ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03846

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 240 del 16/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: VINCI GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANTALAMESSA GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 16/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 16/10/2019
Stato iter:
15/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2020
ORRICO ANNA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2020

CONCLUSO IL 15/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03846
presentato da
VINCI Gianluca
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2019, seduta n. 240

   VINCI e CANTALAMESSA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   assurge in questi giorni alle cronache una singolare vicenda che ha come doloroso soggetto il castello Baronale di Altavilla Silentina (Salerno), che sarebbe a rischio di decadenza dopo essere stato sottoposto ad abusi edilizi ed architettonici di inaudita gravità;

   negli anni 2014 e 2016 la competente Soprintendenza ai beni culturali di Salerno, Avellino e Benevento aveva segnalato e formalmente denunciato alle autorità competenti come il bene fosse stato criminosamente leso, impartendo, con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Prot. n. 024807 del 26 settembre 2014 ed ai sensi dell'articolo 160, comma 1, del decreto legislativo n. 42 del 2004, l'ordine alla società Tele A spa, di Alfredo Abbaneo di ripristinare lo stato originario del bene dopo gravi abusi edilizi. Trascorsi due anni invano la stessa Soprintendenza, con atto Prot. n. 604/E/1 del luglio 2016, comunicava la nullità di due atti di compravendita, invitando il comune di Altavilla Silentina, l'Amministrazione provinciale e la regione Campania ad avvalersi, ai sensi dell'articolo 62 del decreto legislativo n. 42 del 2004, del diritto di prelazione sull'acquisto del bene;

   il 4 settembre del 2019 il settimanale Panorama ha pubblicato un articolo a firma del giornalista Antonio Amorosi con il titolo «Salvate quel castello dal disastro». In esso si ripercorre l'incredibile storia del castello di Altavilla, dalla nobile ed impareggiabile origine medioevale, passando per i potenti possessori che l'hanno avuto (Famiglia Colonna) ed i fasti ricoperti durante la seconda guerra mondiale (operazione Avalanche), fino al tragico epilogo degli abusi e delle violazioni che sta subendo oggi;

   il castello è stato acquistato nel 1999 dalla società «Tele A srl» di Alfredo Abbaneo al prezzo di 258.000 euro, al fine di ristrutturarlo per finalità turistico-alberghiere anche con il supporto di fondi pubblici;

   il suddetto Abbaneo avrebbe ottenuto dal comune di Altavilla Silentina il cambio di destinazione d'uso del castello ad attività turistico-alberghiera nel 2002 e avrebbe dato seguito ai lavori di ristrutturazione nel 2003, pare in violazione delle norme di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001;

   nel 2005 la citata Soprintendenza avrebbe effettuato specifici sopralluoghi accertando l'effettività dei predetti abusi chiamandoli come «inutile oltraggio» e formalizzando esposti formali alla procura della Repubblica di Salerno e alla polizia municipale di Altavilla Silentina;

   la società Tele A srl, proprietaria del castello, è ricorsa al Tar ottenendo una sospensiva degli atti summenzionati e nello stesso tempo pare abbia effettuato una scissione, passando l'immobile ad una nuova ditta denominata «Immobiliare Tele A srl» e quest'ultima l'avrebbe venduto per 990.000 euro alla Esuberanza kft, una società ungherese con sede a Budapest e con capitale sociale di 10.000 euro, con socio unico tale Filomena Abbaneo (parente di Alfredo Abbaneo);

   da ultimo, risulterebbe che attualmente il castello sia gravato da un'ipoteca di euro 549.852, dovuta alla messa in mora di «Immobiliare Tele A srl» da parte di Equitalia per tributi non versati –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della grave vicenda descritta in premessa;

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere con riguardo a quanto esposto in premessa circa la sorte del castello Baronale di Altavilla Silentina, verificando eventuali possibili soluzioni per una sua restituzione alla collettività ovvero per un'acquisizione al patrimonio dei beni culturali ed architettonici pubblici tutelati, esercitando i poteri di vigilanza previsti dalla legge.
(4-03846)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-03846
presentata da
VINCI Gianluca

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative questo Ministero intende assumere, per quanto di competenza, riguardo al castello baronale di Altavilla Silentina, oggetto negli ultimi anni di notevoli interventi di restauro non autorizzati.
  Sulla base degli elementi acquisiti dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avallino, si rappresenta quanto segue.
  Il Castello, di origine normanna, fu trasformato nel primo ottocento in residenza dalla famiglia Mottola, che ne conservò la proprietà fino al 1999, anno in cui l'immobile passò alla società «Tele A», di Alfredo Abbaneo; attualmente è detenuto dalla società «Esuberanza», con sede in Bulgaria e intestata alla signora Filomena Abbaneo, parente del precedente proprietario.
  L'edificio è sottoposto, fin dal 1913, a provvedimento di tutela diretta, confermato nuovamente e trascritto ai sensi della legge n. 1089 del 1939, senza tuttavia un'annotazione catastale che specifichi le particelle interessate dal vincolo.
  Malgrado il vincolo, l'edificio è stato oggetto nel corso del tempo di numerosi interventi di trasformazione, con la creazione di aperture in facciata e l'inserimento di nuovi orizzontamenti e di corpi scala interni
  Nel settembre 2003 la Soprintendenza aveva autorizzato, con la prescrizione di «recuperare e consolidare tutti i solai in legno e gli infissi esterni in discrete condizioni di conservazione», un progetto che prevedeva interventi di restauro e cambio di destinazione d'uso con la trasformazione del castello in struttura ricettiva. La Soprintendenza però non ricevette il progetto di consolidamento strutturale, che era stato depositato al Genio civile e trasmesso al solo comune e non fu avvisata della data di inizio dei lavori, per cui non fece i previsti sopralluoghi legati all'alta sorveglianza del cantiere. Tali lavori hanno comportato la sostituzione dei solai in legno con solai in acciaio e laterizio e il rifacimento di parte delle coperture.
  Solo nel 2014, a seguito di sopralluoghi congiunti della Soprintendenza competente e del comune, è stato avviato un procedimento sanzionatorio, con ordine di reintegrazione per tutte le opere eseguite in difformità ai sensi dell'articolo 160 del decreto legislativo n. 42 del 2004. Contro il decreto sanzionatorio, emesso il 16 settembre 2014, dall'allora direzione generale Belle arti e paesaggio, la proprietà è ricorsa al Tar, ottenendo la sospensiva.
  A seguito di alcuni incontri fra soprintendenza e proprietà, quest'ultima ha manifestato la volontà di dare seguito alle sanzioni sia ripristinatorie sia pecuniarie, sulla base di un nuovo avvio di procedimento ai sensi sempre dell'articolo 160, commi 1 e 4, che ha perfezionato l'iter della nuova e maggiore quantificazione della sanzione pecuniaria e si è provveduto a redigere un computo di massima dal quale sia possibile evincere il costo della sanzione ripristinatoria.
  Per quanto riguarda l'eventuale ipoteca che graverebbe sul castello, la Soprintendenza non ne è a conoscenza, anche se, ai sensi dell'articolo 56 del decreto legislativo n. 42 del 2004, trattandosi di proprietà privata, la comunicazione di costituzione di ipoteca non è obbligatoria ai fini del rilascio dell'autorizzazione alla stessa.
  Il Comune ha valutato in più occasioni la possibilità di acquisire il castello, sia per compravendita diretta dagli eredi Mottola, sia esercitando la prelazione rispetto alla compravendita effettuata dal legale rappresentante del «Tele A» e primo acquirente del castello, ma non lo ha fatto, presumibilmente per le difficoltà legate ai costi ordinari di gestione di una struttura così articolata e complessa. Qualora il comune si manifestasse però intenzionato a procedere con l'acquisizione, avrebbe il sostegno e il supporto della Soprintendenza, con la quale già collabora da anni per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico dell'area. L'acquisizione allo Stato lascerebbe invece ancora a lungo insoluto il problema del completamento del recupero successivo alla rimessa in pristino, data l'esiguità dei fondi di cui dispongono le singole Soprintendenza.
  Si ritiene tuttavia che, se ben condotto, sulla base di un recupero dell'immobile rispettoso della sua storia, anche un intervento di imprenditoria privata potrebbe portare alla comunità di Altavilla Silentina e non solo un indotto economico legato alle presenze turistiche, creando i presupposti per ulteriori attività di valorizzazione degli ambiti interni.
  Trattandosi di un palinsesto che ancorché pesantemente rimaneggiato anche prima degli interventi abusivi più recenti, affonda le proprie radici in epoca medievale, la Soprintendenza farà il possibile affinché sia possibile attivare accordi con il dipartimento di scienza del patrimonio culturale dell'Università degli studi di Salerno, al fine di riuscire a condurre, nel corso dei lavori di restauro, indagini s
pecialistiche approfondite, in analogia a quanto è già avvenuto negli ultimi anni in molte occasioni. Questo nell'intento di acquisire informazioni e nuove conoscenze sulle fasi costruttive del castello che, al di là degli ultimi pesanti interventi, continua a rappresentare un esempio estremamente interessante di palazzo fortificato.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo: Anna Laura Orrico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto di Stato

bene culturale

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