ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03849

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 241 del 18/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 17/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/10/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03849
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Venerdì 18 ottobre 2019, seduta n. 241

   RAMPELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   a giugno 2017, l'Istat ha pubblicato un report riguardante il trasferimento all'estero, nel triennio 2015-2017, della produzione di imprese italiane in cui emerge che circa 700 imprese abbiano delocalizzato attività o funzioni precedentemente svolte in Italia; di queste, il 69,3 per cento ha trasferito attività sussidiarie o di supporto, il 43,4 per cento invece l'attività principale;

   l'articolo 1, comma 60, della legge n. 147 del 2013 (legge di bilancio 2014) stabilisce che le imprese beneficiare di contributi pubblici che abbiano deciso di delocalizzare entro 3 anni dalle concessioni – con una riduzione del personale di almeno il 50 per cento – perdano ogni contributo statale, con l'obbligo di restituire quanto ricevuto;

   gli articoli 5, comma 1 e 2, e 6, comma 1, del decreto-legge n. 87 del 2018 (cosiddetto decreto dignità), successivamente convertito in legge, introducono tre norme sanzionatorie per chi delocalizza prima che siano trascorsi 5 anni dal beneficio economico, prevedendo non solo la sua revoca ma anche una multa dal doppio al quadruplo di quanto ricevuto; le tempistiche e le modalità sanzionatorie dovrebbero essere individuate dalle singole amministrazioni;

   da un'inchiesta del quotidiano nazionale Il Sole 24 Ore, («Al Mise 158 crisi ma il rilancio non decolla» del 2 luglio 2019), risultano aperti al Ministero dello sviluppo economico almeno 158 tavoli di crisi: un tavolo su cinque riguarda aziende che in parte o del tutto sono state interessate da cessazione di attività in Italia per delocalizzare all'estero;

   da un report redatto dall'Osservatorio indipendente CheckPoint Promesse sulle delocalizzazioni in Italia, redatto a seguito di una richiesta di accesso civico generalizzato indirizzata al Ministero dello sviluppo economico (concernente i casi di applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 60, della legge n. 147 del 2013 e articoli 5, commi 1 e 2, e 6, comma 1, del decreto-legge n. 87 del 2018 successivamente convertito in legge) emerge che il suddetto dicastero ha risposto che, alla data del 18 luglio 2019, nessuna impresa è mai stata sanzionata per aver delocalizzato, né in applicazione della legge del 2013 né del cosiddetto decreto dignità –:

   se sia a conoscenza della questione, ossia dell'esistenza di quattro disposizioni sanzionatorie che non sono mai state applicate, mentre le imprese in Italia continuano a delocalizzare la propria produzione, a danno dell'economia nazionale;

   se non ritenga che sia necessario procedere ad una pronta applicazione di dette disposizioni, al fine di interrompere la dannosa pratica di ricevere benefìci economici dallo Stato italiano per poi delocalizzare la produzione all'estero.
(4-03849)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

delocalizzazione

politica dell'impresa