ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 256 del 11/11/2019
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/00620
Firmatari
Primo firmatario: FONTANA ILARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/11/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/11/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/11/2019
Stato iter:
22/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2019

CONCLUSO IL 22/12/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04069
presentato da
FONTANA Ilaria
testo di
Lunedì 11 novembre 2019, seduta n. 256

   ILARIA FONTANA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia è stata oggetto in passato di procedura di infrazione europea per l'applicazione degli articoli 3, 4, 5 e 10 della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane;

   l'articolo 3 della direttiva stabilisce che tutti gli agglomerati siano dotati di impianti di depurazione delle acque reflue urbane;

   l'articolo 4 della direttiva stabilisce ulteriormente che le acque reflue siano sottoposte anche a trattamento secondario;

   l'articolo 5 della direttiva stabilisce che gli Stati membri devono individuare le aree sensibili ai sensi del relativo allegato II, nelle quali gli scarichi dovranno essere sottoposti a trattamenti più spinti di quelli previsti al precedente articolo 4;

   le acque reflue urbane dell'agglomerato di Civita Castellana confluiscono nell'area sensibile della riserva naturale di Nazzano Tevere-Farfa, attraversata dal fiume Tevere e sulla quale insiste un lago formatosi a seguito della realizzazione di una diga nel medio corso del fiume;

   per le ragioni espresse, l'agglomerato di Civita Castellana è stato inserito nella procedura di infrazione dell'Unione europea n. 2034 del 2009, per la non conformità a tutti e tre gli articoli 3, 4, e 5 della suddetta direttiva;

   con determinazione dirigenziale G15456 del 2017 la regione Lazio ha provveduto ad affidare la verifica preventiva della progettazione delle opere di collettamento dei poli di Civita Castellana, Sutri e Vignanello;

   le opere di depurazione delle acque fognarie, relative al polo di Civita Castellana a servizio anche dei comuni di Carbognano, Fabrica di Roma, Corchiano, Nepi, Castel S. Elia, Faleria e Calcata, sono ad oggi parzialmente terminate per quanto concerne il sistema depurativo, mentre non sono state più finanziate dalla regione Lazio, le necessarie opere di collettamento dai territori comunali interessati al centro depurativo di Civita Castellana;

   ad oggi, il depuratore costruito e funzionante, riceve soltanto un terzo degli scarichi fognari di Civita Castellana, e nulla dai comuni inizialmente previsti in progetto, lavorando di gran lunga al di sotto della propria potenzialità;

   a norma del capo VIII del decreto legislativo n. 300 del 1999, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio sono attribuite la tutela delle risorse idriche e la relativa gestione, la sorveglianza, il monitoraggio e il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e all'impatto sull'ambiente, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione delle violazioni compiute in danno all'ambiente –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo abbia adottato o intenda adottare e con quali tempistiche per assicurare il completamento delle opere in questione, alla luce delle procedure di infrazione in corso.
(4-04069)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Domenica 22 dicembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 281
4-04069
presentata da
FONTANA Ilaria

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si precisa che per il sistema fognario-depurativo – incluso nel processo verticale del Servizio idrico integrato (S.I.I.) composto da acquedotto, fognatura e depurazione – la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli enti di governo d'ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del piano d'ambito – il compito di condurre le attività di ricognizione delle infrastrutture, programmazione degli interventi e redazione di un piano economico finanziario.
  Si fa presente, altresì, che ogni due anni gli Stati membri inviano alla Commissione europea informazioni di dettaglio sullo stato di attuazione della direttiva 91/271/CEE negli agglomerati con carico generato uguale o superiore a 2.000 abitanti equivalenti attraverso la compilazione di apposito questionario.
  Sulla base delle informazioni inserite dalla Regione Lazio, in data 15 giugno 2018, sul database in argomento per l'agglomerato di Civita Castellana, relative alla situazione al 31 dicembre 2016, emerge che tutti i reflui dell'agglomerato, avente un carico generato pari a 15.000 abitanti equivalenti, sono raccolti in rete fognaria; il 74,7 per cento del carico generato (11.200 abitanti equivalenti) è trattato conformemente ai requisiti della direttiva presso l'impianto di depurazione denominato «Centro storico» avente una capacità organica di progetto pari a 20.000 abitanti equivalenti e tipologia di trattamento secondaria e più spinta per la rimozione di azoto e fosforo; il restante 25,3 per cento, corrispondente a circa 3.800 abitanti equivalenti, attualmente, non risulta trattato presso alcun impianto di depurazione.
  Proprio in ragione di tale non completo trattamento dei reflui ai sensi degli articoli 4 e 5 della direttiva 91/271/CEE, l'agglomerato in argomento è oggetto della procedura d'infrazione n. 2017/2181, avviata dalla Commissione europea nei confronti dello Stato italiano nel maggio 2018.
  Per dare riscontro alla citata procedura, la Regione Lazio ha comunicato che «L'agglomerato è servito da un impianto di depurazione, adeguato con fondi regionali al fine di essere in grado di trattare tutti i reflui urbani prodotti nell'agglomerato. Al completamento delle lavorazioni in corso verranno eliminati e collettati gli scarichi non a norma presenti. Con D.G.R. n. 722/2006 la Regione Lazio ha, infatti, finanziato interventi di adeguamento sia del depuratore di Civita Castellana che del sistema fognario afferente, per un importo complessivo di euro 5.970.000,00. I lavori sono stati tutti completati, ad eccezione delle lavorazioni relative ad un attraversamento ferroviario di una delle dorsali fognarie previste in progetto. Tali lavorazioni, subordinate all'ottenimento della necessaria autorizzazione da parte di ATAC (già richiesta da parte del Comune di Civita Castellana), sono previste terminare entro tre mesi dall'ottenimento della stessa autorizzazione. La data prevista per il raggiungimento della conformità è il 31 dicembre 2019».
  È opportuno, inoltre, segnalare che, ai sensi dell'articolo 4-septies della recente legge 14 giugno 2019, n. 55 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici», l'operato del Commissario straordinario unico, di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 243 del 2016 (convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18), è stato esteso anche alle altre due procedure d'infrazione in materia di acque reflue urbane, ivi compresa la procedura n. 2017/2181 in argomento.
  Tale previsione è stata finalizzata ad evitare l'aggravamento delle procedure medesime. Si precisa, al riguardo, che, fino ad oggi, l'operato del Commissario straordinario unico è stato circoscritto agli interventi relativi agli agglomerati oggetto delle procedure d'infrazione in materia di acque reflue urbane già interessate da Sentenze di condanna da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea (cause C 251/17 e C 85/13).
  Alla luce delle informazioni acquisite, tenuto conto della rilevanza del tema in argomento, si rassicura, comunque, che le problematiche evidenziate sono tenute in debita considerazione da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che, per quanto di competenza, continuerà a svolgere le proprie attività di monitoraggio e sollecito, tenendosi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona urbana

potere di controllo

zona sensibile