagno malato, anch'esso bisognoso di maggior tutela e accade che i detenuti, pur di non vivere in cella con un compagno, preferiscono farsi rinchiudere nelle celle di isolamento e avviare forme di proteste;

   nel reparto di media sicurezza si assiste all'arrivo da altri istituti di detenuti con forti problematiche disciplinari che, inevitabilmente, hanno peggiorato la qualità delle relazioni tra detenuti e operatori penitenziari, arrivando così al verificarsi di eventi critici che hanno superato, nel numero, la soglia della normale tollerabilità da parte di un sistema che sempre più si espone alla concreta possibilità del verificarsi di eventi irreparabili e drammatici;

   la situazione, se non regolarizzata al più presto, rischia di minacciare la sicurezza, l'ordine e in generale i diritti fondamentali all'interno della struttura penitenziaria. C'è bisogno di più personale per meglio gestire e supportare le reali necessità del carcere, bisogna garantire stabilità direzionale per definire un piano organizzativo che possa assicurare continuità nel lavoro e nell'amministrazione di una struttura rilevante per l'intera regione –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative urgenti di competenza intenda adottare al fine di garantire la massima agibilità e sicurezza al personale operante nel carcere di Parma, dotandolo anche di una dirigenza stabile e con risorse di personale ed economiche sufficienti.
(4-04554)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 341
4-04554
presentata da
GAGLIARDI Manuela

  Risposta. — Con riferimento ai quesiti sollevati nell'atto di sindacato ispettivo in esame, inerente alla casa di reclusione di Parma, si evidenzia che la casa di reclusione di Parma costituisce un istituto di portata rilevante, sia per dimensioni sia per tipologia dei detenuti ivi ristretti, essendo la complessità del contesto legata alla presenza di diversi circuiti detentivi: 41-bis alta sicurezza 1, alta sicurezza 2 e media sicurezza; è inoltre attivo un reparto per minorati fisici e un S.A.I. (Servizio di assistenza intensificata) che, inevitabilmente, richiede il frequente ricorso anche a prestazioni sanitarie territoriali.
  Alla data del 30 gennaio 2020 presso l'istituto di Parma erano presenti un totale di 634 detenuti, rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi 456 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 142,79 per cento, il quale, pur essendo rilevante, è comunque in linea con l'indice percentuale medio del distretto, pari al 141,38 per cento circa.
  Dei 638 detenuti presenti, 447 sono di nazionalità italiana, mentre i restanti 187 sono stranieri.
  Inoltre, 239 detenuti sono ascritti al circuito detentivo alta sicurezza, mentre 66 ristretti sono inseriti nel circuito detentivo per l'esecuzione del regime
ex articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario; la restante popolazione detenuta appartiene al circuito della media sicurezza.
  In particolare, relativamente alle posizioni giuridiche dei suddetti detenuti si evidenzia la seguente situazione:

   63 in attesa di primo giudizio;

   27 appellanti;

   24 ricorrenti;

   7 mista senza definitivo;

   58 condannati non definitivi;

   449 definitivi;

   64 mista con definitivo.

  Trattandosi di una casa di reclusione, la quasi totalità dei detenuti ivi presenti risulta essere in espiazione di condanne definitive alla pena della reclusione e dell'ergastolo.
  La competente direzione generale dei detenuti e del trattamento, al fine di evitare situazioni di criticità, attua comunque con continuità, a livello nazionale, un'intensa opera di monitoraggio dei livelli di presenza e di capienza dei posti disponibili nelle strutture penitenziarie, intervenendo sia a livello locale, attraverso il sollecito dei singoli provveditorati regionali ad effettuare una più equa distribuzione dei detenuti sul territorio del distretto di competenza, sia provvedendo, ove richiesto, alla movimentazione dei detenuti in sedi extra-distrettuali.
  Considerata la necessità di reperire nuovi spazi detentivi da destinare al circuito alta sicurezza 3 e di deflazionare le sedi penitenziarie del sud Italia, anche attraverso l'allontanamento dei detenuti appartenenti alla criminalità organizzata dai territori di radicamento e dall'attività del sodalizio mafioso di appartenenza, nel mese di settembre 2019 è stata disposta la conversione delle due sezioni alta sicurezza 1, presenti nella casa circondariale di Voghera (ospitante 51 detenuti), in circuito alta sicurezza 3; sono stati così recuperati 94 posti per tale sottocircuito.
  A seguito di tale conversione, solamente 11 detenuti AS1 (dei 51 presenti a Voghera) sono stati trasferiti presso la casa di reclusione di Parma.
  Risulta inoltre che nel corso dell'anno 2019 sono stati trasferiti all'istituto di Parma 12 detenuti AS3 dalla regione Campania e 8 detenuti AS3 dalla casa circondariale di Voghera, oltre quelli assegnati provvisoriamente per motivi sanitari o sopraggiunta definitività del titolo detentivo, nei limiti comunque delle consentite capacità ricettive della struttura.
  A tal riguardo, si evidenzia che, con provvedimento della direzione generale dei detenuti e del trattamento 29 ottobre 2019, è stata disposta la sospensione delle assegnazioni di detenuti alta sicurezza 3 all'istituto di Parma per due mesi.
  Per completezza, si riporta di seguito la tabella riassuntiva dei provvedimenti di sfollamento dall'istituto di Parma, emessi dal provveditorato nel corso del 2019.

RICHIESTE PERVENUTE DAGLI ISTITUTI

RICHIESTE ESEGUITE DAL P.R.A.P.

DATA RICHIESTA (GG/MM)

ISTITUTO

N. SOGGETTI RICHIESTI

DATA PROVV.

N. SOGGETTI ESEGUITI

16/02/2019

PARMA

12

20/02/2019

11

04/07/2019

PARMA

10

05/07/2019

4

27/09/2019

PARMA

19

30/09/2019

8

29/10/2019

PARMA

17

30/10/2019

8

Totale eseguiti

31

  Per quanto attiene alla criticità relativa alla carenza del personale del Corpo, si evidenzia che quella dell'istituto in esame è analoga a quella risentita da tutti gli istituti del Paese, per effetto della modifica dell'organico complessivo del Corpo, apportata dal decreto legislativo n. 95 del 2017, il quale ha ridotto l'organico previsto da 45.121 a 41.202 unità, e alla lunga prassi di arruolamenti nei limiti del turn over (ovvero di quota dei soggetti cessati).
  In particolare, si indicano i dati relativi all'organico previsto e alla forza amministrata presso l'istituto in esame:
  

  Ruolo

Organico previsto

Forza amministrata

G.O.M.

  Funzionari

4

2

0

  Ispettori

65

23

3

  Sovrintendenti

76

6

1

  Agenti Assistenti

317

381

67

  Totale

462

411

71

  Ai dati sopra riferiti va aggiunta n. 1 unità distaccata in ingresso e sottratte n. 56 unità distaccate in uscita; pertanto, al netto delle entrate e delle uscite, sono effettivamente presenti complessive 356 unità, escluso il contingente in forza al Gruppo operativo mobile.
  Nel mese di luglio il personale della casa di reclusione di Parma è stato incrementato di n. 13 unità maschili appartenenti al ruolo agenti/assistenti, a seguito della mobilità sviluppata in occasione del 175° corso.
  Il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del Corpo (a seguito del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia) è in corso di svolgimento,
  Relativamente alla carenza che si registra nel ruolo degli ispettori, invece, la competente direzione generale del personale e delle risorse ha assicurato che terrà nella massima considerazione la situazione dell'istituto
de quo in occasione della possibile rimodulazione delle risorse umane, così come potranno essere disposte ulteriori movimentazioni di personale appartenente al ruolo agenti/assistenti in occasione del prossimo interpello di mobilità che si svilupperà in occasione del termine del 176° corso allievi agenti, attualmente in itinere.
  Nell'ambito delle sedi e dei posti cui destinare gli ottanta futuri commissari del ruolo a esaurimento del Corpo, il cui corso è in fase di svolgimento, si sono individuati, nell'ambito dell'istituto di Parma, due dei summenzionati commissari con le funzioni, rispettivamente, di vice comandante di reparto e di responsabile dell'N.T.P., giusta comunicazione del direttore generale del personale e delle risorse dell'8 ottobre 2019.
  Si rappresenta che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84, recante «Regolamento di riorganizzazione del Ministero della giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche», ha dato corso al ridimensionamento delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione penitenziaria, prevedendo la riduzione degli uffici dirigenziali generali istituiti presso l'amministrazione centrale nonché la riduzione dei provveditorati regionali (come individuati nella tabella b allegata al regolamento), con la soppressione delle sedi di Ancona, Genova, Perugia, Pescara e Potenza.
  Sono stati ridotti, inoltre, i posti di funzione dirigenziale non generale prevedendo, tra l'altro, l'accorpamento degli istituti penitenziari ubicati nelle città di Alessandria, Ancona, Brescia, Civitavecchia e Reggio Calabria.
  Più gravemente, il citato regolamento ha previsto, in attuazione del piano di
spending review e di vincoli normativi vigenti, un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche, per il personale delle aree funzionali, prevedendo un contingente organico di 4.689 unità e, per le qualifiche dirigenziali, un contingente complessivo di 345 unità (dato tabellare iniziale pari a complessive 9.929 unità, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 ottobre 2000).
  Nel prospetto che segue si riportano dettagliatamente i dati delle qualifiche dirigenziali e del personale delle aree funzionali alla data del 1° novembre u.s.:
  

Dotazione organica complessiva del personale dirigente e delle aree funzionali

  Qualifiche dirigenziali

  Organico

  Presenti

  Dirigenti generali penitenziari

  16

  14

  Dirigenti penitenziari (ruolo istituti)

  300

  256

  Dirigenti Area 1 (oggi funzionari centrali)

  29

  25

  Totale qualifiche dirigenziali

  345

  295

  Aree funzionali

  Terza area

  2.219

  1.749

  Seconda area

  2.377

  2.114

  Prima area

  93

  78

  Totale aree

  4.689

  3.941

  Totale generale (dirigenti + aree funzionali)

  5.034

  4.236

  Relativamente al personale delle qualifiche dirigenziali, le carenze organiche sono state segnalate all'ufficio concorsi sia per i dirigenti di area 1, per l'eventuale avvio delle procedure di competenza, sia per la sollecita definizione del regolamento di accesso alla carriera dirigenziale penitenziaria.
  La carenza organica del ruolo dei dirigenti penitenziari necessita di urgenti soluzioni di intervento, in considerazione dei compiti e delle responsabilità attribuite ai citati dirigenti dall'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria, recepito con il decreto legislativo n. 63 del 2006; il ruolo dei dirigenti di istituto penitenziario registra attualmente uno scoperto pari al 14,67 per cento con una presenza effettiva di 256 dirigenti, a fronte di una previsione organica di n. 300 unità.
  Per quanto riguarda specificamente l'istituto parmense, si evidenzia che all'esito della prima e seconda fase degli interpelli per il conferimento degli incarichi dirigenziali cosiddetti «ordinari», non è stato possibile conferire i posti di funzione di direttore e vice direttore dell'istituto di Parma, in considerazione delle disponibilità manifestate dai dirigenti penitenziari, nonché dei limiti temporali per la permanenza in una sede dirigenziale previsti dall'articolo 10, commi 1 e 2, del decreto legislativo n. 63 del 2006.
  Data anche la carenza di organico dirigenziale (meno 44 unità a livello nazionale), la reggenza della struttura penitenziaria in esame è assicurata, per quattro giorni a settimana, dal dottor Tazio Bianchi, vice direttore della casa circondariale di Bologna; mentre, la dottoressa Lucia Monastero, vice direttore della casa circondariale di Reggio Emilia, garantisce la presenza presso la casa di reclusione di Parma per tre giorni a settimana.
  Si evidenzia inoltre che mediante il piano «Interventi correttivi nuovo padiglione», le lacune relative al nuovo padiglione detentivo sono state in parte colmate, mentre altre sono in fase di superamento.
  Tra queste ultime, sono in fase di realizzazione i lavori volti a eliminare la promiscuità dell'ingresso al padiglione mediante la realizzazione di inferriate e pannelli.
  Inoltre, a fronte della necessità di predisporre un'ulteriore cucina prima dell'apertura del nuovo padiglione, il provveditorato interregionale per le OO.PP. per la Lombardia e l'Emilia Romagna ha recentemente comunicato che la prima procedura di gara relativa alla fornitura e posa in opera della cucina detenuti del padiglione in oggetto è andata deserta.
  È stata, dunque, avviata una nuova gara e l'attività della relativa commissione, il cui inizio è stato previsto per il giorno 7 novembre 2019.
  Considerato il termine di 120 giorni previsto dal bando di gara per l'esecuzione delle prestazioni, si prevede che l'apertura del nuovo padiglione potrà avvenire nel primo semestre dell'anno 2020.
  Rispetto alla tipologia di detenuti da destinarsi al nuovo padiglione detentivo, il locale provveditorato ha formulato propria proposta di destinazione d'uso dello stesso al circuito media sicurezza a regime aperto e, quindi, a soggetti a basso indice di pericolosità con modalità di vigilanza dinamica, poiché, a seguito di un sopralluogo congiunto effettuato in data 26 marzo 2019 dal personale tecnico del provveditorato e di questa sede centrale, si è ritenuta inidonea l'assegnazione dell'alta sicurezza, ritenendo preminenti le esigenze di sicurezza rispetto alla tipologia della struttura (a causa dell'eccessiva prossimità del padiglione medesimo alla cinta muraria), nonché per il sovraffollamento del circuito media sicurezza, rispetto all'alta sicurezza.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

personale carcerario

carcerazione