ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 269 del 02/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARTOLOZZI GIUSI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/12/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/12/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04226
presentato da
FIORINI Benedetta
testo di
Lunedì 2 dicembre 2019, seduta n. 269

   FIORINI e BARTOLOZZI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a gennaio 2020 dovrebbe avere inizio la fase dell'appello del processo «Aemilia» — il più grande procedimento penale svoltosi al nord contro le infiltrazioni mafiose — il cui primo grado si è concluso a Reggio Emilia il 31 ottobre 2018 con la condanna a complessivi 1.233 anni di carcere per 119 su 148 imputati, molti dei quali sono stati condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso;

   la Corte di Cassazione ha confermato le condanne inflitte con il rito abbreviato di «Aemilia», celebrato a Bologna, avvalorando l'ipotesi accusatoria di una radicata presenza della ’ndrangheta nel territorio reggiano;

   i magistrati membri del collegio giudicante del processo «Aemilia» e quelli del rito abbreviato-bis sono tutti sotto protezione dal novembre 2018, dopo pochi giorni dalla lettura del dispositivo della sentenza in data 31 ottobre 2018;

   oltre ai tre giudici risultava essere sotto scorta anche il capo della procura di Reggio Emilia, dottor Marco Mescolini, già titolare dell'inchiesta «Aemilia» quando ancora era in servizio presso la direzione distrettuale antimafia di Bologna, e risulterebbero sotto scorta anche altri due pubblici ministeri;

   a poco più di un anno di distanza, il 5 novembre 2019, l'imputato Francesco Amato, condannato nell'ambito del processo «Aemilia» a 19 anni di carcere per associazione mafiosa, ha tenuto sotto sequestro quattro dipendenti dell'ufficio postale di Pieve Modolena a Reggio Emilia per otto ore, per poi arrendersi ai carabinieri;

   al termine del processo «Aemilia» si è resa necessaria l'adozione di un'altra misura di sicurezza con la quale è stato imposto di mantenere liberi gli stalli per i parcheggi più prossimi al piazzo di giustizia;

   la magistratura di Reggio Emilia ha disposto molteplici sequestri di beni mobili e immobili a carico di mafiosi e presunti mafiosi per centinaia di milioni di euro;

   a distanza di soli 9 giorni dall'allarme bomba al tribunale di Reggio Emilia del 20 novembre 2019, annunciato con una telefonata anonima al centralino del comando dei vigili del fuoco, un nuovo allarme è scattato il 29 novembre;

   il palazzo di giustizia è stato nuovamente evacuato. Le attività del tribunale sono state sospese. In tribunale c'erano pochi processi in corso, tra i quali proprio quello in assise sugli omicidi di ’ndrangheta del 1992 –:

   se, alla luce della persistente situazione di elevato rischio per la sicurezza e l'incolumità pubbliche, il Governo non intenda adottare le iniziative di competenza per:

    a) intensificare le misure di sicurezza per il tribunale di Reggio Emilia, parificandole a quelle adottate durante la celebrazione del processo «Aemilia»;

    b) disporre un presidio permanente di forze di polizia attorno al palazzo di giustizia, a tutela del personale amministrativo, del corpo magistratuale, dell'avvocatura e di tutta l'utenza che, quotidianamente, frequenta quel palazzo;

    c) rendere noto lo stato delle misure di protezione adottate in favore dei magistrati di cui in premessa, nonché garantire il rinnovo delle stesse, nell'ipotesi di perdurante pericolo per l'incolumità dei magistrati stessi e dei loro familiari;

    d) adottare adeguate misure di sicurezza in favore dei professionisti ai quali è affidata la gestione dei beni sequestrati alle mafie in Emilia Romagna, garantendone la massima tutela.
(4-04226)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

procedura speciale

magistrato