ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04397

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/12/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/12/2019
Stato iter:
21/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2021
GUERINI LORENZO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/07/2021

CONCLUSO IL 21/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04397
presentato da
RUSSO Paolo
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   PAOLO RUSSO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 627 del codice dell'ordinamento militare (C.o.m.), di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, inquadra il personale militare in quattro categorie gerarchicamente ordinate: ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa;

   la categoria dei sottufficiali comprende i militari appartenenti al ruolo dei marescialli, dal grado di maresciallo a quello di luogotenente e gradi corrispondenti, e al ruolo dei sergenti, dal grado di sergente a quello di sergente maggiore capo e gradi corrispondenti;

   la categoria dei graduati comprende i militari appartenenti al ruolo dei volontari in servizio permanente, che rivestono i gradi da primo caporal maggiore sino a caporal maggiore capo scelto e gradi corrispondenti;

   come più volte espresso dai vertici militari, i graduati sono professionisti delle Forze armate sia dal punto operativo tanto in termini di forza lavoro, quanto in termini di logistica;

   tuttavia, nonostante il loro fondamentale ruolo, il Governo sembrerebbe non porre la necessaria attenzione ad una categoria, quella dei graduati che, sia in termini economici sia di progressione di carriera, non ricevono il dovuto riconoscimento;

   ad avviso dell'interrogante, i graduati si ritrovano condannati ad una carriera ibrida senza stimoli, senza alcuna valorizzazione professionale delle qualifiche speciali così come prevede il decreto legislativo sul riordino delle carriere del 29 maggio 2017, n. 94, all'articolo 1, commi 5, 6 e 7;

   la normativa citata prevede, infatti, che ai militari delle varie categorie che rivestono il grado apicale (marescialli, sergenti e graduati) è attribuita una qualifica speciale che comporta l'assunzione di attribuzioni di particolare rilievo in relazione al ruolo di appartenenza e all'anzianità posseduta. Nello specifico, tale previsione riguarda coloro che: a) ricoprono incarichi di maggiore responsabilità; b) sono i diretti collaboratori di superiori gerarchici, che possono sostituire in caso di impedimento o di assenza; c) assolvono, in via prioritaria, funzioni di indirizzo o di coordinamento con piena responsabilità per l'attività svolta;

   attualmente i graduati a prescindere dagli anni di servizio, il grado e l'età, in maniera generica svolgono gli stessi servizi di caserma dei militari di leva, così come disciplinata dall'attuale circolare interna sui servizi di caserma n. 2938;

   a ciò si aggiunga che tutti i servizi interni ed esterni, anche in carenza di personale, vengono svolti senza distinzione dalla truppa e dai graduati: non si può far gravare tutto su questi ruoli;

   da ultimo, la Commissione difesa della Camera dei deputati l'11 dicembre 2019 ha approvato il parere favorevole, con osservazioni e condizioni, allo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate;

   ancorché il provvedimento citato abbia carattere trasversale e riguardi tutti i ruoli del personale militare, si registra, ad avviso dell'interrogante, la totale mancanza di attenzione rispetto ai graduati;

   a ciò si aggiunga la completa disattenzione verso i volontari (P4) che attendono da troppi anni il passaggio in servizio permanente e le cui sorti restano ad oggi oscure –:

   quali iniziative, anche di natura normativa, il Ministro interrogato intenda intraprendere per valorizzare il servizio prestato dai graduati e chiarire le possibilità di progressione di carriera attraverso l'unificazione dei ruoli esecutivi graduati e sergenti, garantendo a quest'ultimi di raggiungere i gradi apicali del ruolo marescialli e ai marescialli di arrivare fino al grado di capitano, al fine di generare benefici in materia di servizi di vigilanza e svecchiamento e di eliminare la stagnazione dai gradi apicali;

   se il Ministro interrogato non intenda adottare iniziative per prevedere nuovi arruolamenti per le Forze armate e, contestualmente, procedere ad un allungamento delle tempistiche relative all'attuazione del modello delineato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244.
(4-04397)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 luglio 2021
nell'allegato B della seduta n. 544
4-04397
presentata da
RUSSO Paolo

  Risposta. — La valorizzazione del personale militare, in termini di motivazione e gratificazione, è un obiettivo al quale è permanentemente rivolto il concreto impegno del Dicastero.
  In tale ottica, il provvedimento correttivo al riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate – decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 173 – ha previsto specifiche misure volte a valorizzare gli appartenenti al comparto.
  Con particolare riferimento al personale del ruolo graduati e del ruolo sergenti, vanno innanzitutto evidenziati importanti provvedimenti di natura economica, quali l'attribuzione di assegni
ad hoc e l'incremento dell'importo aggiuntivo pensionabile per i gradi apicali dei rispettivi ruoli.
  Sul piano della progressione di carriera, sono state introdotte una serie di norme improntate ad una maggiore flessibilità, tra le quali, la riduzione di permanenze nel grado ai fini dell'avanzamento e del conseguimento della qualifica speciale, la previsione di concorsi straordinari – da effettuarsi dal 2021 al 2023 – per i ruoli e per le categorie superiori, l'elevazione del limite di età per la partecipazione ai concorsi per accedere al ruolo dei marescialli e alla categoria degli ufficiali e, non ultimo, la previsione, a regime, di una riserva di posti del 5 per cento per il concorso ufficiali del ruolo speciale.
  Tali misure hanno ampliato le opportunità previste dal precedente sistema di sviluppo delle carriere, che già consentiva, in relazione all'età degli interessati e ai periodi di permanenza nel grado, la possibilità di raggiungere, mediante concorsi, il grado apicale del ruolo marescialli per il personale proveniente dai sergenti e graduati, e quello di capitano per gli appartenenti ai ruoli marescialli e luogotenenti.
  Si tratta di misure importanti, che contribuiscono in maniera robusta alla giusta valorizzazione di ruoli che, in seno all'apparato militare, sono fondamentali.
  Riguardo l'unificazione del ruolo graduati e del ruolo sergenti, la tematica, in aderenza al principio di equi-ordinazione, deve essere affrontata da tutte le componenti del comparto difesa e sicurezza, poiché presuppone un'articolata valutazione tesa a verificare, alla luce delle funzioni assolte dal personale in questione, se le dinamiche di carriera conseguenti all'unificazione risultino funzionali per ciascuna delle amministrazioni interessate.
  In tale ottica, va comunque considerato che la previsione di due ruoli distinti discende dalle differenti professionalità e competenze che caratterizzano il ruolo sergenti rispetto a quello dei graduati e che non possono ritenersi acquisite con la sola anzianità di servizio. Ne consegue che la possibilità di un transito debba essere necessariamente subordinata alle previste procedure concorsuali e alla successiva frequenza di corsi adeguati.
  Riguardo, poi, al transito in servizio permanente, alla possibilità di nuovi arruolamenti per le Forze armate e alla previsione di un contestuale allungamento delle tempistiche di attuazione della legge n. 244 del 2012, ho già avuto modo di evidenziare, da ultimo lo scorso marzo davanti alle Commissioni difesa di Camera e Senato, che l'intero inquadramento normativo che regola il settore del personale richiede di essere aggiornato per reggere le sfide del nostro tempo.
  In tale quadro, l'attuale sistema consente il transito in servizio permanente alla totalità dei volontari in ferma prefissata entro il termine della seconda rafferma biennale. Tale tempistica è dettata dai volumi organici fissati dalla legge, che non consentono di travasare immediatamente nel servizio permanente tutti i VFP4; al riguardo evidenzio, comunque, un significativo incremento, nel recente periodo, dei transiti nel servizio permanente, con conseguente contrazione dei tempi di attesa per il personale.
  Ciò chiarito, con specifico riguardo alla legge n. 244, nel ribadirne la validità degli obiettivi, intendo continuare ad avvalermi, nell'immediato, di tutti i margini di flessibilità che la legge prevede al fine di preservare l'operatività dello strumento militare in relazione all'attuale scenario, prevedendone altresì un'estensione dei limiti temporali e individuando, nel contempo, soluzioni per un nuovo
iter di reclutamento, rimodulando le attuali ferme dei volontari.
Il Ministro della difesa: Lorenzo Guerini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio

volontariato

personale militare