ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03869

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 242 del 21/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/10/2019
Stato iter:
25/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/02/2020

CONCLUSO IL 25/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03869
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo di
Lunedì 21 ottobre 2019, seduta n. 242

   CARETTA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il carcere «Filippo del Papa» (Casa circondariale di Vicenza) è una struttura di massima sicurezza a celle singole concepita per ospitare detenuti condannati o imputati di reati di mafia, poi adibita a casa circondariale;

   si tratta di un istituto penitenziario caratterizzato da uno stato di sovraffollamento cronico che non è calato nell'ultimo periodo. Nonostante l'apertura di una nuova area detentiva, inaugurata di recente, alcune sezioni restano inabitate a causa della carenza di personale. Infatti, assieme al sovraffollamento, quello delle risorse umane nell'ambito del reparto di polizia penitenziaria è un problema che contribuisce a rendere le condizioni di lavoro problematiche e ad elevato rischio di stress lavoro correlato. Difficoltosi sono anche l'avvio e il mantenimento di progetti educativi per i ristretti; in particolare, per quanto riguarda i corsi scolastici, le aule disponibili sono poco capienti e non coprono l'esigenza della struttura;

   infatti, i detenuti presenti ad oggi sono 315, ed in arrivo si prevedono altri 100 detenuti ad alta sicurezza di cui 36 già assegnati e di prossimo arrivo. Dunque, la stima dei detenuti complessiva è di 420 presenze (270 comuni, 100 AS3, e 50 collaboratori di giustizia). L'organico di polizia penitenziaria ad oggi conta di 190 unità amministrate e, visto il numero ingente di detenuti presenti e di prossimo arrivo, la carenza stimata di personale è di circa 60 unità, prevalentemente nel ruolo ispettori e sovrintendenti;

   nella struttura manca un direttore titolare; l'attuale direttore reggente assicura la sua presenza per soli due giorni a settimana; mancano due direttivi del Corpo di polizia penitenziaria, ed il dirigente/comandante del reparto è costretto a svolgere i propri compiti di coordinamento della polizia penitenziaria senza l'ausilio di un vice comandante e di ruoli intermedi;

   la carenza d'organico ha creato chiaramente enormi disagi al personale dipendente del carcere soprattutto in relazione alla cosiddetta «sorveglianza dinamica» e all'introduzione del sistema a «custodia aperta». La polizia penitenziaria, infatti, non è più chiamata ad attuare un controllo statico sulla popolazione detenuta, ma piuttosto un controllo incentrato sulla conoscenza e sull'osservazione della persona detenuta. Tale sistema comporta una più difficile possibilità di controllo effettivo delle sezioni, che viene decisamente aggravata quando il personale non è sufficiente come in questo caso;

   alle carenze di organico suddette e al sovraffollamento detentivo della casa circondariale, si aggiungono altre problematiche strutturali che affliggono l'intero carcere, fra le quali si ricordano: la caserma agenti fatiscente e priva di docce in camera, l'inadeguatezza dei sistemi di videosorveglianza che appaiono insufficienti a garantire la vigilanza dei detenuti e della struttura e il mancato funzionamento dei sistemi di antiscavalcamento e antintrusione; la vetustità degli automezzi del Corpo; la mancanza di automezzi blindati per il trasporto di detenuti ad alta sicurezza;

   è arrivato il momento di tutelare la categoria della polizia penitenziaria. Tali agenti svolgono, infatti, un lavoro cruciale e a tratti molto rischioso, un lavoro che spesso, in relazione alla configurazione a giudizio dell'interrogante, erronea del reato di tortura, li espone a minacce di ritorsione e vendetta;

   le problematiche precedentemente esposte devono trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, per evitare che la situazione degeneri e porti a complicazioni e conseguenze gravissime –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda, per quanto di competenza, assumere iniziative volte ad incrementare l'organico di polizia penitenziaria della casa circondariale di Vicenza, al fine di garantire la sicurezza della struttura e il rispetto dei diritti soggettivi degli agenti penitenziari, in connessione con l'imminente incremento della popolazione detentiva;

   in che modo intenda intervenire per risolvere le molteplici criticità strutturali di cui soffre il carcere «Filippo del Papa», in modo tale da rendere più sicuro e vivibile l'intero complesso.
(4-03869)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 febbraio 2020
nell'allegato B della seduta n. 311
4-03869
presentata da
CARETTA Maria Cristina

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento alle condizioni di sovraffollamento della popolazione detenuta, in cui versa il carcere «Filippo del Papa» di Vicenza, alle scoperture dell'organico di polizia penitenziaria ivi in servizio, nonché alle criticità strutturali dell'edificio ed alla vetustà degli automezzi a disposizione del corpo, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda, per quanto di competenza, assumere iniziative volte a incrementare l'organico di polizia penitenziaria ivi in servizio, al fine di garantire la sicurezza dell'istituto e il rispetto dei diritti soggettivi degli agenti penitenziari che vi lavorano, anche in vista dell'imminente incremento della popolazione detenuta, e in che modo intenda intervenire per risolvere le molteplici criticità strutturali di cui soffre il carcere «Filippo del Papa» in modo tale da rendere più sicuro e vivibile l'intero complesso.
  Va considerato in premessa che alla data del 9 dicembre 2019, presso l'istituto di Vicenza sono presenti un totale di 390 detenuti, rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi 286 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 149,43 per cento, come tale effettivamente superiore alla media nazionale che si attesta attorno al 128 per cento.
  Allo stato, diversamente da quanto rappresentato dall'interrogante nell'atto di sindacato ispettivo in esame, non risultano sezioni inoccupate a causa della carenza degli organici del corpo, ma 22 camere di pernottamento indisponibili (corrispondenti a complessivi 25 posti detentivi), poiché oggetto di atti vandalici da parte di detenuti e per le quali sono state avviate le relative procedure per il ripristino.
  Per quanto riguarda il tasso di detenuti stranieri particolarmente elevato (199 rispetto ai 191 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i Paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in tempi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capo Verde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo con Paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflattiva si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri
ex articolo 16, comma 5, del decreto legislativo n. 286 del 1998 (T.U. Immigrazione) verso i Paesi d'origine, velocizzandone le procedere di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  Sempre al fine di una razionalizzazione in chiave deflattiva dei flussi demografici, va dato atto della costante attività di monitoraggio effettuata da questo Ministero, propedeutica e funzionale all'adozione di provvedimenti di trasferimento dei detenuti con finalità perequativa.
  In questa direzione, per quanto qui rileva, nel periodo compreso fra il 1° gennaio ed il 29 ottobre, la casa circondariale di Vicenza ha beneficiato, complessivamente, di 37 provvedimenti di trasferimento di detenuti verso altre sedi,
infra ed extra distretto.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica del personale di polizia penitenziaria, va evidenziato che le maggiori scoperture presso la struttura di in argomento si registrano nel ruolo dei sovrintendenti, in parte compensate, quanto meno dal punto di vista numerico, dagli esuberi nel ruolo degli agenti assistenti.
  In ogni caso, anche nell'ottica di un riequilibrio funzionale, va ricordato che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile del corpo, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis) del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa circondariale di Vicenza che, comunque, va ricordato, lo scorso mese di luglio ha già usufruito di un incremento di 32 unità ed è stata altresì individuata come sede di destinazione di uno degli 80 vincitori del concorso per vice commissario, a cui prima si è fatto cenno, con funzioni di vice comandante di reparto.
  Per quanto riguarda la scopertura del posto di direttore, fermo restando che la direzione dell'istituto penitenziario risulta comunque assicurata con incarichi temporanei di reggenza, va chiarito che il 5 luglio 2019, è stata avviata la procedura per il conferimento degli incarichi dirigenziali, ai sensi dell'articolo 4 del decreto ministeriale 28 settembre 2016, relativa ai posti di funzione di direttore titolare rimasti vacanti all'esito delle suddette procedure, tra cui, il posto di funzione della casa circondariale di Vicenza.
  In termini più generali, va dato atto che è in corso di emanazione il decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per l'individuazione delle modalità e dei criteri per l'assunzione di 35 dirigenti di istituto penitenziario, di livello dirigenziale non generale, elevati a 45, per effetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 giugno 2019.
  Si tratta, all'evidenza, di un ulteriore canale che consentirà di colmare le scoperture di cui, in tale ruolo, tuttora risentono vari istituti del Paese.
  Per quanto attiene alle criticità strutturali che più direttamente impattano sulla sicurezza della casa circondariale di Vicenza, sono attualmente allo studio sia un progetto per la realizzazione dell'impianto di protezione perimetrale sul muro di cinta e dell'impianto di videosorveglianza delle aree esterne mediante impiego di telecamere termiche, sia l'ipotesi alternativa di una soluzione di protezione perimetrale basata sull'impiego di sistemi
radar.
  Per quanto attiene, invece, alla caserma agenti, allo stato, dalle articolazioni periferiche interessate non risultano segnalazioni recenti circa criticità di particolare rilevanza.
  Con specifico riguardo al parco automezzi, l'istituto in argomento consta di 20 veicoli (di cui 14 adibiti al trasporto dei detenuti), 4 autovetture in versione radiomobile e 2 autovetture per i servizi ordinari, ma va dato atto che 2 automezzi protetti per il trasporto dei detenuti risultano in «fermo meccanico».

  Precisato, comunque, che il provveditorato regionale del triveneto, qualora rilevi carenze e criticità di mezzi di trasporto, interviene in anticipo, trasferendo e riorganizzando le risorse presenti nel proprio distretto di competenza, va detto che è in corso un progetto per l'ottimizzazione della spesa relativa al rinnovo del parco veicoli per il Corpo di polizia penitenziaria, nonché la sostituzione dei veicoli «leggeri» per il trasporto dei detenuti e del parco automezzi adibiti ai servizi istituzionali.
  Le procedure per l'acquisizione dei beni verranno espletate ricorrendo, ove possibile, al mercato delle «convenzioni Consip» e all'evidenza pubblica a livello europeo.
  In particolare, per raggiungere l'obiettivo di rinnovare il parco automezzi e soddisfare le necessità dei servizi istituzionali del corpo di polizia penitenziaria, nel corso degli anni 2018/2019 sono stati immatricolati 628 automezzi, mentre per il corrente anno sono state definite le procedure per l'approvvigionamento di altri 331 automezzi.
  Sempre nell'ottica di corrispondere all'esigenza di innalzare il livello di sicurezza generale delle strutture detentive, va dato atto dell'avvio di attività per la dotazione di innovativi equipaggiamenti atti al contenimento senza pregiudizio per l'operatore penitenziario, come prodotti antitaglio e nuovi giubbotti antiproiettile, ed è attualmente allo studio l'adozione, per l'anno venturo, di altri presidi di sicurezza, come prodotti paracolpi, scudi curvi e maschere facciali.
  Nel medesimo solco si iscrive l'inclusione, nel programma di edilizia penitenziaria 2019, di lavori di adeguamento degli impianti tecnologici di sicurezza.
  Allo stesso obiettivo corrisponde la dotazione di strumenti per il rilevamento di cellulari introdotti illecitamente e la schermatura della loro ricezione, nonché lo studio dell'impiego delle nuove tecnologie dei sistemi
radar di derivazione militare nella progettazione e nel finanziamento di impianti perimetrali esterni ed impianti interni di videosorveglianza ed allarme.
  Co-essenziali all'innalzamento del livello di sicurezza in contesto detentivo, risultano le iniziative messe in campo per potenziare, dal punto di vista strumentale, la vigilanza sul materiale in ingresso all'interno degli istituti penitenziari.
  A tal fine, sono stati da poco distribuiti 40
jammer, mentre 40 metal detector, 90 apparecchiature a raggi x e 65 rilevatori portatili di cellulari, tutti recentemente acquistati, sono in corso di installazione ed altri 200 rilevatori sono in fase di acquisto.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

tensione mentale

stabilimento penitenziario