ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 263 del 20/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: RIPANI ELISABETTA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/11/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04124
presentato da
RIPANI Elisabetta
testo di
Mercoledì 20 novembre 2019, seduta n. 263

   RIPANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   come tutti gli anni anche per il 2019 è partito — dal 16 settembre al 15 ottobre — il fermo biologico che riguarda l'alto Tirreno, da Civitavecchia a Imperia;

   i pescherecci dovranno rispettare, entro il 31 dicembre 2019, ulteriori giorni di blocco, che vanno da 7 a 17 giorni, a seconda dalla zona di pesca di iscrizione;

   sulla base dei dati Coldiretti Impresapesca la pratica del fermo biologico non ha risposto alle esigenze della sostenibilità delle principali specie «target» della pesca nazionale, considerato il peggioramento dello stato delle risorse dopo 35 anni di fermo pesca;

   l'istituto del fermo biologico, viceversa, ha determinato rilevanti ripercussioni sull'intero comparto ittico, sullo stato economico delle imprese e sui redditi dei lavoratori del settore, determinato dal crollo della produzione, con conseguente chiusura di molte imprese e ripercussioni su migliaia posti di lavoro; infatti, mentre i pescatori sono costretti a tenere in porto le loro imbarcazioni, il consumo del pesce non subisce riduzioni, ma si orienta verso prodotti di importazione e surgelati;

   forti ricadute si sono verificate ineluttabilmente sulle economie locali: come evidenziato in un recente articolo di un quotidiano locale della Maremma dal rappresentante regionale di Federpesca, Roberto Manai, l'esito del fermo pesca è stato disastroso per le imprese locali, che sempre più numerose hanno deciso di abbandonare l'attività, con una riduzione della flotta del 60 per cento circa in Toscana, nonché la chiusura sulla costa tirrenica di circa 4.000 aziende con riferimento alla sola pesca a strascico;

   lo «stop» imposto alle imprese operanti nella zona marittima antistante la fascia costiera di Grosseto non ha, infatti, impedito l'arrivo di grandi motopesca da altri compartimenti che hanno pescato durante tutto il periodo del fermo con mezzi molto più potenti rispetto a quelli della locale flotta, depauperando il patrimonio ittico della Toscana, costato scelte difficili ed onerose ai pescatori;

   la situazione attuale, già grave per l'intero settore della pesca italiano, è ulteriormente minacciata dalla prossima entrata in vigore (gennaio 2020) del regolamento (UE) 2019/1022 del Parlamento europeo e del Consiglio;

   il regolamento europeo dovrebbe prevedere l'estensione della durata del fermo pesca da 1 a 3 mesi, l'aumento della distanza che le imbarcazioni devono tenere dalla costa da 1 miglio e mezzo a prescindere dalla profondità alle 3 miglia se profondità inferiore a 50 metri, oppure a 6 miglia con 100 metri di profondità;

   gli indennizzi a favore dei pescatori previsti per il periodo in cui si effettua il fermo pesca non rispondono alle esigenze dei lavoratori, arrivano in ritardo e non appaiono adeguati –:

   se non ritenga di dover assumere, almeno dal 2020, iniziative di natura diversa dal fermo biologico che, senza pregiudicare il prioritario valore di sostenibilità ambientale, possano tutelare i legittimi e non meno significativi interessi economico sociali delle imprese e dei marittimi imbarcati;

   se non intenda adottare iniziative per procedere alla determinazione di un plafond di giornate di pesca annuali consentite, la cui gestione debba avvenire in base alla responsabile autodeterminazione aziendale;

   se non intenda adottare iniziative per individuare forme compensative, attraverso strumenti di sostegno integrativo al reddito o altre forme indennitarie, che sostengano adeguatamente l'ulteriore contenimento dello sforzo di pesca.
(4-04124)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

economia aziendale

arresto

cessazione d'attivita'