ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04528

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 292 del 21/01/2020
Firmatari
Primo firmatario: SENSI FILIPPO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/01/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/01/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/01/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/01/2020
Stato iter:
04/02/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 04/02/2020

CONCLUSO IL 04/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04528
presentato da
SENSI Filippo
testo di
Martedì 21 gennaio 2020, seduta n. 292

   SENSI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo un'inchiesta del quotidiano New York Times, del 18 gennaio 2020 le forze dell'ordine, dalla polizia locale in Florida all'Fbi al dipartimento per la sicurezza interna, farebbero uso di una «app» per il riconoscimento facciale, ideata da una piccola azienda, Clearview AI. «Fai una foto a una persona, la carichi e vedi le foto pubbliche di quella persona, insieme ai link a dove sono apparse quelle foto». Il sistema si baserebbe su un database di oltre tre miliardi di immagini che l'azienda afferma di aver «raschiato» da Facebook, YouTube e milioni di altri siti Web. Le forze dell'ordine federali e statali hanno affermato che, pur avendo una conoscenza limitata di come funziona «Clearview» e di chi c'è dietro, avevano usato la sua «app» per risolvere diverse indagini riguardanti furto di identità, frode con carta di credito, omicidi e i casi di sfruttamento sessuale dei minori;

   secondo l'autrice dell'articolo Kashmir Hill, la tecnologia che identifica facilmente tutti in base al proprio viso è stata, fino a poco tempo fa, un tabù per le aziende tecnologiche a causa della «radicale erosione» della privacy, che comporta. Alcune grandi città, tra cui San Francisco, hanno vietato alla polizia di utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale;

   «Clearview» ha concesso in licenza l’«app» ad alcune aziende per motivi di sicurezza;

   il sistema di riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia è utilizzato anche in Italia, almeno dal 2018;

   il sistema automatico di riconoscimento delle immagini (S.a.r.i.) sarebbe, ad esempio, in grado di identificare un soggetto ignoto, confrontandone il volto con un database di milioni di profili. Il S.a.r.i. consente di effettuare ricerche nella banca dati Sistema automatizzato di identificazione delle impronte (A.f.i.s.): praticamente inserendo in S.a.r.i. la fotografia di un sospettato, il sistema dovrebbe andare a cercare tutti i fotosegnalati che gli somigliano e che erano stati precedentemente inseriti nel database di A.f.i.s.;

   la questione del riconoscimento facciale solleva rilevanti questioni attinenti alla tutela della riservatezza e al trattamento dei dati sensibili; non a caso, come anticipato dalla stampa e sulla base di un white paper che sta già circolando, l'Unione europea starebbe considerando di mettere al bando il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici per un massimo di 5 anni –:

   se le forze di polizia e di sicurezza italiane utilizzino il software in questione o tecnologie o software simili a quelli citati in premessa; in caso affermativo, quanti siano i cittadini i cui dati sono presenti nel sistema e quante le persone – delle forze di polizia e di sicurezza ovvero non appartenenti ad esse – che ad esso possono avere accesso diretto o indiretto.
(4-04528)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

procedura penale

software