ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 253 del 06/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: FRAILIS ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/11/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/11/2019
Stato iter:
24/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2020
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/07/2020

CONCLUSO IL 24/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04030
presentato da
FRAILIS Andrea
testo di
Mercoledì 6 novembre 2019, seduta n. 253

   FRAILIS. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di settembre 2019 si è svolto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un incontro nel quale si è raggiunto un accordo sulla base della legge n. 198 del 2018 per quanto riguarda la cassa integrazione per cessata attività per 12 mesi per 212 lavoratori della Contship di Cagliari;

   il trattamento di cassa integrazione guadagni non è ancora in pagamento e si ha motivo di ritenere che l'Inps non abbia ancora ricevuto le necessarie disposizioni dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

   nel contempo, l'autorità portuale di sistema della Sardegna ha predisposto una gara internazionale per riassegnare la concessione della banchina del porto ad altro soggetto. La Contship non ha ancora lasciato il porto, pur essendo già stata revocata la concessione;

   il periodo dei 12 mesi in cassa integrazione dovrebbe essere utile per trovare una soluzione atta a garantire questi posti di lavoro;

   si sta ragionando su diverse possibilità quali, ad esempio, una zona franca doganale interclusa, ma la realizzazione è impedita da un vincolo paesaggistico che comunque risale all'anno 1967. Altre soluzioni riguardano l'istituzione di una zona economica speciale (Zes) sulla quale finora non si sono registrati sviluppi. Sembrerebbe poi che le azioni di bunkeraggio (rifornimento navi presso rada della raffineria della Saras) stiano procedendo, anche se si tratta di navi container che non si fermano a Cagliari (tranne qualcuna diretta alla Grendi), essendo il porto canale per il movimento merci, ormai fermo;

   al momento, non sembrano quindi esserci soluzioni praticabili, anche se il 30 settembre 2019 l'assessore regionale del lavoro ha convocato le federazioni di categoria per fare il punto sui percorsi di attuazione dell'accordo firmato anche con Aspal sulle politiche attive del lavoro e le parti sindacali, il 3 settembre, hanno chiesto l'attivazione di un tavolo di confronto al Ministero dello sviluppo economico –:

   se i Ministri interrogati intendano adoperarsi per affrontare la situazione sopra descritta, convocando più presto possibile un tavolo di confronto con tutti gli interessati.
(4-04030)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 24 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 379
4-04030
presentata da
FRAILIS Andrea

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento alla situazione di crisi della società «Contship Italia S.p.a.».
  Sulla questione si rappresenta che, presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, è stato già istituito un tavolo di crisi sulla società «Porto Industriale Cagliari S.p.a.», del gruppo «Contship Italia S.p.a.», che gestisce il porto industriale di Cagliari.
  Al primo incontro del tavolo, tenutosi in data 31 luglio 2019, hanno preso parte rappresentanti dei tre Ministeri coinvolti (Mise, Mit, e Mlps), dell'assessorato al lavoro della regione Sardegna, della società «Porto Industriale Cagliari S.p.a.», nonché le sigle sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL trasporti, UGL mare e trasporti, USB lavoro privato, nazionali e territoriali, unitamente alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU).
  Durante l'incontro, i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico hanno sollevato perplessità sulla scelta aziendale di avviare la procedura di licenziamento collettivo, obiettando che tale scelta avrebbe interferito con l'individuazione di una soluzione alla crisi. Pertanto, l'azienda è stata invitata a valutare la percorribilità del trattamento di integrazione salariale per crisi aziendale, introdotto dal decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, al fine di tutelare i dipendenti in attesa di una ricerca di una soluzione solida e condivisa tra le parti.
  In quella stessa occasione, il delegato del consiglio di amministrazione mise in evidenza che da diversi anni l'azienda è costretta a registrare una sistematica contrazione del fatturato, generata dalla crisi profonda del settore del
transhipment. Da qui la scelta di avviare la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 210 dipendenti impiegati nel porto di Cagliari e di cessare l'attività.
  L'azienda si dichiarò, tuttavia, disponibile a valutare la proposta avanzata dal Ministero dello sviluppo economico relativamente alla possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali. La cassa straordinaria prevista dall'articolo 44 del citato decreto-legge n. 109 del 2018 avrebbe consentito, infatti, di mettere in sicurezza i lavoratori per altri 12 mesi, lasciando il tempo di cercare una soluzione che avrebbe permesso di rilanciare le attività del porto di Cagliari nonché di individuare potenziali investitori e promuovere un progetto di reindustrializzazione.
  Il secondo incontro del tavolo di crisi in parola ha avuto luogo il 19 novembre 2019. In apertura l'azienda ha rappresentato di aver accolto la proposta del Ministero dello sviluppo economico di utilizzare lo strumento della cassa integrazione per cessazione dell'attività. Questa scelta ha dunque permesso di fronteggiare l'emergenza, salvaguardare i 210 lavoratori, nonché di verificare la presenza di possibili investitori interessati a rilanciare lo scalo portuale di Cagliari. A tal fine, l'autorità portuale ha comunicato che indirà una
call internazionale, per estendere la ricerca di potenziali investitori oltre i confini nazionali ed unionali.
  In conclusione di riunione, il Ministero dello sviluppo economico si è impegnato a verificare che il porto di Cagliari venga inserito tra le zone economiche speciali (ZES).
  In proposito, si informa che il Ministro per il Sud e la coesione territoriale ha riferito che sono in corso le interlocuzioni istituzionali previste dalla legge per l'approvazione del piano strategico predisposto dalla regione Sardegna. Il Ministro per il Sud conferma, inoltre, che il polo di Cagliari incluso nel progetto di piano strategico è costituito dal porto commerciale e dallo scalo industriale (noto come Porto Canale).
  In conclusione, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico sta monitorando la situazione e sta lavorando nella direzione auspicata dall'interrogante, al fine di inserire il porto di Cagliari tra le Zone economiche speciali (ZES) e di salvaguardare, nell'ambito delle proprie competenza, i lavoratori coinvolti dalla crisi in parola.

Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

cassa integrazione

sicurezza del posto di lavoro