ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04121

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 262 del 19/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 19/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 19/11/2019
Stato iter:
22/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2021
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2021

CONCLUSO IL 22/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04121
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Martedì 19 novembre 2019, seduta n. 262

   UNGARO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in data 19 ottobre 2019 per tramite di una missiva indirizzata all'interrogante è stata segnalata la questione di un cittadino – R.S.M. – avente doppia cittadinanza italiana e bangladese, rientrato in Italia dopo aver ricevuto convocazione da parte del Ministero dell'interno circa la comunicazione K.100494720 sul ritiro del decreto del Presidente della Repubblica di concessione della cittadinanza italiana per carenza documentale;

   al suo arrivo il signor R.S.M. all'aeroporto di Fiumicino sarebbe stato bloccato dalla polizia di frontiera; gli sarebbe stato ritirato il passaporto e dopo dodici ore sarebbe stato rimpatriato in Gran Bretagna e posto sotto custodia dagli agenti di Sua Maestà che, dopo avergli ritirato i documenti già rilasciati per la sua residenza nel Regno Unito, avrebbero iniziato l’iter per il rimpatrio in Bangladesh;

   nel verbale della polizia di frontiera italiana sarebbe emerso che il passaporto sarebbe stato cancellato senza alcuna informazione dalle autorità nazionali;

   il caso ha evidentemente scosso la comunità italo-bangladese, anche perché il soggetto in questione è incensurato ed è lavoratore e capofamiglia in Gran Bretagna dopo esserlo stato per anni in Italia e senza documenti risulta in effetti un clandestino in entrambi i Paesi;

   gli appartenenti alla comunità bangladese dopo indagini interne al loro gruppo nazionale, sia in Regno Unito che in Italia, avrebbero sollevato dubbi sul rilascio dell'autentica dell'atto di nascita e del nulla osta penale da parte di un'agenzia incaricata dal consolato di Dhaka, temendo la revoca di oltre tremila domande presentate dalla comunità italo-bangladese;

   con il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito dalla legge 1° dicembre 2018 n. 132, il tempo dell’iter per l'acquisizione cittadinanza italiana è stato raddoppiato da due a quattro anni e la missione consolare italiana in Bangladesh richiederebbe l'autentica dei documenti per il rilascio del visto di accesso in Italia per tramite di un'agenzia pratiche in loco convenzionata con il Consolato Generale di Dacca;

   a detta del cittadino respinto la Polizia di Frontiera avrebbe contestato la bontà dei documenti prodotti per l'ottenimento del visto invalidando il passaporto –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della questione e se, anche per tutelare la comunità italo-bangladese residente in Italia, intendano chiarire – per quanto di competenza – le circostanze che hanno portato al citato respingimento e se presso il consolato generale italiano in Bangladesh si siano registrati casi di irregolarità documentale per il rilascio del visto di entrata in Italia a cittadini bangladesi.
(4-04121)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 455
4-04121
presentata da
UNGARO Massimo

  Risposta. — La falsificazione di percezioni, timbri e firme di funzionari applicate su certificati di nascita e certificati penali presentati da cittadini bengalesi al momento della richiesta di acquisizione della cittadinanza italiana è un fenomeno diffuso. A fronte delle numerose richieste che pervengono dal Ministero dell'interno, prefetture, questure, comuni e da altre sedi estere, l'ambasciata a Dhaka è costantemente impegnata nelle procedure di accertamento.
  Con riguardo, invece, alle procedure di rilascio dei visti, l'ambasciata a Dhaka, a seguito di gara ufficiale, ha assegnato l'incarico di ricevere le pratiche di visto e le richieste di legalizzazione della documentazione amministrativa, esclusivamente alla società di
outsourcing «VFS». Questa società potrebbe essere la «agenzia pratiche in loco» a cui accenna l'interrogazione parlamentare. Tuttavia, non è possibile escludere la presenza di numerosissimi altri intermediari a cui i cittadini bengalesi spesso si affidano e che millantano di essere autorizzati a trattare le pratiche di visto, pur non avendone alcun titolo.
  Come nel caso delle pratiche di cittadinanza, anche nelle domande di visto la presentazione di documenti falsi in Bangladesh è costante e pressoché inarrestabile. Essa porta regolarmente al diniego del visto, quantificabile in circa il 10 per cento delle richieste di visto nazionale e circa l'80 per cento delle richieste di visto Schengen.
  Sul caso da Lei richiamato, il Ministero dell'interno ha comunicato che il cittadino bangladese Mizanur Rahaman Shekh, regolare sul territorio nazionale dal 7 luglio 2003, ha ottenuto il 10 luglio 2012 un permesso per soggiornanti di lungo periodo con scadenza a tempo indeterminato, rilasciato dal Questore di Roma. Il 2 dicembre 2014 ha presentato alla Prefettura di Roma l'istanza per acquisire lo
status di cittadino italiano ai sensi dell'articolo 9, lettera f) della legge n. 91 del 1992 e il 3 febbraio 2017 ha prestato, giuramento presso l'Ufficio dello Stato civile del comune di Guidonia Montecelio a seguito della concessione della cittadinanza italiana, come da decreto del Presidente della Repubblica datato 19 agosto 2016. Il 25 febbraio 2019, con comunicazione tramite sistema informatico dedicato l'Ufficio centrale cittadinanza del Ministero dell'interno ha trasmesso alla prefettura di Roma il decreto del Presidente della Repubblica n. K10/494720 del 4 febbraio 2019, relativo all'annullamento della cittadinanza italiana al Signor Shek e ha richiesto l'adozione dei conseguenti provvedimenti amministrativi. Le immediate ricerche dell'interessato da parte dell'ufficio immigrazione della questura di Roma, indirizzate soprattutto sul comune di residenza di Guidonia Montecelio, non hanno avuto esito e il signor Shekh è risultato irreperibile. Il 2 settembre 2019, alle ore 19.20, Rahaman Shekh è stato identificato dal personale dell'ufficio di Polizia aerea presso l'aeroporto di Roma Ciampino, proveniente da Stansted (Londra) con volo FR3072. Al termine degli accertamenti di rito, il predetto è stato respinto alla frontiera di provenienza (Londra) con il contestuale ritiro dei documenti italiani.
  Successivamente al rimpatrio, il 18 dicembre 2019 Rahaman Shekh ha presentato istanza di rilascio del permesso di soggiorno presso l'ufficio immigrazione della questura di Roma, L'istanza è stata avanzata per motivi familiari in quanto i figli minori dell'istante hanno mantenuto la cittadinanza italiana. In particolare, l'interessato ha prodotto tre certificati di cittadinanza italiana rilasciati dal comune di Guidonia Montecelio (RM) relativi ai propri figli minori di 10, 9 e 5 anni. Al termine dell'istruttoria, il richiedente ha ottenuto il permesso di soggiorno di lungo periodo per lavoro subordinato, con validità a tempo indeterminato. Il 30 gennaio 2020 l'ufficio immigrazione ha rilasciato anche alla moglie il permesso di soggiorno di lungo periodo, con scadenza indeterminata per motivi familiari. La Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze del Dipartimento delle libertà civili e l'immigrazione, con nota del 30 gennaio 2020, ha espresso il proprio parere sulla vicenda, ritenendo che il provvedimento di annullamento dei decreti di concessione della cittadinanza italiana sia applicabile solo al diretto interessato e non ai figli minori, in considerazione del principio di salvaguardia delle loro posizioni giuridiche e della tutela superiore del minore, assicurata dagli articoli 7 e 8 della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata dall'Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176. Inoltre, in considerazione della cittadinanza italiana dei figli minori di Rahaman Shekh, la Direzione centrale ha richiesto all'ufficio passaporti della questura di Roma e al Commissariato di Polizia di Tivoli, competente per il luogo di residenza degli interessati, di valutare l'opportunità di riconsegnare i passaporti italiani ai predetti minori. I documenti di espatrio italiani, ritirati dalla Polizia di frontiera di Ciampino nel settembre 2019, erano stati revocati in modo irreversibile dai sistemi informatici.
  Il 4 agosto 2020 i tre minori hanno quindi ottenuto un nuovo passaporto italiano, dal commissariato di polizia di Tivoli.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica dei visti

passaporto

consolato