ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04400

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: DE CARLO LUCA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/12/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/12/2019
Stato iter:
15/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2020

CONCLUSO IL 15/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04400
presentato da
DE CARLO Luca
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   LUCA DE CARLO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   nell'area del poligono Opicina, quartiere del comune di Trieste, situato sull'altopiano del Carso, ogni anno il 15 dicembre si svolge la cerimonia di commemorazione in ricordo dei partigiani sloveni del T.I.G.R. processati e giustiziati nel 1941;

   il 26 novembre 2019 il comune di Trieste ha concesso la gestione del «Parco della Pace» di Opicina a titolo gratuito per 9 anni rinnovabili all'Associazione nazionale partigiani d'Italia – Comitato provinciale di Trieste (A.n.p.i.-Vzpi);

   i suddetti partigiani Pinko Tomazic, Viktor Bobek, Ivan Ivancic, Simon Kos e Ivan Vadnal furono membri dell'Organizzazione Rivoluzionaria della Venezia Giulia T.I.G.R e colpevoli di azioni violente quali attentati dinamitardi, omicidi, assalti a pattuglie, sabotaggi, incendi di scuole e asili, questi ultimi ritenuti «strumenti per l'italianizzazione»;

   i partigiani sloveni commemorati dall'A.n.p.i.-Vzpi a parere dell'interrogante non erano affatto promotori di pace, bensì terroristi anti italiani;

   tale spazio pubblico, dato in concessione all'A.n.p.i. con finalità di «pace», è sostanzialmente dall'associazione utilizzato per il ricordo nostalgico del Regime Titino, responsabile dell'epurazione di centinaia di migliaia di italiani, e di fatto utilizzato a fini commemorativi e inneggiativi del terrorismo slavo del T.i.g.r.;

   sono emerse tensioni nella comunità locale a ridosso della cerimonia di commemorazione –:

   di quali elementi disponga il Governo in merito a quanto sopra esposto e se e quali iniziative di competenza abbia adottato o intenda adottare al riguardo, considerati anche gli eventuali profili di ordine pubblico.
(4-04400)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-04400
presentata da
luca de carlo

  Risposta. — Con riferimento alla vicenda riportata nell'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
  Il 26 novembre 2019, il comune di Trieste ha concesso in uso gratuito all'A.N.P.I. – Comitato provinciale di Trieste l'area sita presso l'istituendo «Parco della Pace» al fine di adibirla, dopo vari anni di confronto sulla fruizione del sito, ad area commemorativa.
  Il provvedimento di concessione si fonda su una delibera di Giunta del 14 novembre 2019 in attuazione di un accordo procedimentale siglato presso la prefettura di Trieste in data 7 marzo 2016, con cui sono state definite le procedure per favorire la realizzazione di opere di riqualificazione dell'area commemorativa.
  Detta area è adiacente al Poligono di tiro di Opicina, dove si trova una lapide in ricordo di cinque antifascisti sloveni, condannati a morte dal «Tribunale Speciale per la difesa dello Stato», istituito a Trieste nel 1940 dal regime fascista e uccisi il 15 dicembre 1941.
  Il 15 dicembre 2019 ricorreva il 78° anniversario della fucilazione dei cinque antifascisti sloveni e, come ogni anno, si è svolta una cerimonia commemorativa organizzata dal comitato provinciale A.N.P.I. presso il poligono di Opicina.
  Il giorno precedente la citata cerimonia, in quella località sono stati affissi manifesti con il logo di Casapound Italia-Trieste, aventi come sfondo la bandiera della ex Repubblica federale di Jugoslavia e le scritte «Terroristi» e «Né vittime-né martiri». A lato erano riportati i nominativi dei cinque antifascisti e le imputazioni emesse a loro carico dal tribunale speciale: «associazione terroristica», «devastazione» e «tentata strage».
  Il responsabile provinciale di Casapound, nel rivendicare, a mezzo stampa, l'affissione dei manifesti, ha polemizzato con la decisione del comune di Trieste di affidare la gestione del «Parco della Pace» di Opicina alla sezione locale dell'A.N.P.I. ed esprimendo perplessità in merito alla cerimonia che si svolge annualmente, nel corso della quale, a suo parere, vengono commemorate non vittime né martiri ma solo terroristi.
  La sezione locale dell'A.N.P.I, ha replicato a mezzo stampa, attraverso il suo segretario, chiedendo lo scioglimento di Casapound Italia in quanto «organizzazione fascista» e definendo l'accaduto «un atto gravissimo configurabile come apologia del fascismo».
  In merito ai fatti riferiti si rappresenta infine che, per tutta la durata della manifestazione, non si sono verificati problemi per l'ordine pubblico.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commemorazione

incendio

terrorismo